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L’ultimo straniero della Unahotels

Langston Galloway ha le idee chiare: «Reggio mi piace e voglio vincere»

Nicolò Valli
Langston Galloway ha le idee chiare: «Reggio mi piace e voglio vincere»

L’ex guardia Nba convinto dal mito di Kobe

01 settembre 2023
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Reggio Emilia Giocatore di pallacanestro molto talentuoso, ma non solo: nella vita di Langston Galloway c’è di più. Manager di un’impresa di scarpe (Ethics, specializzata in scarpe da ginnastica) e fondatore di un’associazione benefica che porta il suo nome, creata per aiutare i giovani più sfortunati. La nuova guardia della Unahotels, presentata ieri nella suggestiva cornice del ristorante “A Palazzo” del gruppo Taglierè in Corso Garibaldi, ha però le idee chiare sulla stagione che Pallacanestro Reggiana che si appresta a cominciare: «Sono qui per vincere», afferma l’atleta americano. Indosserà la maglia numero 9, in onore della sua data di nascita (9 dicembre 1991).

«La carriera di Galloway parla da sola, con oltre 400 partite in Nba – lo ha introdotto il ds Filippo Barozzi- Langston è una guardia polivalente, abile nel trattamento di palla ed in grado di segnare. Siamo rimasti in contatto per un lungo periodo e quando è stato possibile abbiamo chiuso la trattativa. In Italia può giocare nei quintetti moderni con due o tre guardie, mentre da un punto di vista difensivo ha taglia e conosce il gioco».

Galloway, quali sono le sue prime impressioni a Reggio Emilia?

«Sono galvanizzato dall’indossare questa maglia. La città mi piace e le persone mi hanno subito dimostrato grande affetto. Il primo approccio è stato positivo».

Conosce già qualcuno del roster biancorosso?

«Io e il play Weber abbiamo giocato contro al college, mentre sono stato compagno di Atkins nel giro dei New York Knicks. La scelta di Pallacanestro Reggiana si è rafforzata quando ho conosciuto la storia del club, a partire da Kobe Bryant».

Non ha mai giocato in Europa. Cosa conosce del campionato italiano?

«Kyle Hines, giocatore di Milano, è un mio caro amico e mi ha spiegato quello che mi aspetta. Ho visto qualche partita del campionato scorso e il livello medio è buono. Inoltre, ho giocato dieci gare di qualificazione ai mondiali con la nazionale Usa, prendendo dimestichezza col mondo Fiba».

Come mai in Italia?

«La scelta si riconduce anche ai motivi familiari: ho due figli e una moglie che mi vogliono vedere esprimere al massimo. L’Italia è il paese che aveva le caratteristiche migliori. Creo di poter fare bene».

Quali sono le prime impressioni sulla Unahotels che sta nascendo?

«Domani saremo in campo per la prima amichevole e sono curioso di scoprire come sono i miei compagni quando si alza il livello rispetto all’allenamento. Siamo un gruppo giovane con alcuni veterani, e dunque i margini di miglioramento nel corso della stagione sono alti».

Che tipo di gioco vuole sviluppare coach Priftis?

«Partiremo dalla difesa, cercheremo di forzare le squadre avversarie rallentando il loro gioco. Da lì proveremo a correre e prenderci buoni tiri aperti, cercando di raggiungere la condizione fisica migliore. Il coach, a tal proposito, ci ha chiesto di prenderci cura del nostro corpo».

Lei è molto impegnato anche fuori dal campo. È così?

«Ho un marchio di scarpe che ho lanciato da due anni, e proprio in questo periodo stiamo lanciando il nostro nuovo modello. È chiaro che le prestazioni sul campo influenzeranno anche il mio business. Mi sforzerò a tal proposito di imparare il prima possibile l’italiano: magari me lo insegneranno le mie due figlie».

Vivranno qui?

«Sì, frequenteranno la scuola Reggio. Starò tanto tempo con loro, anche se ogni tanto per svago mi piace giocare a golf».

E poi c’è di più, anche una nobile causa che ha sposato...

«Ho creato la Langston Galloway Foundation nel 2018 in Lousiana. L’obiettivo è quello di dare un supporto psicologico ai ragazzi con meno possibilità. Questo aspetto mi rende molto orgoglioso». l

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