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Goretti-Nesta, c’è feeling

Wainer Magnani
Goretti-Nesta, c’è feeling

La società ha deciso di non confermare il tecnico Aimo Diana L’ex azzurro prima scelta del ds per la panchina della Reggiana

25 maggio 2023
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Reggio Emilia C’è un silenzio assordante attorno alla conferma o meno di Aimo Diana sulla panchina della Reggiana. Un velo che la proprietà e il direttore sportivo Roberto Goretti hanno tolto, confermando la volontà di non confermare il tecnico granata. Tra i protagonisti seduti al tavolo granata non c’era sintonia e men che meno condivisione. Il tutto può essere stato condizionato da una proprietà che cerca di far quadrare il cerchio dei conti o da una diversa visione di come impostare il futuro organico. La proprietà in queste ore si pronuncerà sulla non conferma di Aimo Diana, forti anche della convinzione dello stesso ds granata che ha in testa un altro progetto che, a suo parere, potrà prendere forma con l'avvento di Alessandro Nesta.

In ogni caso un pronunciamento era indispensabile anche per rispetto di un allenatore che con i fatti ha dimostrato il suo valore: 167 punti in due anni e la vittoria del campionato.

Diana rischia di passare alla storia come l’unico allenatore che, pur essendo promosso, non è stato confermato, ma forse col tempo si capirà che è un bene per tutti.

Alla base c’è una forte contrapposizione di idee e di personalità tra Aimo Diana e Roberto Goretti nonostante la loro unione potrebbe essere una miscela vincente. In queste schermaglie che sono state messe sul tavolo ci sono argomenti che suonano come pretesti per una scelta che Goretti ha già in testa e che Diana sa di dover accettare anche per il suo bene.

Dall’esterno appare come la classica occasione persa. Aimo Diana ha il contratto con la Reggiana per la prossima stagione ma questo è solo un particolare perché sono sempre di più le squadre di B che hanno inserito il tecnico bresciano nel loro taccuino: della Sampdoria, che sembra entrare nell’orbita Manchester City, è cosa nota, ora si aggiungono la Reggina (se arriverà al divorzio con Pippo Inzaghi), quindi il Pisa che ha rinunciato a D’Angelo, infine l’Ascoli dato che il ds Marco Valentini è sempre in cerca di stelle emergenti. All’orizzonte si profila anche la Ternana.

A Diana quindi non rimarrebbe che l’imbarazzo della scelta per tuffarsi nel prossimo campionato di Serie B. Senza parlare logicamente di alcune ambiziose società di Serie C che hanno bussato alla sua porta. Voci di mercato che evidenziano la stima e la considerazione che il mondo calcistico ha nei confronti di Diana. Eppure il rapporto tra Diana e la Reggiana è ormai usurato. Per un periodo c’è stata sopportazione, poi condivisione al fine di ottenere la promozione. Ma ora, a bocce ferme, tutti i dissapori si sono ingigantiti ed è emersa una diversa visione del futuro. Alessandro Nesta viene indicato come il sostituto di Aimo Diana per alcune caratteristiche che sono congeniali al ds Goretti e al progetto Reggiana. Non è una questione di risultati ottenuti da Alessandro Nesta a Perugia e a Frosinone ma di condivisione di idee tecnico-tattiche e di come arrivare a rispettare gli impegni presi con la proprietà che vuole una Reggiana da decimo posto. È questo che spingerà la Reggiana a ufficializzare la non conferma di Aimo Diana e indurrà Roberto Goretti a scegliere un allenatore con cui è in perfetta sintonia. Questo è il concetto chiave: essere in sintonia con il progetto Reggiana.

Alternative a Nesta?

Certamente ce ne sono e Goretti avrà fatto altri sondaggi ma la sua ricerca è la necessità di essere sulla stessa frequenza d’onda del suo allenatore. Ciò che con Diana è riuscito solo per un pezzo del campionato, fino a quando c’era un obiettivo imprescindibile da cogliere e che ha indotto anche i soci alla sopportazione. Solo il risultato finale è stato il collante ma dopo il triplice fischio finale a Olbia sono riaffiorate le incomprensioni nascoste. La piazza e i tifosi difficilmente potranno comprendere questi aspetti anche se alla fine saranno sempre i risultati a condizionare gli umori del popolo granata. È una responsabilità che Goretti si sente di assumere perché fa parte del suo ruolo e del modo di vivere il calciol