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«Unahotels a due volti»

Adriano Arati
«Unahotels a due volti»

Dopo la pessima prova di Scafati, la guardia Galloway ammette: «Siamo belli al Pala Bigi e brutti fuori dalla nostra comfort zone»

17 gennaio 2024
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Reggio Emilia «Adesso siamo un’ottima squadra in casa e una brutta squadra in trasferta». È una riflessione che non riguarda solo l’ultima gara, quella che fa la guardia biancorossa Langston Galloway, dopo la pesantissima sberla rimediata a Scafati domenica dalla Unahotels, una gara finita dopo nemmeno un quarto di gioco e senza mai riuscire a dare segnali di vita. La fotocopia, più grave perché ripetuta, di quando avvenuto a Varese a fine dicembre.

Nel mezzo, in compenso, una delle migliori prestazioni stagionali, la vittoria interna con la Virtus Bologna dominatrice d’Europa. Una stramba schizofrenia, per tanti versi.

Galloway, ma la vera Unahotels qual è?

«Parto dal quadro complessivo e credo che queste ultime tre partite siano state davvero una grande lezione per noi, perché ci hanno fatto vedere la nostra faccia migliore e quella peggiore».

D’accordo, ma accettare la gara di Scafati è dura. Cosa vi è successo?

«Lunedì abbiamo rivisto tutti insieme la partita di Scafati: è chiaro che dobbiamo fare tesoro di tutti gli errori che abbiamo commesso. Dobbiamo riprendere a fare come successo in alcune partite in trasferta».

Quali?

«In altre gare difensivamente siamo stati molto più bravi ad abbassare il numero di possessi dei nostri avversari ed in attacco a fare scelte di tiro decisamente più equilibrate e coscienziose. Dobbiamo migliorare tanto da questo punto di vista, e non cerco scuse: anche io devo farlo».

Lei non è certo alle prime gare da professionista. Come si spiega questi alti e bassi?

«Voglio semplificare molto il discorso, e lo dico proprio perché ormai ne ho viste tante: in questo momento siamo un’ottima squadra casalinga ed una brutta squadra in trasferta. Questa è la mia onesta opinione».

Molto schietto. E come si può migliorare?

«Dobbiamo trovare noi, come gruppo, internamente, il modo di essere più efficaci, coesi e compatti quando giochiamo in trasferta, consapevoli di essere fuori dalla nostra “zona di comfort” che è il PalaBigi».

Ma non può essere solo l’aria di casa. Altri aspetti su cui lavorare?

«Nelle ultime due trasferte abbiamo incontrato squadre che hanno tirato con percentuali incredibili, soprattutto all’inizio della partita andando così a condizionare poi tutto l’andamento del match. Questo è ovviamente in parte merito dei nostri avversari, ma sicuramente in altrettanta buona parte demerito nostro e dell’approccio che abbiamo avuto sia a Scafati che a Varese».

E quindi?

«Dobbiamo rendere la vita più difficile all’attacco avversario fin da subito, non dare loro fiducia e non deprimerci se ogni tanto segnano qualche tiro difficile come è successo. Non dobbiamo trovare scuse o alibi, semplicemente fare meglio di quello che abbiamo fatto finora».

A proposito di match casalinghi, domenica arriva Cremona. Che settimana vi attende?

«Di duro lavoro, chiusi a chiave in palestra, concentrati e focalizzati sul nostro miglioramento. Domenica giochiamo una partita importante, davanti al nostro pubblico, e non vogliamo fallire, anzi, dobbiamo riscattarci». l