Reggio Emilia, il tecnico della Reggiana Nesta: «Non siamo più gli stessi. Dobbiamo invertire la rotta»
Nesta alla vigilia della gara della Reggiana col Sudtirol «Dobbiamo recuperare gente. Il panettone? Preferisco il pandoro...»
Reggio Emilia Mister Alessandro Nesta è consapevole del momento difficile che sta vivendo la sua Reggiana e in vista del match con il Südtirol, il penultimo del 2023 e del girone d’andata, invita la squadra a non mollare in questa fase complicata e deludente della stagione.
«È stata una settimana difficile, nessuno era contento per la prestazione avuta contro la Sampdoria – ha sottolineato Nesta durante la conferenza stampa prepartita, organizzata un giorno prima rispetto al solito perché oggi la squadra partirà per Bolzano – Brutte notizie dall’infermeria non ce ne sono, Kabashi torna a disposizione e spero di farlo giocare il più possibile mentre Gondo avrà un minutaggio maggiore. Da diverse settimane non siamo più gli stessi: questa flessione la attribuisco al lungo periodo d’emergenza che stiamo vivendo. Bisogna invertire la rotta e ritrovare la nostra identità».
Come si può ritrovare la continuità?
«Certi giocatori entrano per 20 minuti poi si fanno male, e purtroppo sono in tanti e penso a Da Riva, Pajac e Crnigoj. Queste sono le situazioni da evitare, io poi fatico a spiegare il perché di così tanti infortuni. Ma come allenatore devo cercare di mantenere il livello alto con chi ho a disposizione, è una mia responsabilità».
Il gruppo è coeso o ci sono delle sfaldature?
«Siamo tutti uniti e brava gente, forse pure troppo. Mancano un po’ di furbizia e sana ignoranza, un po’ di mestiere. Tutti tengono alla nostra causa, non ho dubbi. E se qualcuno bussa alla mia porta perché vuole più spazio sono contento, Cigarini per esempio lo ha fatto tante volte. Proprio questo è il “mestiere” che serve…».
La difesa continua a palesare errori che costano caro…
«La coperta è corta, ma bisogna vincere a prescindere dal numero di gol subiti. Secondo me l’aspetto mentale conta molto visto che prendiamo spesso gol all’inizio dei tempi. Per tornare ai nostri livelli dobbiamo passare dal recupero di giocatori importanti perché la nostra è una squadra giovane e i ragazzi imparano solamente commettendo degli errori».
Che gara vi aspetta contro il Südtirol?
«Loro hanno gamba e corsa, pressano forte e mettono la partita sul binario della fisicità. Noi però non partiamo battuti e andiamo a Bolzano per giocarcela e vincere. Ottenere i tre punti sarebbe un bel regalo di Natale per tutti. Capisco i tifosi, è giusto che siano delusi perché i risultati non sono quelli che vorremmo. Noi dobbiamo tenere botta, è un mese e mezzo che siamo in emergenza e stiamo friggendo i giocatori dal punto di vista mentale e fisico…».
Al “Druso” si rivedrà la difesa a quattro?
«Il modulo non è il nostro problema. Se non recuperiamo i giocatori che servono le difficoltà restano anche perché alcuni di loro sono stanchi, penso per esempio a Marcandalli».
La classifica dice che la Reggiana è in zona play out: è preoccupato?
«Dobbiamo invertire la tendenza che ci vede in calo come risultati e come atteggiamento, così da ritrovare la sensazione di potercela fare. Se avessi la squadra al completo sono sicuro che vedremmo una classifica diversa, se invece restiamo due mesi con metà gruppo a disposizione allora iniziamo a fare fatica. La flessione avuta da inizio stagione è data dalle tante assenze e quelli rimasti non possono fare tutto…».
Cosa si aspetta di ricevere dal mercato?
«Ci servono giocatori pronti e funzionali, Goretti e Salerno lo sanno, ma bisogna vedere se questo materiale umano sarà possibile trovarlo. Intanto è arrivato Reinhart, centrocampista con caratteristiche simili a quelle di Bianco».
Al fatidico panettone Nesta ci è arrivato...
«Sì, ma preferisco il pandoro. Faccio l’allenatore per passione e metto sempre in conto di poter essere esonerato. Chiaramente mi darebbe fastidio perché sono competitivo e non accetto di fallire, vendo cara la pelle fino alla fine».