Gazzetta di Reggio

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A Bolzano è nata la nuova Reggiana che ora ha identità di gioco e corsa

Wainer Magnani
A Bolzano è nata la nuova Reggiana che ora ha identità di gioco e corsa

Undici punti nelle ultime cinque partite non spiegano appieno la metamorfosi la squadra ha cambiato mentalità aiutata anche da una grande condizione fisica

29 gennaio 2024
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Reggio Emilia Quando una squadra si esalta nelle difficoltà significa che ha grandi valori morali e tecnici. Così è stato per la Reggiana a Bari che a fronte delle assenze di sette giocatori non si è persa d'animo, anzi ha mostrato di che pasta è fatta.

L'undici sceso in campo al San Nicola sull’onda dell’emergenza era composto da giocatori che potremmo considerare titolari se non fosse che – ciascuno con motivazioni diverse – hanno sin qui giocato meno degli altri. Parliamo di Crnigoj e Melegoni, ma anche di Rozzio e Fiamozzi, che a Bari hanno avuto l’occasione di dimostrare tutto il proprio valorem sfruttandola appieno.

Bolzano spartiacque

Si può dire che c'è una Reggiana pre Bolzano e una post Sudtirol e qualcosa è scattato all'interno del gruppo. La squadra vista nelle ultime cinque partite, a prescindere dagli 11 punti conquistati, è di ben altro spessore. Il tecnico Nesta ha ricondotto il tutto al recupero di giocatori importanti ma è una spiegazione parziale perché Rozzio e compagni sono cambiati nell'atteggiamento in campo come negli allenamenti. A volte si chiama in causa il confronto all'interno dello spogliatoio oppure la presa di coscienza di una classifica pericolosa o anche un senso di responsabilità nei confronti di società e tifosi.

Identità di gioco

Sul valore di questo organico si sono sprecate critiche e dubbi ma alla fine il campo ha parlato ed evidenziato come la Reggiana è composta da giocatori di valore per la categoria. Questa è la verità, anche se forse all'inizio per una serie di infortuni, incomprensioni e necessità di adattamento erano stati solo i giovani a tirare la carretta.

Oggi Bianco, Marcandalli, Antiste, Girma e Pieragnolo rappresentano un valore aggiunto all'interno di un’ossatura di squadra fatta di giocatori esperti per la categoria con un comune denominatore: l'identità di gioco. Una peculiarità che tutti gli addetti ai lavori hanno sempre riconosciuto al tecnico Nesta e che il mister granata ha portato avanti con determinazione, anche nei momenti difficili quando occorreva solo tenere la barra dritta e far passare la crisi.

Un'organizzazione di gioco che punta al palleggio e al possesso palla, una mentalità coraggiosa e propositiva, messa al servizio di un calcio offensivo. A questi principi Nesta non ha mai rinunciato e oggi i risultati sono dalla sua parte. Il tecnico ha sottolineato: dipende dai giocatori che hai a disposizione, ma a Bari oltre ai tre punti è stata la lezione di calcio che ha offerto la Reggiana a impressionare tutti.

Squadra da corsa

Il ds Roberto Goretti si è assunto una grande responsabilità quando il 14 novembre dello scorso anno ha deciso di affidare la squadra ai preparatori atletici Giacomo Ceci e Mattia Fantuzzi, sotto la supervisione del dottor Danilo Manari, un'autentica garanzia vista la sua lunga esperienza.

A distanza di due mesi e mezzo si può dire che la Reggiana ha cambiato passo mostrando una continuità atletica e una brillantezza invidiabile. Questo è l'elemento che balza maggiormente agli occhi e che sta facendo la differenza. Non più una Reggiana che “si accende e si spegne” all'improvviso ma un gruppo che lotta su ogni pallone, che ha corsa, aggressività, capacità di conquistare le seconde palle e di vincere i duelli individuali. E' stata cancellata la sindrome da infortunio che aveva attanagliato i giocatori e lo stesso Nesta. Nel gruppo è tornata quella fiducia che è alla base di qualsiasi lavoro di squadra. Sembrerà una banalità ma sono i presupposti per fare bene: avere sempre il polso della situazione, credere in una programmazione e portarla avanti in modo professionale.

Numeri importanti

La Reggiana è arrivata al fatidico decimo posto, a 3 punti dai play off e con 6 punti di vantaggio sui play out. Una squadra che ha perso solo 6 partite ed è al settimo posto in questa speciale classifica ma è anche vero che ne ha pareggiate 10 ed è seconda alla spalle del Bari. Nelle ultime 5 giornate ha totalizzato 11 punti e solo la Cremonese ha fatto meglio con 12 punti. Una Reggiana che segna (27 gol in totale) almeno un gol a partita nelle ultime nove partite e più in generale Gondo e compagni hanno timbrato il cartellino in 17 partite sulle 22 gare giocate, compresi i pareggi per 0-0 contro Parma e Pisa. Il rovescio della medaglia sono i gol subiti (28 in totale) dato che Bardi solo in 6 partite è rimasto imbattuto.