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Valorugby, Grassi ha deciso: «Manghi, tre anni per il salto»

Valorugby, Grassi ha deciso: «Manghi, tre anni per il salto»

Il dg voleva lasciare la guida della squadra ma il patron glielo ha impedito: «In pochi hanno la sua esperienza, gli ho chiesto di ringiovanire lo staff»

07 giugno 2023
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Reggio Emilia Tre anni. Per consolidare ulteriormente il Valorugby nel panorama italiano della palla ovale. Tre anni di tempo, questa la consegna ufficiale a Roberto Manghi affinché in quel lasso di tempo getti le basi per un ricambio, anche tecnico della prima squadra. E nel frattempo – sempre in questo limite temporale – provare a salire quel gradino che per ora ha negato ai Diavoli l’adrenalina di una finale scudetto. Negli occhi i tifosi hanno ancora la resa in semifinale ai tuttineri del Petrarca Padova. E ancora si torna a sognare la vittoria del campionato. Con una novità, che non riguarda tanto la guida tecnica: quella resta affidata a Roberto Manghi. E a convincere Manghi è stato proprio il patron del Valorugby, nell’incontro che i due hanno avuto a fine campionato.

Progetto

A quell’incontro, Manghi era andato deciso a chiedere di rimanere solo nelle vesti dirigenziali. Ma è stato lo stesso Grassi a respingere le istanze del tecnico. L’imprenditore vianese non ha dubbi: sarà Roberto Manghi a guidare il Valorugby per i prossimi tre anni. Gli obiettivi? Magari non saranno così espliciti come negli anni passati, ma restano alti: «Ho chiesto a Roberto Manghi di continuare ad allenare la squadra e di investire in uno staff giovane e di qualità, non solo dal punto di vista tecnico. L’obiettivo è costruire una mentalità vincente».

Staff tecnico

Tradotto in pratica, dell’attuale staff tecnico della prima squadra resterà il solo Manghi e sarà affiancato da due nuovi vice che prenderanno il posto di Antonio Zanichelli e Viliami Waki, così come un altro preparatore atletico prenderà il posto di Silvano Garbin.

Invero, il progetto, nato nell'estate del 2018, con l’avvento di Grassi come azionista di maggioranza del Valorugby, in questi anni ha finito per raffinare i palati degli amanti del rugby e questo grazie a risultati che oggi in tanti danno erroneamente per scontati ma che alla vigilia nessuno si sarebbe azzardato a preconizzare. Basti pensare alla conquista della prima Coppa Italia e alla costante qualificazione ai playoff, consolidando la posizione del club come il terzo in Italia negli ultimi due anni. Grassi ha ben chiara la rotta da seguire: «Con Manghi nelle vesti di Head Coach, investiremo in alcuni giocatori che possono fare la differenza».

E a chi si chiede la ratio di questo ritorno all’antico dopo il tentativo – fallito – di mettere Properzi alla guida dei Diavoli, Grassi spiega che «la decisione di provare un altro allenatore fu presa da me e da Manghi insieme. Durante questi mesi – prosegue l’imprenditore – ho capito che gli allenatori in grado di fare la differenza sono pochi o poco abbordabili. Ho al mio fianco uno dei migliori tecnici del rugby italiano. Ecco perché ho preferito chiedergli di continuare a dirigere e allenare e di costruire uno staff competitivo e giovane in tre anni, in linea con il principio fondante del Valorugby. Inoltre. In Italia, siamo tutti allenatori in tutti gli sport, compreso il rugby. Ma ognuno deve fare il proprio lavoro. I giocatori – questo è il Grassi-pensiero – devono concentrarsi su un gioco di alto livello, i tifosi devono sostenere le squadre e a me spetta il compito di decidere come gestire il club».

Nodo impianti

Infine, con la schiettezza che lo contraddistingue, Enrico Grassi tocca un altro nervo scoperto, quello dell’impiantistica. Mentre la strategia di direzione è stata definita, rimane ancora aperto il tema degli impianti. Il club si appresta ad avviare autonomamente i lavori per dotare il campo in erba di un impianto d'irrigazione alla Canalina. Il campo in sintetico necessita di un intervento di riqualificazione e gli spazi rimangono insufficienti per le attività che il club svolge tutto l'anno a cominciare da quello che inizierà la prossima settimana sui campi di via Assalini: stiamo parlando del Valorugby Summer Camp, che offre servizi a centinaia di famiglie reggiane durante l'estate. «Aspettiamo – dice Grassi – un impegno serio da parte del Comune di Reggio che al momento è solo teorico. La crescita del club dipende anche dalla possibilità di lavorare nelle migliori condizioni. Attualmente, il rugby a Reggio Emilia non dispone ancora di tali condizioni».l

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