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Reggiana, una vittoria che ne vale tre. Fico: «Felice per i nostri tifosi»

Cristiana Filippini
Reggiana, una vittoria che ne vale tre. Fico: «Felice per i nostri tifosi»

Il vice presidente: «Da bambino andavo a vedere il Catanzaro»

11 marzo 2024
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Reggio Emilia «Da piccolo mi portavano a vedere il Catanzaro». Ma negli anni le cose hanno poi preso una piega ben diversa e oggi il calabrese Giuseppe Fico, non solo è un reggiano a tutti gli effetti ma oltre ad essere socio della squadra granata, ricopre anche la carica di vice presidente. Ed è innegabile che per un passionale come Fico, questa vittoria abbia un sapore dolcissimo. Lo si capisce anche dall’umore, decisamente ottimo anche il giorno dopo.

Davvero c’è un legame tra lei e il Catanzaro? Da cosa nasce?

“Sono originario di un paesino in provincia di Crotone mentre mia mamma è di Catanzaro e i miei cugini mi portavano allo stadio. E quando sei piccolo e ti mettono addosso una maglia, ed era quella del Catanzaro, tu ti ci affezioni».

Ha dovuto rinnegare il passato?

«Diciamo che crescendo le cose cambiano. Nel 1988 mi sono trasferito a Reggio e oggi mi sento un reggiano a tutti gli effetti».

Granata da subito?

«Praticamente sì. Appena arrivato a Reggio sono andato a vedere una partita dove l’arbitro era un mio amico e da quel momento mi sono affezionato ai colori granata».

Al punto da entrare a fare parte della grande famiglia della Reggiana.

«Dal 2016 come sponsor e poi via via come socio e come vice presidente».

E da quando è entrato a far parte della famiglia granata, gli umori del fine settimana sono naturalmente influenzati dai risultati della squadra.

«Non può che essere così - aggiunge Fico - quello che capita sul campo si ripercuote sul mio umore».

Quindi questo fine settimana è stato finalmente positivo?

«Ovviamente sì. E’ stato un risveglio sereno ed emozionante perchè quando si vince in trasferta la gioia è sempre doppia. Vincere in trasferta, soprattutto come su un campo come quello del Catanzaro, non è mai scontato. E posso solo immaginare la gioia dei tifosi».

Sabato erano circa 250, non male...

«Vedere i loro volti sorridenti una volta arrivato in areoporto, è stata una bella soddisfazione».

Possiamo dire la stessa cosa per i giocatori?

«Certamente, ma la loro è stata una gioia più contenuta sicuramente migliore rispetto a quella del rientro dalla trasferta di Cosenza. Erano ovviamente contenti, ci mancherebbe, ma sanno c’è ancora tanto lavoro da fare».

È un invito a mantenere al barra dritta senza perdere di vista l’obiettivo?

«Non abbiamo ancora fatto nulla. L’obiettivo non cambia: era ed è rimasto lo stesso».

Immaginiamo però la gioia del patron Amadei a fine partita: ha avuto modo di sentirlo?

«A fine partita mi ha chiamato Cattani che aveva seguito la partita con Amadei e ho avuto modo di sentirlo. Era contento e felice: si sentivano le urla di gioia. Le vittorie della Reggiana gli fanno sempre passare delle belle serate».

Adesso manca solo la vittoria interna. Quando dobbiamo aspettare?

«Speriamo il meno possibile. Ne abbiamo bisogno per la classifica ma anche per i nostri tifosi».

Cosa succede in casa?

«Non so spiegarmelo. Contrariamente a tutte le altre squadre che quando giocano in casa fanno spesso risultato, noi abbiamo raccolto la maggior parte del nostro bottino in trasferta».

Volete fare richiesta in lega di giocare tutte le partite in trasferta?

«Non scherziamo. Il nostro stadio è stato, anche in un recente passato un punto di forza. Detto questo, bisogna fare punti, e non importa da dove si vanno a prendere». l

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