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Nesta è il vero valore aggiunto della Reggiana

Wainer Magnani
Nesta è il vero valore aggiunto della Reggiana

Il tecnico granata ha aiutato il club ad avere credibilità a partire dalle scelte di mercato

17 agosto 2023
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Reggio Emilia Alessandro Nesta è il vero valore aggiunto della Reggiana.

Il tecnico romano in poche settimane ha conquistato il cuore dei tifosi granata ma soprattutto ha aumentato la credibilità al club. A livello nazionale la società granata era vista come la classica matricola che dopo la brutta esperienza di tre anni fa, cercava di rimanere aggrappata alla Serie B, tanto da essere considerata dagli addetti ai lavori come una seconda o terza scelta. Fino a qualche settimana fa per il pur valido ds Roberto Goretti era complicato convincere un giocatore di prima fascia ad accettare una proposta della Reggiana. Il passato pesava: negli ultimi 24 anni una sola volta in B e da meteora. Non è bastato che la proprietà mettesse a disposizione del ds un budget di 12 milioni di euro - una cifra assolutamente in linea con quelle degli altri clu b di metà classifica - ma occorreva una sorta “certificazione” e questa l’ha data Alessandro Nesta.

Ambasciatore granata

Non è un caso se molti giocatori hanno accettato di vestire la maglia della Reggiana proprio per la presenza in panchina di Nesta. È stato così, per loro stessa ammissione, per i vari Bardi, Vido e Pettinari. Anche il “voltagabbana” Marcus Rohden aveva dato il suo assenso a venire a Reggio Emilia in virtù della conoscenza che aveva del mister. Ed è un leit motiv che si ripeterà, probabilmente, anche con Novakovic: tutti i giocatori che Nesta ha avuto nelle sue esperienze a Perugia e Frosinone sono disposti a tornare alla sua corte anche se la Reggiana è una matricola.

Nesta si è speso in prima persona anche per l'arrivo di Alessandro Bianco e il centrocampista ex Fiorentina ha ammesso di avere scelto la Reggiana e non il Catanzaro, pur guadagnando meno ma per essere allenato da lui.

A volte non è però stato sufficiente, vedi il mancato arrivo di Luca Moro passato allo Spezia, però Nesta è stata una “carta” importante da calare in fase di mercato. Oggi se si può affermare che sono i giocatori a chiedere di venire a Reggio Emilia, è anche per la presenza di Nesta.

Lusinghiero inizio

Nesta si è guadagnato grande credibilità in virtù del suo passato da calciatore e che ora vuole certificare come allenatore. Siamo alla vigilia del campionato e sarà la B il banco di prova del tecnico granata ma non c’è dubbio che nelle prime due partite ufficiali di Coppa Italia il mister ha dimostrato un’ eccellente capacità di “leggere” la partita e di saper cambiare volto alla squadra, sia nelle scelte ma soprattutto nell’atteggiamento in campo dei suoi uomini. Le sfide contro Pescara e Monza hanno un elemento in comune: la capacità della Reggiana di cambiare pelle nel corso della partita, ribaltando l’andamento del macht e il risultato finale. La Reggiana ha sofferto nella prima parte e dominato nella seconda.

Nesta ha operato scelte anche coraggiose. Esempi? Il debutto di Girma, un ragazzo che fino a sei mesi fa giocava in D oppure l’aver privilegiato il giovane difensore Marcandalli.

Logico che è calcio d'agosto e ogni valutazione deve essere posticipata nel tempo, però, si può dire che Nesta si è già preso una piccola rivincita dopo il suo esonero dal Frosinone nel marzo del 2021.

Troppo presto per tesserne ulteriormente le lodi, anche perché la Reggiana è ancora un cantiere aperto e l’organico deve essere completato, per cui non si conoscono ancora le potenzialità o i punti deboli del team, così che un giudizio tecnico-tattico sul’allenatore deve essere rinviato al campionato che sta per iniziare.

Empatia con l’ambiente

Rimane una considerazione sotto gli occhi di tutti: l’umiltà, la disponibilità e la serietà dell’uomo Alessandro Nesta. Sotto questo aspetto per molti tifosi è stata una lieta sorpresa, non certo per il ds Goretti che l’aveva conosciuto a Perugia e scelto per il dopo Diana anche per questo motivo. A

Nesta era sbarcato da Miami, dove vive con la famiglia, a Reggio Emilia con l’etichetta del campione del mondo che vuole imporsi come allenatori - vedi i vari Grosso, Gilardino, Pirlo, De Rossi- e un glorioso passato fatto di successi con la maglia del Milan.

Il tecnico si è subito calato nella realtà reggiana, si è messo a disposizione in modo totale della società e dei tifosi. In queste settimane non si è mai sottratto a un selfie, a un autografo o anche a scambiare qualche battuta: disponibilità accompagnata da una straordinaria semplicità e capacità di sdrammatizzare ogni situazione.

Chi lo conosce sottolinea che è spesso fin troppo autocritico, anche dopo importanti successi. In effetti dopo la vittoria a Monza è stato il primo a mantenere un basso profilo anche se la qualificazione ha ulteriormente accresciuto la credibilità della sua Reggiana. Tutta l’Italia calcistica ha apprezzato l’approccio dei granata alla partita e la capacità di ribaltare la situazione attraverso un calcio propositivo.

Nesta è stato anche il primo ambasciatore del progetto che da tempo vuole portare avanti il presidente Carmelo Salerno per radicare il club in B attraverso investimenti nelle strutture tra cui il nuovo centro sportivo.

L’ha fatto il ds Roberto Goretti utilizzando i suoi social (lo fa raramente) ma soprattutto Nesta che ha scritto: «Nella mia carriera non mi sono mai allenato su un terreno di gioco così bello come il nostro». Parole che hanno fatto il giro dell'Italia sportiva e che hanno cambiato l’immagine della Reggiana a livello nazionale.