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Girma-Gondo-Antiste, il trio che manda in tilt l’algoritmo

Massimo Sesena
Girma-Gondo-Antiste, il trio che manda in tilt l’algoritmo

Reggiana: gli attaccanti granata segnano anche quando è difficile

25 gennaio 2024
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Reggio Emilia Da quando esiste il calcio, il tifoso sogna il centravanti da venti gol a campionato. E il tifoso reggiano non fa eccezione, non foss’altro per il lungo elenco di giocatori in maglia granata che sono entrati nel cuore a suon di gol. Non a caso, in quest’appendice invernale di mercato anche il ds Goretti si è messo alla ricerca di una punta. E lo sta facendo forte di almeno tre convinzioni. La prima: il centravanti da 20 gol non è sul mercato.

Forse, in questo particolare frangente, non esiste nemmeno. La seconda: i soldi da spendere per questo eventuale acquisto non sono tantissimi. La terza, a nostro avviso, la più importante di tutte: non dovesse arrivare il centravanti, non sarebbe la fine del mondo. Primo perché, stante un budget non proprio milionario per questo mercato di gennaio, le priorità sono altre. Un centrale difensivo, per esempio. Eppoi non sarebbe la fine del mondo perché il reparto avanzato messo in campo da Nesta ha fin qui risposto alla grande. E a dirlo non è soltanto l’esplosione del fenomeno-Girma, l’ex sconosciuto su cui avrebbe messo gli occhi mezza serie A. A dirlo sono i numeri. Quelli di Girma e dei suoi compagni di reparto. Numeri importanti, da qualunque parte li si osservi.

Il derby è pari

Cedric Gondo, Natan Girma e Janis Antiste, complessivamente hanno firmato 14 dei 25 gol segnati sin qui dalla Reggiana. Due in meno della coppia del Parma formata da Denis Man (9 reti) e Adrian Benedyczak (7) che però, a differenza dei nostri sono anche i rigoristi della squadra di Pecchia. Senza i tiri dal dischetto i gol segnati dalla coppia Man-Benedyczak sarebbero tanti quanti quelli del trio granata.

Ma non basta: c’è un altro modo per guardare la classifica dei bomber ed è quello degli expected goal. Alla base c’è un freddo algoritmo, che però può spiegare molte cose sullo stato di forma di questo o quell’attaccante.

Ad esempio, Massimo Coda, bomber della Cremonese, 10 gol all’attivo, secondo in classifica marcatori ha un indice di gol attesi pari a 12.18. Significa che pur avendo segnato 10 gol, per la qualità e la quantità delle occasioni che gli sono capitate ne avrebbe potuti segnare più di 12, ovvero tanti quanti l’attuale capocannoniere del campionato, Daniele Casiraghi del Sudtirol che invece ha segnato molto di più di quanto le circostanze (o il suo ruolo) gli avrebbero consentito: 12 gol a fronte di un indice di 7.8.

Per avere un termine di paragone, che è indice di qualità dei giocatori messi in campo da Nesta, i 5 gol di Natan Girma potevano – secondo l’algoritmo che calcola occasioni, difficoltà di esecuzione e altre infinite variabili – a malapena essere 3. Meglio ancora ha fatto Antiste che con un indice di 2.51 reti, di gol ne ha segnati 4. Leggermente più alta (anche per il ruolo di prima punta fin qui ricoperto) il quoziente gol di Gondo: 3.67 a fronte dei 5 gol segnati.

I nomi sul taccuino

Invero, se non si è ancora convinti del buon lavoro fatto sin qui dai tre granata, allora basta confrontarlo con i numeri di tre centravanti a caso: Novakovic, Moncini e De Luca. Non si tratta di nomi a caso, bensì di nomi che sono stati sul taccuino del ds Goretti. Andrija Novakovic, inseguito fino all’ultimo e poi finito al Lecco, ha fatto sin qui 5 gol, ma avrebbe potuto farne 9.42. Anche Gabriele Moncini del Brescia ha firmato 5 gol, ma i gol attesi sono stati finora 6.99. Tradotto: all’appello mancano più di 4 gol a Novakovic e 2 a Moncini. Quanto a Manuel De Luca, a fronte di 2 gol fatti, ne avrebbe potuti fare 5.83.l

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