Gazzetta di Reggio

Sport

L’intervista al grande ex

Bucci promuove l’allievo Bardi «Francesco è un lusso per la B»

Luigi Cocconcelli
Bucci promuove l’allievo Bardi «Francesco è un lusso per la B»

Ha allenato l’estremo difensore granata nelle giovanili del Bologna

26 novembre 2023
4 MINUTI DI LETTURA





Reggio Emilia «La Reggiana? Mi è piaciuta, avrebbe meritato la vittoria. Bardi? Per la B è un lusso e può trovare spazio anche in serie A». Sono i giudizi dell’ex numero uno granata Luca Bucci. La Msl,acronimo di Major league soccer, massima espressione del campionato statunitense e canadese, è ferma, riprenderà con l’anno nuovo e così Bucci, che dallo scorso gennaio è al Montreal con il ruolo di coordinatore dei portieri, ne ha approfittato per fare ritorno in Italia.

Tra un saluto ai figli, che lavorano e studiano a Milano, ha trovato, sabato, il tempo di fare un salto in città, e assistere dalla tribuna a Reggiana-Ascoli. Niente di strano per lui che è reggiano di Busana e che le prime parate le ha fatte difendendo la porta dell’Atletico Santa Croce, a dieci metri da dove si allenava quella Reggiana che poi l’avrebbe fatto conoscere a tutta l’Italia.

Invero, se Bucci ne ha approfittato per rivedere la Reggiana, la Reggiana dal canto suo ne ha approfittato per premiarlo. Così, prima della partita Bucci ha potuto ritirare una maglia a lui dedicata e consegnatagli dal vicepresidente granata Giuseppe Fico nel trentennale della storica promozione in A.

E di quella squadra, tra i pali, Bucci fu indiscusso protagonista.

«Sarò sempre riconoscente alla Reggiana» ci dice Bucci che poi spiega così il motivo di tanta riconoscenza: «È stata la squadra granata che mi ha lanciato, quello è stato il mio primo successo, debbo a Pippo Marchioro, Renzo Corni e William Vecchi il coraggio di puntare su uno che veniva dalla serie C, di scommettere subito senza se e senza ma sul sottoscritto.

Se e per questo anche la Reggiana le deve qualcosa, quel campionato di reti ne subì pochissime…

«Sì, è vero ma perché si era creata un’alchimia perfetta fuori e dentro al campo, si faceva fase offensiva e difensiva di squadra, tutti assieme».

Stop alla nostalgia, che partita e Reggiana ha visto Bucci?

«Mi è piaciuta, per occasioni da rete , dominio del gioco meritava ampiamente la vittoria, le idee di Nesta mi piacciono, la squadra ha coraggio, non butta mai via il pallone, cerca sempre di giocarla e questo nel calcio è fondamentale, aveva contro una squadra esperta, che in panchina ha un vecchio marpione di questa categoria, poi poteva anche perdere se Bardi non avesse fatto quella gran parata nel recupero, ma sarebbe stato ingiusto».

A proposito di Bardi, lo ha allenato come preparatore dei portieri a Bologna: da esperto un giudizio ce lo può dare?

«Bardi l’ho avuto per un anno e mezzo, oltre che un bravissimo ragazzo è un portiere completo, una sicurezza e una garanzia per la categoria, per me potrebbe ritagliarsi spazio anche in A. Ha tutte le qualità che servono a un portiere per emergere: regge la pressione, sa inculcare calma nei compagni, è uno che bada al sodo, va all’essenziale, difficilmente gli vedrete fare parate o gesti teatrali ma sarà sempre al posto giusto al momento giusto».

C’è chi gli rimprovera una scarsa propensione alle uscite, condivide?

«Non credo. Da fuori puoi avere sensazioni, impressioni diverse che dal campo, lì vedi la situazione, capisci la dinamica ed operi la scelta se uscire o meno. Poi gli errori li fanno tutti...».

La Reggiana vista con l’Ascoli non le ha dato l’impressione che là davanti manchi qualcosa?

«Non lo so, io sono della vecchia scuola, quella per cui l’importante è arrivare a creare i presupposti per andare al tiro con pericolosità, mi preoccuperei se la squadra faticasse ad averne di situazioni favorevoli, poi mi dicono che in pratica aveva fuori tutte tre le punte e comunque il problema del gol lo hanno in tante, quelli con il fiuto, da doppia cifra sono merce rara, anche al piano di sopra, ed hanno costi elevati. Di Haaland, Lautaro od Osihmen in B non ne trovi , a volte devi essere bravo ad andare a scoprire il talento quando ancora deve sbocciare, con Girma e Varela mi pare lo abbiano fatto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA