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Alice Pignagnoli torna alla Reggiana: «Intanto mi alleno, poi chissà»

Martina Riccò
Alice Pignagnoli torna alla Reggiana: «Intanto mi alleno, poi chissà»

È appena diventata mamma bis e ha accettato la proposta del club: «Fino a dicembre percepirò la maternità dalla Federazione dunque non potrò essere tesserata»

25 luglio 2023
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Reggio Emilia “Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano”. Ne sa qualcosa Alice Pignagnoli, portiere reggiano con una lunga esperienza nelle massime serie del calcio femminile, autrice del libro “Volevo solo fare la calciatrice”, che in settembre potrebbe tornare a giocare nella Reggiana. Dove tutto è iniziato. «Ho conosciuto Francesco Criscuolo, coordinatore dell’Ac Reggiana Calcio Femminile, in una trasmissione televisiva – racconta Pignagnoli – e poco dopo mi ha proposto di partecipare al loro progetto. Progetto davvero molto interessante perché l’Ac Reggiana, per la prima volta, avrà una prima squadra femminile che farà parte a tutti gli effetti della società granata ma sarà gestita da professionisti esperti del calcio donne».

Lei però ora di “progetto” ne ha un altro per le mani...

«Eh sì – sorride – Lo scorso 27 giugno è nato Mattia. Infatti il piano è questo: a settembre inizierò ad allenarmi con la prima squadra dell’Ac Reggiana, che militerà in Eccellenza, senza poter essere tesserata perché fino a dicembre percepirò la maternità dalla Federazione. Con la società siamo d’accordo: se dovessero arrivarmi proposte all’altezza delle mie aspettative e conciliabili con la mia situazione familiare le valuterò liberamente, altrimenti potrebbe esserci un gradito ritorno in maglia granata per la seconda parte del campionato. Quello che Francesco Criscuolo e Raffaella Rega mi hanno chiesto, al momento, è allenarmi con il gruppo e trasmettere alle giovani la mia esperienza».

Un bell’attestato di stima. D’altra parte di esperienza, fuori e dentro il campo, ne ha maturata tanta. Ad esempio ha già compiuto l’impresa di tornare a giocare a cento giorni dal parto, dopo aver dato alla luce sua figlia Eva.

«Sì è vero, ma questa volta è tutto molto diverso. Quando è nata Eva, per riuscire a rispettare la tabella che mi ero imposta, ho dovuto sacrificare tanto. Era come se negassi una parte di me, chiudendo fuori dalla porta tutte le emozioni della maternità. Oggi sono più consapevole e voglio godermi questi momenti accettando anche una nuova fragilità. Se con Eva sono stata incosciente, con Mattia mi sento coraggiosa».

Non sarà semplice gestire i due livelli, quello di mamma e quello di calciatrice.

«Non lo è per nessuna donna. Per adesso, grazie anche a mio marito Luca (Lionetti, giocatore del Casalgrande, ndr) sto riuscendo a far combaciare tutto. Andiamo avanti un centimetro alla volta».

Qual è la sua giornata tipo attualmente?

«Abbiamo un ritmo quasi militare: tu fai questo con quello, io faccio quello con questo. Mi sto allenando un’ora al giorno, seguita dallo staff Alpha Performance del dottor Saul Zavalloni, per arrivare a poter fare sul serio dal 6 agosto, se i medici e il ginecologo mi daranno l’ok. A quel punto mi aspetterà un mese di preparazione intensa. Per permettermi di allenarmi mio marito ha preso due mesi di congedo parentale: una scelta rivoluzionaria per la nostra mentalità maschilista, ma che spero possa diventare la normalità. Subito è stato guardato di cattivo occhio, poi però tantissimi amici e colleghi gli hanno detto che anche loro avrebbero dovuto prendersi questo tempo per stare con i figli, perché sono momenti che non tornano più».

Alla fine del 2022 la brutta pagina della Lucchese, che l’aveva svincolata perché incinta di Mattia. Si era poi fatta avanti la Ternana. Com’è andata a finire?

«Ad oggi, diversamente da quanto scritto dai giornali, non mi ha mai fatto un’offerta concreta. Se a dicembre dovesse arrivare la valuterò». l

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