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Calcio serie C

L’ex Sbaffo: «La Reggiana resta la favorita»

Luigi Cocconcelli
L’ex Sbaffo: «La Reggiana resta la favorita»

L’ex granata è ora il punto di forza della Recanatese «Noi proveremo a mettere in difficoltà i granata con le nostre armi»

30 marzo 2023
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Reggio Emilia Numeri alla mano non poteva esserci avversario peggiore per una Reggiana che, è vero, rimane pur sempre arbitra del proprio destino, ma che a Rimini si è giocata il jolly disponibile e che ora non può più sbagliare un colpo e chiamata a ricacciare in fretta indietro i fantasmi della passata stagione, di un’altra conclusione beffarda di campionato.

La Recatanese nel girone di ritorno ha un andamento non solo da playoff, ma quasi da promozione diretta: 32 punti in 15 partite, una media di 2,13 punti ad incontro, la collocano in quarta posizione, subito dietro Reggiana, Entella e Cesena. Salvezza ormai in cassaforte, decimo posto distante solo 2 punti. Non è che, a questo punto, le ambizioni sono cambiate?

«No- risponde Alessandro Sbaffo, grande ex e che originario di Loreto, vicino a casa sta ritrovando lo smalto che lo aveva portato in Serie A- stiamo con i piedi per terra, siamo una matricola alla prima esperienza tra i professionisti, siamo quasi sempre stati in fondo ma con la consapevolezza che con il tempo non potevamo che crescere, imparare a conoscere la categoria e così è stato».

E adesso?

«Adesso viene il bello, noi siamo in salute, stiamo sul pezzo, ci siamo regalati un finale stimolante, perché oltre che a Reggio dovremo andare anche a Chiavari e all’ultima avremo il derby con l’ Ancona, vogliamo far bene, risultato anche sul campo della capolista, per tanti di noi che sono giovani giocare in quello stadio, dinnanzi a tanta gente è un motivo in più per fare una grande partita».

Nel girone di ritorno la Recatanese in trasferta non ha mai perso: quattro vittorie e tre pareggi.

«Noi proviamo ad interpretare la gara alla solita maniera, poi forse in campo esterno troviamo maggiori spazi, ma non cambiamo né assetto né impostazione.

La pressione sarà tutta sulle spalle della Reggiana, che ha l’assillo di vincere. Per voi tutto quello che viene è buono?

«Vero, verissimo, l’aspetto mentale conterà tanto, so che la Reggiana ultimamente fatica a produrre occasioni e segnare, ma resta una signor squadra, esperta, con tanta qualità e poi conosco la spinta che può darle quel pubblico, noi proveremo a metterla in difficoltà con le nostre armi, ma lei è meritatamente prima, con tre gare su quattro in casa resta ancora la favorita numero uno».

Dodici reti all’attivo rappresenta quasi in toto il fatturato offensivo della Recanatese, è perché ora fa l’attaccante e non il trequartista?

«Nel calcio moderno credo che i ruoli contino relativamente se hai benzina e fisicamente stai bene, io mi muovo, certo in fase offensiva gioco vicino alla porta avversaria, ma tendo anche ad arretrare, dare una mano dove serve, posizionarmi in mezzo alle linee».

Che ricordi conserva della sua esperienza granata nella stagione 2016/17, la prima dell’era Piazza a Reggio?

«Abitavo in piazza Fontanesi e uscivo spesso. Mi sono trovato benissimo come città e come squadra. Ricordo l’entusiasmo del pubblico al punto che avevo quasi preso in considerazione l’idea di stabilirmi lì per sempre, unico rammarico è che non c’era la stabilità societaria di adesso, con Piazza era tutto complicato e purtroppo, i risultati si sono visti».l