Gazzetta di Reggio

Sport

L’intervista

«Reggiana, hai la forza per vincere tutte e quattro le partite»

Wainer Magnani
«Reggiana, hai la forza per vincere tutte e quattro le partite»

Il presidente Carmelo Salerno in vista della volata finale che vede la formazione granata ancora in vetta

28 marzo 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia L'immagine simbolo del momento è quella del presidente Carmelo Salerno che assieme al figlio Giuseppe va sotto la curva a Rimini per ringraziare i tifosi granata che fino alla fine hanno sostenuto e incitato la squadra.

«Il gol di Guglielmotti è merito loro - avverte il massimo dirigente granata -. La partita a Rimini mi aveva distrutto psicologicamente ma era doveroso andare a ringraziare i nostri tifosi che fino alla fine hanno sostenuto i giocatori. Non amo questi atteggiamenti ma vedevo il nostro popolo continuare a cantare e incitare. Anche a fine partita anziché i fischiare hanno applaudito la squadra e questo significa fare la differenza».

Non sono stati giorni facili, anzi sono piovute molte critiche anche fuori luogo...

«Noi abbiamo due valori aggiunti rispetto all’Entella: i due punti in più in classifica e un pubblico che sa fare la differenza, perché porta punti. Sono sicuro che anche nelle prossime due partite contro Recanatese e Fermana loro saranno realmente il dodicesimo uomo in campo. Per questo sono andato a ringraziarli anche se ero provato per non dire distrutto dalla partita. Una delle più grandi sofferenze di quest'anno».

Si aspetta lo stesso ambiente positivo sabato?

«Sono certo che i nostri cinque o seimila tifosi sempre presenti al Città del Tricolore, spingeranno la Reggiana verso la vittoria».

La squadra è in sofferenza?

«Noi abbiamo la consapevolezza e la forza per vincere tutte le quattro partite che ci mancano. Noi siamo quelli che sono andati a vincere a Cesena».

Da dove scaturisce tanta fiducia?

«Dai numeri che parlano a nostro favore. Siamo in testa da cinque mesi non per caso, nessuno ci ha regalato niente. In queste ultime sei partite abbiamo perso qualche punto rispetto all'Entella e al Cesena, ma se siamo ancora in testa significa che in precedenza abbiamo fatto cose straordinarie. Impresa che possiamo ripetere perché i numeri non mentono: siamo la miglior difesa, abbiamo vinto 22 partite, più di tutti. Non dobbiamo smarrire queste certezze».

Basterà far presente questo alla squadra per rigenerarli?

«Le frasi d'incitamento non servono. Non sarei credibile agli occhi dei giocatori, men che meno se chiedessi loro in modo banale di tirare fuori gli attributi. In noi non ci deve essere nessuna paura, nessun vittimismo perché noi siamo forti e lo abbiamo dimostrato nel corso di tutto il campionato. Adesso non serve parlare, contano i numeri e noi abbiamo le carte in regola per vincere tutte e quattro le partite a iniziare da sabato contro la Recanatese».

Occorre ritrovare la vera Reggiana per pensare a quattro vittorie.

«Non deve venire a mancare la nostra autostima che è figlia dei numeri e non delle parole. I discorsi motivazionali non servono, non sarei credibile. Nel calcio come nella vita di tutti i giorni conta quello che hai fatto. Noi abbiamo vinto 22 partite su 34 e possiamo pensare di vincere anche le prossime, tappa dopo tappa».

Però non si possono fare certi errori, vedi i rigori sbagliati.

«Non nego che in queste ultime partite abbiamo commesso degli errori per imprudenza o leggerezza. Non mi riferisco ai rigori, perché i rigori li hanno sbagliati anche Baggio e Maradona. Dobbiamo mettere in ogni partita la massima concentrazione e curare tutti i particolari».

Sulla graticola, come spesso accade, da una parte dei tifosi è stato messo il tecnico Aimo Diana.

«Sbaglia di grosso chi pensa che Diana non sia un vincente o che abbia paura di vincere. A lui ho raccontato che ogni volta che vado alle assemblee di Lega tutti i presidenti mi invidiano proprio l’allenatore. Ci sono stati tre presidenti che me l’hanno detto apertamente. Mi è capitato anche di incontrare a Modena un noto avvocato vicino al mondo del calcio che mi ha detto di star tranquillo che avremmo vinto il campionato perché abbiamo un grande allenatore. Questo significa che all’esterno la stima nei confronti di Diana è altissima. Sono certo che farà una grande carriera, a prescindere da ciò che accadrà quest'anno».

Nessuna critica a Diana?

«Non sono ruffiano e non sono sempre d’accordo con le sue scelte ma prendo atto di ciò che ha fatto in questi due anni, dei successi ottenuti, delle vittorie, dei punti conquistati. Torno al discorso iniziale: sono i numeri che giudicano il suo lavoro. Braccino corto? Ma Aimo ha fatto cose straordinarie, altro che paura di vincere».

Quindi qual è il suo messaggio alla squadra, al mister e ai tifosi?

«Accantoniamo gli interessi personali, le frizioni o i dissapori e aiutiamoci a vincere le partite».

A proposito di “frizioni”, cosa ne pensa del “caso” Mapei-Tricolore?

«A Modena non mi arrivano certe brutte notizie. Pensiamo al campionato».