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Due giornate a mister Alessandro Nesta

Due giornate a mister Alessandro Nesta

Reggiana. Il giudice sportivo: «Espressioni gravemente offensive al direttore di gara»

08 maggio 2024
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Reggio Emilia In seno alla Reggiana l'ipotesi era di una giornata di squalifica oltre una pesante ammenda per il tecnico granata. Il giudice sportivo, invece, ha squalificato il tecnico Alessando Nesta per due giornate ma senza nessun multa. L’accusa La motivazione, però, stride conoscendo lo stile del mister granata anche se era piuttosto alterato: “per avere, al termine della gara, sul terreno di giuoco, contestato l'operato arbitrale rivolgendo reiteratamente al direttore di gara espressioni gravemente offensive”. Resta un mistero quale sia stato effettivamente il dialogo (o piuttosto il monologo, a giudicare da quello che si vede dalle immagini televisive) tra l’allenatore granata e l’arbitro Massimi.

Allo stesso modo, la dinamica di quei concitatissimi minuti dopo fischio finale sul campo di Marassi, aveva in un primo momento fatto temere il peggio, non solo per Nesta, di gran lunga il più arrabbiato con il direttore di gara, ma anche per il fatto che attorno a Massimi aveva finito per sorgere un vero e proprio capannello, con il direttore di gara che per qualche istante è stato accerchiato da diverse “maglie bianche”. Alla fine, però l’unico – oltre al mister – chiamato a rispondere delle proteste, era stato Marko Pajac che aveva rimediato una ammonizione. La difesa A fine partita Nesta aveva ammesso: “Ho perso la testa nel finale per la gestione della partita da parte dell'arbitro. Si può sbagliare ma io devo capire perché a trenta secondi dalla fine del tempo di recupero non fai battere la punizione. Anch'io sbaglio ma poi lo devo spiegare ai giocatori e vorrei che anche l'arbitro mi dicesse perché non ci ha fatto battere quella punizione. Non l'accetto. Abbiamo giocato in uno stadio da serie A con un tifo spaziale, non capisco cosa voleva fare l'arbitro. Sono stato espulso ma non lo ritengo giusto. Nel corso di questo campionato ho sempre accettato le decisioni dell'arbitro o del Var senza lamentarmi. È la gestione della partita che è stata sbagliata. La punizione la devi far battere anche se è il centesimo minuto. Poi non abbiamo perso per non aver calciato quella punizione perché caso mai mandavamo la palla in curva. Io non sono arrabbiato con la Sampdoria ma con l'arbitro perché noi siamo sempre sul pezzo, lavoriamo tutti i giorni per preparare al meglio la partita. Crediamo in un sogno e lavoriamo con grande attenzione e applicazione perché altrimenti ci mandano a casa. Allo stesso tempo è giusto pretendere da tutti e anche dagli arbitri che diano il massimo. Mi dispiace non esserci col derby col Parma e so di avere fatto una cavolata».

Confermate anche le squalifiche di Paolo Rozzio e Cedric Gondo per raggiunto limite di ammonizioni. I precedenti Nell'album dei ricordi della Reggiana hanno fatto storia le duplici squalifiche di Aimo Diana, prima in campo per frasi blasfeme e poi per essere stato “pizzicato” al telefono mentre dava istruzioni al suo vice Alessio Baresi. Rimarranno storiche le 38 giornate di squalifiche e i 17mila euro di multa comminate dopo i quarti di finale play off Siena-Reggiana del 2018. In quella occasione furono inibiti i dirigenti Magalini (ds) e Malpeli (attuale team manager) fino al 30 settembre. Squalificati per 5 gare e mille euro di ammenda il duo di allenatori La Rosa e Tedeschi. Sergio Eberini si salvò dalla mannaia dell'arbitro Perotti perché aveva abbandonato il terreno di gioco andando subito negli spogliatoi. Venne anche squalificato il medico Taglia (3 giornate) e il massaggiatore Mastini (5 giornate). © RIPRODUZIONE RISERVATA