Gazzetta di Reggio

Reggio Emilia Ipotizzare i playoff o fare di tutto per evitare i playout? Sognare gli spareggi per la serie A o rimanere con i piedi per terra e puntare alla salvezza? È il solito dilemma alimentato da una classifica che concede alla Reggiana questa doppia possibilità per le ultime sette partite di campionato. Se da una parte Nesta sottolinea che «conta solo arrivare alla salvezza, poi si vedrà», dall'altra l'esperto Luca Cigarini rimarca invece che «Adesso possiamo anche alzare l'asticella e pensare a un posto nei play off».

Situazione playout

I numeri non aiutano a dipanare questa matassa. La Reggiana ha sei punti di vantaggio sullo Spezia, quintultimo in classifica e per ora destinato ai playout contro la Ternana.

E' bene non trascurare il fatto che se tra la quintultima e la quartultima ci saranno più di 4 punti non si giocheranno i playout ma le ultime quattro retrocederanno direttamente in serie C. Una classifica che nella zona retrocessione resta incerta poiché nessuna squadra si sente spacciata, e lo dimostra la Feralpisalò che vince a Cremona o lo Spezia che batte l'Ascoli. Un “inferno” dove sono precipitati anche Cosenza (34 punti) e Bari (35 punti) ma poteva essere anche il destino della Reggiana senza il blitz a Venezia. Per questo motivo Nesta si guarda le spalle e accantona, almeno per il momento, i sogni di gloria. E questo, nonostante la classifica frutto dei risultati ottenuti soprattutto in quest’ultima parte della stagione non sia affatto male.

Anzi, da quel che si vede, i tifosi sono legittimati a sognare anche l'aggancio all'ottavo posto, oggi occupato dal Brescia che ha in classifica 42 punti.

Vista sui playoff

I granata sono al decimo posto, a pari punti col Pisa ma in difetto verso i nerazzurri per via del minor numero di gol realizzati pur avendo la stessa differenza reti (-1). Sono anche a tre punti dalla Sampdoria che affronterà alla terzultima di campionato. Una Reggiana che nel girone di ritorno ha avuto un rendimento importante: 17 punti in 11 partite frutto di tre vittorie, otto pareggi e una sola sconfitta. Se poi ci rifacciamo alla partita di Bolzano col Sudtirol dov'è arrivata realmente la svolta della stagione per i granata (23 punti in 14 partite) si può evidenziare come la Reggiana sia realmente da play off con una media di 1,6 punti a partita.

Granata da viaggio

Un cammino dai due volti perché se prendiamo la classifica da trasferta, la Reggiana con 24 punti conquistati è addirittura al quarto posto alle spalle di Parma (32 punti), Cremonese (30) e Catanzaro (25) alla pari con Venezia, Palermo e Como. Vale a dire le grandi di questo campionato che ambiscono alla serie A. Viceversa se prendiamo in esame la classifica delle partite interne, la Reggiana con 16 punti è al terzultimi posto, in piena zona retrocessione e solo Feralpisalò (12 punti) e Lecco (11 punti) hanno fatto peggio. La spiegazione? All'inizio era stato chiamato in causa un fattore psicologico ma poi tutti gli addetti ai lavori e gli stessi granata hanno convenuto che le ragioni sono riconducibili a un fattore tattico, vale a dire una squadra che ha caratteristiche votate per giocare “corta e stretta” puntando sulle ripartenze, anziché avere il dominio della partita. Lo stesso Cigarini, che pure ha sempre sostenuto il contrario, ha ammesso che dopo 31 partite occorre prendere atto che questo è il vero volto della Reggiana.

Rimane, però, un'altra caratteristiche tipica della Reggiana: forte con le forti, debole con le deboli. Non è un caso se i granata hanno perso solo col Palermo, pareggiato a Parma, battuto due volte il Venezia e il Catanzaro, pareggiato due volte con Como e Cremonese. In pratica la Reggiana ha conquistato 17 punti contro le prime sei del campionato. Al contrario ha conquistato 11 punti contro le ultime sei: doppia sconfitta con la Ternana, perso a Cosenza, due pareggi con Ascoli, vittoria e pareggio con Spezia e Feralpisalò, pari col Lecco.l