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Libu sogna un gol pesante

Luigi Cocconcelli
Libu sogna un gol pesante

Reggiana: l’unica rete in B di Libutti fu proprio contro il Venezia ma finì male. «Loro sono forti, ma noi li abbiamo studiati e non li temiamo»

19 ottobre 2023
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Reggio Emilia Con il Bari ha festeggiato le 100 presenze in maglia granata, ma il pensiero di Lorenzo Libutti è già rivolto avanti, al match di domenica prossima con il Venezia. Che, tra l’altro, per lui rievoca piacevoli ricordi, visto che in Laguna mise a segno il suo primo – e per ora unico – gol in serie B.

«Delle 100 presenze – dice il difensore – non sapevo fino a qualche giorno fa. Certo, fa piacere, è un risultato che non mi sarei mai immaginato al mio arrivo a Reggio. Sul gol a Venezia, ricordo che fu una grandissima emozione, non avevo cominciato bene, qualche pallone perso di troppo, poi mi arrivò quello lì a mezz’aria, ricordo che calciai di prima intenzione ,di controbalzo, la partita era trasmessa dai Raisport e sapevo che a casa mia la stavano vedendo, peccato che non servì, uscimmo sconfitti immeritatamente».

Veniamo all’attualità: nello spogliatoio del caso scommesse ne parlate? Che ne pensa? Pensa anche lei che quello che è emerso sin qui sia solo la punta dell’iceberg, e che siano in realtà molti di più i giocatori che scommettono?

«Sì, ovviamente ne parliamo, non mi è mai capitato di conoscere giocatori che scommettono, il discorso è ampio, per me sono ragazzi che vanno aiutati, uno pensa che per certa gente tutto sia facile, hanno fama, soldi, ma spesso sono soli, il gioco d’azzardo sta diventando un male per intere generazioni».

Riguardo alle faccende di casa, invece, che momento sta vivendo la Reggiana?

«Bello, come gli anni passati sta uscendo, si sta formando un bel gruppo, unito, compatto, ci vogliamo bene. La prestazione, Terni a parte, c’è sempre stata, adesso anche i nuovi si stanno inserendo, sono ottimista».

Durante la sosta avete lavorato maggiormente sul piano fisico o su quello tecnico?

«Sul piano fisico, senza dubbio. Lo staff ci ha fatto lavorare molto per portare tutti, anche gli ultimi arrivati alla condizione migliore, poi si è fatto qualcosa di specifico anche sul piano tecnico, da ieri abbiamo cominciato a preparare la sfida al Venezia...».

La differenza sostanziale che ha trovato tra Alvini, Diana e Nesta, a parte il fatto che i primi 2 giocano dietro a 3 e ora invece la difesa è a 4?

«Hanno in comune l’idea di un calcio propositivo, con costruzione dal basso, che contempla raramente la giocata con palla lunga, poi ognuno ha concetti suoi, innovativi, anche Nesta ha introdotto cose nuove, modalità che mai avevo sperimentato».

E sul piano umano?

«Diciamo che Alvini voleva avere tutto sotto controllo, Diana concedeva maggior libertà. Di Nesta mi ha colpito la grande umiltà e disponibilità».

Detto che avete cominciato a preparare il match con il Venezia, una squadra che là davanti è temibile col il duo vichingo, ma che con il Parma è andato a segno con 3 centrocampisti….

«Sì , lo staff lavora moltissimo, ci hanno vedere diversi video, in avanti appoggiano, è vero, molto il gioco sui 2 attaccanti, ma dietro i centrocampisti ruotano spesso, invertono la posizione, s’inseriscono, non sarà facile, del resto è una delle pretendenti al salto di categoria».

Per voi la ricerca della prima vittoria interna non rischia di diventare un’ossessione?

«No e non deve esserlo, finora la prestazione c’è sempre stata, meritavamo qualcosa in più, ma abbiamo la consapevolezza di potercela giocare con tutti, dobbiamo affrontare serenamente partita dopo partita, consci che in B puoi fare punti contro chiunque».l