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La nuova stagione

Il Novellara va in esilio

Riccardo Bellelli
Il Novellara va in esilio

Basket Nel comune non esiste un campo omologato per la Serie C La squadra si vede costretta a migrare al Palazzetto di Guastalla

14 agosto 2023
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Novellara La Pallacanestro Novellara andrà in esilio a Guastalla e non sarà per una sola stagione. Una soluzione scomoda ma inevitabile visto che con la creazione della C Unica, la federazione non ha più potuto rinnovare la deroga grazie alla quale la società ha potuto giocare nella propria palestra nelle scorse stagioni. La migrazione sta facendo parecchio discutere in paese, visto che da anni si sapeva che c’era la necessità di un nuovo impianto a norma e più volte il Comune è sembrato sul punto di iniziare i lavori sul terreno che era stato scelto; ma alle parole non sono mai seguiti i fatti. Ora è arrivata la “mazzata” da parte della Fip che ha costringerà la prima squadra a migrare a Guastalla in una palestra sicuramente bella e moderna ma che comporta diversi problemi come spiega il presidente Daniele Mariani Cerati. «Come al solito continueremo a mettere il massimo impegno per portare avanti la storia di questo club, che ha una funzione sociale nell’educazione dei ragazzi. Ci è già capitato in passato di dover giocare altrove, ma quando sono stato eletto presidente, dopo diversi anni a Bagnolo, abbiamo deciso di chiedere l’autoretrocessione per poter tornare a Novellara tra la nostra gente. Questa scelta ha riportato entusiasmo e giovani al nostro settore giovanile, poiché ovviamente vedere la propria prima squadra giocare è un incentivo per aumentare l’attaccamento alla maglia e il desiderio di far parte del progetto. Purtroppo, tante persone, sia giovani che anziani, non potevano spostarsi a Bagnolo per seguirci e questo è stato un problema che ora si ripeterà a Guastalla. Mi auguro che i tanti ragazzini che lo scorso anno venivano e facevano un sacco di tifo per la formazione di serie C o per quella di serie D possano, con l’aiuto della società o dei genitori, riuscire a portare il loro prezioso supporto anche nel nuovo campo».

Come vi organizzerete a Guastalla?

«Giocheremo la domenica pomeriggio il campionato di serie C, mentre il Nubilaria in D resterà a Novellara. Purtroppo la prima squadra avrà aggravi di spesa e potrà allenarsi nel campo dove si gioca solo due volte al mese. Stiamo pensando di collaborare con la Saturno per provare a portare i giovani del posto a vedere la C, magari per loro potrebbe essere un modo per aumentare i tesserati del loro settore giovanile».

Questo trasferimento quanto durerà?

«Purtroppo la crescita dei costi di costruzione del nuovo impianto ha costretto il Comune a frenare tutto e non so quando riuscirà ad avere le risorse sufficienti. Appena le avrà penso che nel giro di un anno e mezzo circa il nuovo palazzetto potrà essere realizzato, visto che c’è già il terreno e il progetto. L’amministrazione sa quanto sia necessario il nuovo impianto per il paese e per la crescita delle nostre attività».

La vostra è la palestra che forse attira più pubblico in provincia e quest’anno avreste avuto anche tanti derby per esaltare i vostri tifosi.

«I tanti derby spero che spingano la gente a seguirci anche a Guastalla».

Come vede le squadre di Novellara?

«Innanzitutto sono lieto di poter dire che quest’anno torneremo a disputare tutte le categoria giovanili e per quanto riguarda Novellara e Nubilaria, ci sono diversi giovani che proveremo a lanciare nei due campionati. Penso ad esempio a Iannelli, un 2005 che ritorna dopo qualche anno in Pallacanestro Reggiana. Mi sembra che il Novellara abbia una panchina profonda e un roster equilibrato per provare a contrastare altri club che han speso molto per alcuni nomi».

Cosa ne pensa delle nuove regole imposte dalla Fip e del rialzo vertiginoso dei parametri ?

«Sono novità che metteranno in difficoltà tante società. Non si potrà più basare l’attività su entusiasmo e volontariato. Ora i club, a seguito della riforma dello sport, saranno simili ad aziende con dei dipendenti e questo comporta un grosso aumento di costi, di oneri organizzativi e di responsabilità. Da un lato però trovo giusto che magari chi vive allenando possa avere una contribuzione per la futura pensione. Ho più dubbi sui parametri. Con le regole nuove solo le società che tesserano i ragazzi il primo e l’ultimo anno di giovanili riceveranno soldi. Di fatto può capitare che club prestigiosi arrivino l’ultimo anno a tentare il ragazzo così il parametro saranno questi grossi club a prenderselo. Noi grazie al nostro settore giovanile fino ad ora siamo riusciti a pareggiare entrate e uscite ma non sarà facile, specie per chi non ha un vivaio così produttivo».