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«Voglio continuare a vestire i colori della Unahotels»

Linda Pigozzi
«Voglio continuare a vestire i colori della Unahotels»

Darion Atkins dopo la grande prova con la Reyer: «Non do peso alle voci sul mio possibile taglio»

06 febbraio 2024
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Reggio Emilia La sua posizione è ancora sotto la lente dello staff tecnico. Ancora, nonostante la prova magistrale fornita contro la Reyer Venezia.

Darion Atkins, nell’anticipo in via Guasco, è risultato decisivo, come mai era riuscito a fare prima in maglia Unahotels. Contro i lagunari, il lungo biancorosso ha sfoderato l’intero arsenale tecnico di cui dispone, giocando con una grandissima grinta e contribuendo alla causa con 17 punti.

Cosa le è scattato sabato sera? Ha pesato in qualche modo il taglio di Kevin Hervey sulla sua prestazione in campo?

«Sono contento di come ho giocato, certo, e ancora più contento di come ha per come ha performato la squadra come collettivo. È stata una partita divertente da giocare. Onestamente non mi sono nemmeno chiesto se l’assenza o la presenza di Kevin potessero influenzare la squadra, semplicemente sono rimasto focalizzato sul mio gioco e su quello che dovevo fare per aiutare la squadra a vincere».

Si rincorrono voci sul suo possibile taglio: come è la situazione? Ha parlato con la società?

«Siamo in un modo fatto di “rumors”, cioè chiacchiere. Ci sono sempre state e ci saranno sempre, fa parte del nostro lavoro e ci sono abituato. Sono contento qui a Reggio Emilia, sono contento di vestire la maglia della Pallacanestro Reggiana e voglio essere sempre più me stesso, far sentire la mia presenza in campo e aiutare la squadra a migliorare».

Sabato il pubblico reggiano le ha tributato grandi onori e non ha mancato di farle sentire il proprio affetto. Quanto ha contribuito il fattore pala Bigi nella sua prova e in quella del team?

«Il “fattore pala Bigi” è stato sicuramente molto importante e ci ha trascinato in questa vittoria. Quest’atmosfera, quest’energia che si crea quando giochiamo in casa, che i nostri supporter creano, è davvero unica e fondamentale».

Quali sono state le chiavi tecniche che hanno determinato il vostro successo contro una rivale tosta come la Reyer?

«Entrando nell’aspetto tecnico, oltre all’atmosfera che si è creata al palasport di cui parlavo prima, penso che le chiavi per sconfiggere Venezia siano state la nostra capacità di restare concentrati per 40 minuti, difendendo forte e intensi, e quella di muovere la palla in attacco in modo da costruirci buoni tiri».

È evidente la differenza di rendimento della Unahotels in casa e in trasferta: quali ritiene ne siano i motivi?

«Onestamente è davvero difficile dare una risposta a questa domanda, anche perché ce l’avessimo avremmo risolto i nostri problemi. L’unica cosa che dobbiamo fare è continuare a lavorare per avere lo stesso approccio mentale che abbiamo in casa anche quando giochiamo in trasferta. Da qui a fine stagione, indipendentemente dall’avversario che abbiamo di fronte».

Dopo tre trasferte disastrose, domenica ve ne aspetta un’altra, durissima, nell’arena della capolista Germani Brescia. Che gara sarà?

«Abbiamo dimostrato contro Venezia che abbiamo tutte le carte in regola per giocare con la “faccia giusta” anche contro Brescia. Ed è con questa mentalità che dobbiamo scendere in campo».

Quando sarà stato archiviato il match al pala Leonessa di Brescia si aprirà il capitolo della Coppa Italia. State già pensando al quarto di finale contro la Virtus Bologna?

«Ci penseremo soltanto a ridosso della partita, non prima. Per ora vedo la Final Eight come una bella opportunità per tutte le squadre, visto il formato della competizione. Proveremo a fare qualcosa di “più grande di noi”, anche se sarà molto dura».

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