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«Alla Unahotels servirà tempo per conoscersi e consolidarsi»

«Alla Unahotels servirà tempo per conoscersi e consolidarsi»

Basket Serie A Michele Vitali prontissimo alla nuova stagione

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Adriano Arati

Reggio Emilia «Ci vorrà tempo, perché siamo tutti nuovi, ma sono molto fiducioso».

Guarda con ottimismo alla prossima stagione della Unahotels l’esterno biancorosso Michele Vitali, uno dei due soli confermati, assieme ad Alessandro Cipolla, della sfortunata annata 2022/23 conclusa con la salvezza sul filo del rasoio. E segnata dai suoi tanti problemi fisici, compreso l’ultimo infortunio con Brescia.

Fra una settimana partite e la squadra è già completa. Quasi un’eccezione, in questi anni, no?

«Vero ed è una conferma del valore della società, della serietà e della voglia di far bene di chi ci lavora. Una proprietà del genere è un valore aggiunto, è stato fatto un ottimo lavoro e ora spetta a noi sul campo dimostrarlo».

Partirete con la preparazione a pieno organico, senza nessun giocatore impegnato ai Mondiali o fermo. Aiuterà?

«Assolutamente. Poter iniziare presto e insieme è un plus, avremo tutto il tempo necessario nel pre-campionato per conoscersi, per prendere ritmo e per essere pronti all’avvio».

Lei è pronto?

«Penso che siamo in tanti a non vedere l’ora di iniziare, per iniziare a conoscerci e sfruttare questo periodo.

Fisicamente come si sente?

«Ho lavorato tutta l’estate per recuperare dall’infortunio al ginocchio, per fortuna anche questo problema sembra essere alle spalle».

Quando si è fatto male con Brescia, ad aprile, la salvezza era sembrata una chimera. Come ha vissuto quelle settimane?

«Mi sono fatto male in un modo da commedia. In quel momento ho cercato di vedere il lato positivo, per me è stato davvero frustrante infortunarmi in quel modo e ho guardato al fatto che siamo comunque riusciti a salvarci».

Un modo per tirarsi su?

«Sì, se avessi pensato solo all’infortunio sarei entrato in un tunnel, ci siamo salvati e ho pensato a godermi il risultato.

Ed è rimasto in organico, uno dei pochi a proseguire. Dovrà essere un riferimento ambientale per i nuovi?

«Sicuramente è quello che proverò a fare, aiutare i nuovi a far conoscere il luogo dove staremo insieme un anno e dove giocheremo insieme».

Cosa dirà loro?

«Tenterò di fargli ambientare, di fargli capire che questo è un ambiente dove si sta bene, che Reggio è un luogo super per giocare a basket e per vivere fuori dal campo. E che è una fortuna essere qui, mi inorgoglisce pensare che si vada avanti insieme».

Lo farà con un ruolo da titolare designato, come ala piccola, in una rosa che appare duttile. Che Unahotels vedremo?

«È un grande vantaggio poter cambiare tanti ruoli, tanti assetti, si danno meno punti di riferimento all’avversario. Detto questo, penso sempre che alla fine gioca chi merita, titolare o meno. L’unica cosa che conta è ottenere il risultato di squadra, far bene come gruppo».

I ruoli “fissi” non sono così importanti?

«Il basket è cambiato molto negli ultimi anni, non ci sono più tanti ruoli ben definiti, ora ci sono ruoli intercambiabili, nel basket odierno è importante essere bravi nel farsi trovare pronti in ogni contesto, essere duttili, adattarsi a diverse posizioni».

Di sicuro, non dovreste far fatica a metter punti a referto, no?

«La pericolosità offensiva di tanti giocatori è un grandissimo vantaggio, vale per gli esterni ma anche per i lunghi, sotto canestro abbiamo tanti giocatori di valore. Le carriere dei nuovi arrivati parlano per loro».

Sarete una squadra che farà divertire.

«Speriamo di far divertire ma prima di tutto dovremo lottare su ogni singolo pallone, impegnarci, dare risposte».

Proprietà e pubblico, dopo un anno di patimenti, se lo meritano?

«Eccome. Se lo meritano la proprietà, i tifosi, tutti. Dal primo all’ultimo ci sono stati vicini in una stagione molto difficili, e ora dovremo dar loro risposta, buttandoci su tutte le palle vaganti, impegnandoci per 40’. Se li faremo divertire correndo e segnando, sarà ancora meglio».

È tutto nuovo. Quanto ci vorrà per mettere insieme tutti i pezzi?

«Ci vorrà del tempo per conoscerci, per capire lo stile di gioco che il nuovo coach ci chiederà, e siamo tutti nuovi come rosa. Però i giocatori sono tutti molto esperti, e io sono molto fiducioso».