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Aggressiva e arrembante, ecco la nuova Unahotels

Adriano Arati
Aggressiva e arrembante, ecco la nuova Unahotels

Il team di Prifits costruito per volare. Ritmi alti e tanti punti sono nel dna della squadra biancorossa

05 agosto 2023
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Reggio Emilia Costruita per aggredire, per galoppare a ritmo alto, per far lavorare parecchio i segnapunti. Sembra proprio una formazione destinata a regalare gioco frizzante e tabellini gonfi, la Unahotels prossima ventura.

Il mercato biancorosso si è chiuso giovedì con una ciliegina dal sapore di Nba, l’ingaggio di un veterano di alto livello come Langston Galloway, e ora l’organico è definito. Nei nomi e nell’impronta. All’appello manca solo il sesto italiano, un ragazzo del vivaio a cui verrà formalizzato un contratto professionistico nelle prossime settimane, per il resto la squadra è fatta. E, guardando soprattutto ai cinque stranieri di riferimento, promette pure bene. Il gm Coldebella e l’head coach Priftis sono partiti con idee precise sul tipo di organico da assemblare e hanno portato a casa obiettivi di rilievo.

Il risultato è una squadra imperniata sulla creatività e la pericolosità degli esterni, come spesso accade con Priftis, sicuramente dotata di tanto talento perimetrale. Sotto canestro, la coperta può essere più corta, guardando alla panchina, anche se molto dipenderà dai tempi di adattamento alla Serie A del 18enne Momo Faye, prelevato dalle giovanili e promosso sesto straniero. Le doti atletiche sono impressionanti, e pure l’approccio è apparso quello giusto, qualche dolore di crescita però va messo in conto.

Il quintetto sarà formato da Briante Webster come play, Langston Galloway come guardia, Michele Vitali in ala piccola, Kevin Hervey da ala grande e Darion Atkins come centro.

Dalla panchina arriverà il sesto uomo di extra lusso Jamar Smith, uno che due primavere fa decideva le semifinali di Eurocup, abituato a entrare in corsa. Con la sua tecnica e il suo tiro, può spaccare una partita in pochi minuti. La rotazione degli esterni vedrà poi Lorenzo Uglietti, play/guardia dalla grande aggressività difensiva e dal buon dinamismo, e Sasha Grant. A 21 anni, quella a Reggio può essere l’occasione buona per il salto di qualità; l’atletismo e la stazza sono lì da vedere, sinora è mancata la capacità di fornire impatto. I lunghi di riserva saranno Faye e Matteo Chillo, elemento esperto, fisico, con buon tiro perimetrale. In panchina troverà posto anche Alessandro Cipolla, che con la sua dedizione lo scorso anno si è guadagnato la conferma come undicesimo. Già la scelta di puntare su tre giocatori per certi versi intercambiabili, Webster, Galloway e Smith, racconta molto della futura Unahotels. In campo ci saranno quasi sempre due guardie con licenza di attaccare e le doti per farlo, e non sarà difficile neppure vedere qualche momento con le tre stelle in campo insieme. Con una base simile, è normale provare a segnare tanto e spesso, aumentando il numero dei possessi.

Il confermato Vitali, se fisicamente a posto, garantisce tenuta dietro, letture intelligenti e tiro, per allargare ulteriormente il campo. Anche i titolari vicino al ferro sono adatti alla bisogna. Atkins è un centro non altissimo ma tosto, agile, attivo a rimbalzo, capace di segnare spalle a canestro e pericoloso dalla media. E poi c’è il nome più intrigante, Kevin Hervey, ala di 207 cm che mette insieme tecnica, agilità ed esplosività. Al Kazan aveva scintillato, alla Virtus ha faticato dopo un infortunio e da un anno abbondante non gioca. L’incognita è questa, d’altronde un Hervey in piena forma non sarebbe mai potuto scendere sotto una squadra da alta Eurocup. Per lui, la Unahotels è la strada per il rilancio, certo le motivazioni non gli mancheranno e se sta bene può fare la differenza. E dare ulteriore spinta all’approccio aggressivo voluto da Priftis, lungo moderno capace di attaccare l’area, di farsi sentire a rimbalzo e pure con percentuali notevoli da fuori.

L’incognita è questa, la tenuta del settore lunghi. La garanzia è Atkins. Hervey dovrà essere “ri-collaudato”, per Faye sono da mettere in conto lampi ma pure qualche sera di sofferenza e Chillo sarà quindi chiamato a dare certezze.

Alternative tattiche ce ne sono poche, perché a parte Grant, che rimane prima di tutto un giocatore perimetrale, nessun altro esterno arriva ai 2 metri. Una percentuale di “rischio” esiste, va comunque sottolineato che Reggio giocherà una sola gara a settimana e non ci sarà bisogno di centellinare le energie: Hervey e Atkins potranno essere impiegati anche 30’ senza timore di spremerli troppo, uno dei due titolari potrà essere sempre sul parquet. Meno preoccupazioni ci sono per gli esterni, dove c’è più abbondanza.

Manca qualche centimetro? Weber e Uglietti, con le dovute proporzioni, hanno sempre fatto dell’intensità il loro marchio senza patire troppo rivali più fisici, Vitali ha intelligenza e stazza per marcare play, guardie e ali e Galloway sarà pure 185 cm, ma si è costruito una dignitosa carriera Nba come difensore e tiratore. Escluse Milano e Bologna, in Serie A sono pochissime le avversarie con atleti perimetrali di gran stazza, lo scotto da pagare sarà minimo.