Gazzetta di Reggio

Sport

Calcio Serie C

Per la Reggiana è già iniziata la settimana della passione

Roberto Tegoni
Per la Reggiana è già iniziata la settimana della passione

Ieri ai campi di Cavazzoli il ritrovo della squadra davanti a pochi tifosi. Musi lunghi e bocche cucite con i giocatori al lavoro sotto la pioggia

03 aprile 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia. Domenica mattina, ore 9.30. Cielo grigio. Spioviggina. L’arrivo ai campi di Cavazzoli è quasi spettrale, se non fosse per le vistose auto dei giocatori che già riempiono il piccolo parcheggio del centro sportivo.

La fede incrollabile

Dopo il pareggio dal profumo di sconfitta con la Recanatese, ci si mette anche la pioggia del giorno dopo. Facce scure, ci mancherebbe, da parte dei calciatori che si spostano nel cortile interno, accolti come sempre dalle bandiere e dalla presenza fissa di Ernesto Melauri, per tutti il “Melo”, che tutto vuole, tranne che far sentire soli i suoi beniamini.

Facce scure e bagnate da una pioggia che sembrerebbe voler mondare i peccati dei granata, all’inizio della Settimana Santa, che celebra la Passione di Cristo, la sua morte e… la Resurrezione.

A dirla tutta, annusando il clima che si respira, sembra proprio che nella Domenica delle Palme, alla ripresa degli allenamenti che porterà la Reggiana nuovamente in campo giovedì contro la Fermana (e l’Entella a Lucca), la cornice di una Passione a tinte granata possa apparire blasfema, ma non si discosti poi così tanto dal momento.

Fin verso le 10.30, quando inizia effettivamente l’allenamento di scarico per chi non ha giocato o per chi ha fatto solo pochi minuti, cade ancora la pioggia. C’è anche il direttore sportivo Goretti, che negli spogliatoi parla alla squadra, in special modo a chi in questo periodo sciagurato non sta portando il suo mattoncino alla causa.

Melo a parte, arrivano prima i giornalisti. Poi, coraggiosamente e abbastanza sorprendentemente visto il meteo, anche qualche tifoso.

Alla fine, a contarli tutti, saranno circa una decina, i supporter granata, a celebrare la passione della Regia in questa specie di campionato-via crucis che conta ancora tre stazioni.

E dalle parole degli infreddoliti e bagnati tifosi, sembra proprio che la Reggiana, in questo momento, stia vivendo la dodicesima fermata, quella in cui viene celebrata la sua crocifissione e attende solamente la sua fine.

Alla sbarra

Le colpe di questa morte annunciata, sempre stando alla vox populi di Cavazzoli, sono per lo più da attribuire ai giocatori, al momento di crisi degli attaccanti, per la precisione, che da due mesi non fanno più gol.

I commenti più severi sono per Lanini e Rosafio, senza citare i durissimi giudizi su Capone: giocatori che incarnano il fallimento del reparto avanzato. Ovviamente non mancano gli “amanti” dell’allenatore, secondo i quali Diana non andava nemmeno confermato a fine della scorsa stagione. Qualcuno sostiene che giovedì nemmeno verrà a vedere la partita.

Ma ogni Settimana Santa che si rispetti, anche quella granata che è iniziata ieri e potrebbe finire giovedì con la Fermana, prevede una resurrezione. Una Pasqua. Al di là del muro di recinzione del secondo campo di allenamento, dove corre un sempre sorridente Libutti, un uomo grida “sveglia!”.

E tra i tifosi c’è anche chi, ostinatamente controcorrente, crede ancora nella rinascita della Regia. Nell’ultimo, più profano, jolly da pescare. Altrimenti, che passione sarebbe...