A Bolzano è nata la nuova Reggiana che ora ha identità di gioco e corsa
Undici punti nelle ultime cinque partite non spiegano appieno la metamorfosi la squadra ha cambiato mentalità aiutata anche da una grande condizione fisica
Reggio Emilia Quando una squadra si esalta nelle difficoltà significa che ha grandi valori morali e tecnici. Così è stato per la Reggiana a Bari che a fronte delle assenze di sette giocatori non si è persa d'animo, anzi ha mostrato di che pasta è fatta.
L'undici sceso in campo al San Nicola sull’onda dell’emergenza era composto da giocatori che potremmo considerare titolari se non fosse che – ciascuno con motivazioni diverse – hanno sin qui giocato meno degli altri. Parliamo di Crnigoj e Melegoni, ma anche di Rozzio e Fiamozzi, che a Bari hanno avuto l’occasione di dimostrare tutto il proprio valorem sfruttandola appieno.
Bolzano spartiacque
Si può dire che c'è una Reggiana pre Bolzano e una post Sudtirol e qualcosa è scattato all'interno del gruppo. La squadra vista nelle ultime cinque partite, a prescindere dagli 11 punti conquistati, è di ben altro spessore. Il tecnico Nesta ha ricondotto il tutto al recupero di giocatori importanti ma è una spiegazione parziale perché Rozzio e compagni sono cambiati nell'atteggiamento in campo come negli allenamenti. A volte si chiama in causa il confronto all'interno dello spogliatoio oppure la presa di coscienza di una classifica pericolosa o anche un senso di responsabilità nei confronti di società e tifosi.
Identità di gioco
Sul valore di questo organico si sono sprecate critiche e dubbi ma alla fine il campo ha parlato ed evidenziato come la Reggiana è composta da giocatori di valore per la categoria. Questa è la verità, anche se forse all'inizio per una serie di infortuni, incomprensioni e necessità di adattamento erano stati solo i giovani a tirare la carretta.
Oggi Bianco, Marcandalli, Antiste, Girma e Pieragnolo rappresentano un valore aggiunto all'interno di un’ossatura di squadra fatta di giocatori esperti per la categoria con un comune denominatore: l'identità di gioco. Una peculiarità che tutti gli addetti ai lavori hanno sempre riconosciuto al tecnico Nesta e che il mister granata ha portato avanti con determinazione, anche nei momenti difficili quando occorreva solo tenere la barra dritta e far passare la crisi.
Un'organizzazione di gioco che punta al palleggio e al possesso palla, una mentalità coraggiosa e propositiva, messa al servizio di un calcio offensivo. A questi principi Nesta non ha mai rinunciato e oggi i risultati sono dalla sua parte. Il tecnico ha sottolineato: dipende dai giocatori che hai a disposizione, ma a Bari oltre ai tre punti è stata la lezione di calcio che ha offerto la Reggiana a impressionare tutti.
Squadra da corsa
Il ds Roberto Goretti si è assunto una grande responsabilità quando il 14 novembre dello scorso anno ha deciso di affidare la squadra ai preparatori atletici Giacomo Ceci e Mattia Fantuzzi, sotto la supervisione del dottor Danilo Manari, un'autentica garanzia vista la sua lunga esperienza.
A distanza di due mesi e mezzo si può dire che la Reggiana ha cambiato passo mostrando una continuità atletica e una brillantezza invidiabile. Questo è l'elemento che balza maggiormente agli occhi e che sta facendo la differenza. Non più una Reggiana che “si accende e si spegne” all'improvviso ma un gruppo che lotta su ogni pallone, che ha corsa, aggressività, capacità di conquistare le seconde palle e di vincere i duelli individuali. E' stata cancellata la sindrome da infortunio che aveva attanagliato i giocatori e lo stesso Nesta. Nel gruppo è tornata quella fiducia che è alla base di qualsiasi lavoro di squadra. Sembrerà una banalità ma sono i presupposti per fare bene: avere sempre il polso della situazione, credere in una programmazione e portarla avanti in modo professionale.
Numeri importanti
La Reggiana è arrivata al fatidico decimo posto, a 3 punti dai play off e con 6 punti di vantaggio sui play out. Una squadra che ha perso solo 6 partite ed è al settimo posto in questa speciale classifica ma è anche vero che ne ha pareggiate 10 ed è seconda alla spalle del Bari. Nelle ultime 5 giornate ha totalizzato 11 punti e solo la Cremonese ha fatto meglio con 12 punti. Una Reggiana che segna (27 gol in totale) almeno un gol a partita nelle ultime nove partite e più in generale Gondo e compagni hanno timbrato il cartellino in 17 partite sulle 22 gare giocate, compresi i pareggi per 0-0 contro Parma e Pisa. Il rovescio della medaglia sono i gol subiti (28 in totale) dato che Bardi solo in 6 partite è rimasto imbattuto.