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Portanova vicino alla Reggiana ma tifosi e società sono divisi

Massimo Sesena
Portanova vicino alla Reggiana ma tifosi e società sono divisi

Il forte centrocampista di proprietà del Genoa arriverebbe in prestito ma più del contratto pesano i 6 anni in primo grado per stupro di gruppo

06 luglio 2023
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Reggio Emilia «Non mi vergognavo di tifare Reggiana quando prendevamo quattro gol a Ospitaletto in serie D o arrivavamo settimi in C2. Ma mi vergogno ora, che stiamo trattando uno condannato in primo grado a sei anni per stupro di gruppo. Può essere fortissimo, ma oltre il risultato, per fortuna c’è altro (o meglio, ci dovrebbe essere altro)». È uno dei tanti post su Facebook che affrontano quello che – per i tifosi granata – è il tema del momento.

«Portanova verso la Reggiana, i tifosi si dividono» titola il sito della Gazzetta dello Sport, sottolineando anche che «Intanto (il giocatore, ndr) attende l’appello».

Già, perché non parliamo soltanto di un colpo di mercato, ma dobbiamo parlare anche di cronaca giudiziaria. Per via di quella condanna che il trequartista di scuola Juve ha rimediato in primo grado dal tribunale di Siena.

E i tifosi di fede granata, almeno stando ai social, si dividono proprio su quella condanna a sei anni per uno dei reati tra i più odiosi che esistano, lo stupro di gruppo. Reato previsto e punito dall’articolo 609-Octies del codice penale: per quel reato, Manolo Portanova è stato condannato in primo grado a sei anni di reclusione. Una condanna arrivata alla fine dello scorso anno e firmata dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale senese, Ilaria Cornetti, davanti alla quale il calciatore era comparso, chiedendo assieme ad altri tre dei quattro coimputati, il giudizio con rito abbreviato. Si tratta di un rito alternativo previsto dal Codice di procedura penale che consente di istruire il processo sulla base delle risultanze dell’indagine e delle prove a discarico presentate dalla difesa. Non c’è dibattimento, e l’imputato, in caso di condanna ottiene la riduzione di un terzo della pena. I legali di Manolo Portanova, in queste settimane, sono impegnati a ricostruire l’immagine pubblica di un giovane calciatore dalle grandi qualità tecniche ma che oggi rischia di dover ripartire, molte caselle indietro rispetto a quelle che erano le sue aspettative prima di quella notte di fine maggio del 2021 quando, secondo le accuse, lui e altre quattro persone avrebbero abusato di una ventiduenne che aveva detto di sì soltanto a Manolo ma poi si sarebbe ritrovata in balia del branco.

Una tesi – quella dell’accusa – che Manolo Portanova ha sempre rigettato, appoggiato in questo anche dal suo legale, l’avvocato Gabriele Bordoni che nelle settimane scorse è intervenuto pubblicmente con un video postato su Instagram dal padre di Manolo, Daniele. Ora sarà l’avvocato Bordoni a sostenere le ragioni nel processo di appello che potrebbe aprirsi in autunno. Di certo, in autunno inizierà il processo con rito ordinario per un altro degli imputati. E per il calciatore, riaffioreranno le polemiche e le accuse.

Invero, è su queste questioni – di opportunità prima ancora che di giustizia – che si interrogano e si dividono i tifosi. E a quel che è dato sapere su questi temi è divisa la stessa società granata. Una società che sotto la guida di Carmelo Salerno, Romano Amadei, Giuseppe Fico e del dg Vittorio Cattani ha mostrato grande sensibilità ai temi sociali, compresi quelli legati ai diritti delle donne. Come uscire da questo cul de sac è il rovello di queste ore, mentre il tifoso si divide e il ds aspetta il via libera. Perché le qualità tecniche non si discutono. Ma nemmeno le sentenze.