Gazzetta di Reggio

Sport

Calcio serie D

L’ex ds Biagini: «Una decisione sofferta lasciare il Lentigione»

L’ex ds Biagini: «Una decisione sofferta lasciare il Lentigione»

«Ho agito per amore della squadra»

09 maggio 2023
3 MINUTI DI LETTURA





Lentigione Una stagione sofferta fino all’ultimo respiro, quella che ha regalato al Lentigione la salvezza diretta con la classifica avulsa a condannare agli spareggi Crema e Correggese. Un finale di stagione scosso nelle ultime ore dalle improvvise dimissioni del direttore sportivo Alberto Biagini.

Come è arrivata la sua decisione di abbandonare il ruolo di ds?

«Sono state ore travagliate. Come sempre fatto nel corso di questi quattro anni, ogni scelta è stata condivisa da me, il dg Fabrizio Marchisio e il presidente Alfredo Amadei. Così è stato anche per il ritorno in panchina di Benuzzi. Successivamente, a seguito di un incontro tra i giocatori e la società, è emersa la necessità di ripristinare la precedente guida tecnica. A quel punto ho valutato necessario fare un passo indietro con l’intenzione di mettere la squadra, da me sempre difesa nel corso di tutto l’anno, davanti alle proprie responsabilità. È una situazione che di fatto ha anticipato una scelta maturata da tempo e che avrebbe avuto la sua naturale evoluzione tra qualche giorno».

Dopo quattro anni, è stato difficile vivere lontano dal campo una domenica così ricca di emozioni?

«Ammetto di sì, non è stato facile. Ho visto la partita in diretta su Facebook e ho trascorso gli ultimi minuti al telefono con Alfredo Amadei, con il quale ho sofferto. Poi, in virtù dei calcoli legati alla classifica avulsa, ho potuto annunciargli che il suo Lentigione era salvo. Eravamo entrambi felici. Provati ma felici».

Perché il Lentigione si è salvato solo in extremis?

«Quando si incappa in queste stagioni negative non c’è mai una sola causa, ma è un concatenarsi di fattori. Primo fra tutti, gli infortuni. Abbiamo avuto una serie da record di lesioni importanti a menischi o legamenti crociati, senza contare il numero infinito di problemi muscolari che hanno creato uno scenario in determinati momenti davvero complesso. Oltre a questo, ovviamente, ci sono stati errori da noi commessi. È mancata la pazienza per uscire passo dopo passo da una situazione che si profilava da subito difficile e credo che per tutti sia stato un peso importante il continuo confronto con le vittorie delle tre stagioni precedenti».

In mezzo a un anno difficoltoso ci sono i ricordi di un percorso di successo…

«Certo, insieme agli insegnamenti di questa stagione ho tante immagini di un’esperienza magnifica. Nel 2019/20, la stagione sospesa poi per il Covid, ci siamo fermati al quarto posto con il Lentigione a due punti dalla seconda in classifica. Nella stagione successiva, dopo un testa a testa con Fiorenzuola e Aglianese, abbiamo chiuso al terzo posto e centrato la finale playoff. Che sono stati vinti l’anno seguente, dopo una cavalcata a tre in cima alla classifica con Rimini e Ravenna, conquistando sul campo la possibilità di giocare la Lega Pro».

Cosa c’è nel suo futuro?

«L’anno scorso decisi di rimanere a Lentigione in particolare per la gratitudine nei confronti del presidente Amadei, rifiutando due proposte molto importanti da club di pari categoria. Il mio auspicio è quello di continuare a misurarmi con questo campionato, che negli ultimi anni ho conosciuto bene. Con questo non mi precludo la possibilità di valutare qualsiasi situazione che abbia alla base un progetto stimolante indipendentemente dalla categoria».

E nell’attesa?

«Continuerò a guardare partite, visionare giocatori e produrre nuove idee. Questo mi da carica e motiva».l

R.S.

© RIPRODUZIONE RISERVATA