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Basket serie A

«Mi manda Rimas Kaukenas...»

Nicolò Valli
«Mi manda Rimas Kaukenas...»

Il nuovo preparatore della Pallacanestro Reggiana Sandro Bencardino non vede l’ora di cominciare

15 luglio 2023
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Reggio Emilia «Al centro di tutto c’è l’atleta, noi siamo solo macchine che ruotiamo attorno all’obiettivo».

In poche parole, Sandro Bencardino descrive lo scopo del proprio lavoro, a tinte reggiane per il prossimo triennio. Il nuovo preparatore della Unahotels è stato chiamato dal gm Claudio Coldebella, che lo aveva sempre voluto a lavorare con sé ma non era riuscito mai a metterlo sotto contratto.

«Quando era a Kazan mi telefonava per chiedermi di andare là – afferma lo specialista senese, laurato Isef– io però avevo già lavorato proprio a Kazan e stavo bene a Bamberg, in Germania. Ora le strade si sono finalmente incrociate».

Profilo dal curriculum importante, con esperienze alla Mens Sana, alla Virtus Bologna e all’estero comprese le nazionali macedone, georgiana e greca, Bencardino nell’ultimo biennio era tornato a casa lavorando però a servizio dei bianconeri del Siena Calcio.

Le sue prime sensazioni dopo l’approdo in biancorosso?

«Sono tanto felice di rientrare nel mondo del basket, in una società che ha voglia di ben figurare. La proprietà mi ha consentito di ripartire dalla Pallacanestro Reggiana, club che ho sempre apprezzato, e di questo non posso che ringraziare i soci».

Oltre a Coldebella ha avuto un contatto anche con coach Priftis?

«Ci siamo sentiti e anche visti, abbiamo diversi amici in comune nel mondo del basket greco tra cui Zisis. Inoltre, a proposito di miei ex atleti, ho parlato con Kaukenas: Reggio gli è rimasta nel cuore e mi ha detto che verrà a trovarmi più avanti».

Il ritiro estivo non sarà in Appennino. Allenarsi in città col caldo può essere un limite? Come ovviare?

«Il caldo c’è per tutti. La prima cosa da fare è lavorare con serenità, attitudine e grande rispetto. Mi piace un ambiente collaborativo, tutti insieme cercheremo di darci una mano per impostare un ottimo lavoro. Ci sono tante idee, dobbiamo ancora entrare nel dettaglio degli allenamenti ma ci sono tutti i presupposti per fare bene».

È difficile passare da una disciplina all’altra?

«Ogni sport ha il suo modo di lavorare. Ho lavorato con atleti di diverse specialità, il preparatore atletico deve essere duttile».

Il tema della prevenzione infortuni le sta particolarmente a cuore?

«La soluzione migliore per prevenire guai fisici e muscolari è allenarsi; se faccio agilità e la mia tenuta è buona significa che sono in salute».

C’è altro da segnalare su quello che vedremo in palestra?

«Da tanti anni faccio lavoro specifico. Ogni atleta ha le proprie caratteristiche ed ha il suo modo di allenarsi. Una guardia ha un fisico diverso rispetto ad un lungo, così come cambiano le esigenze dei giocatori. Ci sarà la parte collettiva, poi cercheremo di differenziare il più possibile il lavoro in modo da far rendere tutti e ciascuno al meglio delle possibilità».

Verrà a Reggio solo o la seguirà qualcuno della famiglia?

«Al momento salirò da solo perché mia moglie Gaia è impegnata con il lavoro a Siena. Ogni volta che ci sarà l’opportunità, però, farà il possibile per venirmi a trovare. Di sicuro non mancherà alle partite al Palabigi».  

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