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L’annuncio

Giuliano Razzoli lascia lo sci

Giuliano Razzoli lascia lo sci

Il campione di Villa Minozzo ha annunciato ufficialmente il ritiro. Nel 2010 l’oro olimpico

20 maggio 2024
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Villa Minozzo «Lasciare da campioni. Non è cosa da tutti, decidere di terminare la propria, lunga carriera agonistica quando si è ancora ad alto livello. Ed è stata proprio questa la molla che ha spinto Giuliano Razzoli a decidere di mettere la parola fine dopo 157 start in Coppa del mondo, cui vanno aggiunte le 3 partenze alle Olimpiadi e le 8 ai Mondiali: 168 volte ai cancelletti che contano, in totale» lo scrive la Fisi sul suo sito. «Avrebbe voluto salutare tutti i colleghi in pista, affrontando l’ultimo slalom sulla Podkoren di Kranjska Gora, ma il meteo ha remato contro e la gara fu cancellata. Poco male. Non mancherà l’occasione per l’ultima passerella, dove salutare i compagni di squadra, gli avversari di una vita. Gli amici e i tantissimi tifosi che lo hanno sempre accompagnato durante i 17 anni della sua carriera al vertice dello sci internazionale. Ora, a 39 anni compiuti, Giuliano, da Razzolo di Villa Minozzo, portacolori dell’Esercito, proprietario di un’acetaia già avviata, e già riconosciuta nell’ambito sciistico (molti campioni sono suoi affezionati clienti), marito e da poco padre di Emanuele, ha deciso che è arrivato il momento di cambiare totalmente vita, di dedicarsi alla famiglia e ai suoi affari, con un occhiolino sempre attento a quella che è stata la sua passione per quasi quarant’anni: lo sci» conclude.

Il campione di Razzolo lascia lo sci. Indelebile il suo successo più grande. A Whistler Mountain, il 27 febbraio del 2010, Razzoli conquistò l’oro, nell’ultima giornata delle Olimpiadi canadesi. Quell’oro che mancava all’Italia da 22 anni, quando a vincerlo fu il suo corregionale e mentore Alberto Tomba

«Lascio sereno - ha detto Giuliano - perché sono felice di come ho attraversato tutta la mia avventura, e sono grato di averla potuta vivere. La mia grande fortuna è quella di essere nato in un territorio particolare per lo sci, e mi sono reso conto di essere riuscito a trasmettere molte emozioni alle persone. Ma tutto quello che ho dato mi è tornato indietro amplificato. Ringrazio le persone che nella vita mi hanno insegnato qualcosa, e sono state tante, e che mi hanno permesso di crescere come atleta e come uomo: la mia famiglia, mia moglie, mio figlio, i miei genitori e le mie sorelle. Ringrazio la Federazione e il Centro Sportivo Esercito che mi ha supportato e tuttora mi supporta. I tecnici, i compagni di squadra, gli sponsor, gli amici e tutte le persone che mi hanno voluto bene, aiutandomi per tutta la mia vita. Ringrazio anche il mondo dello sci che ha permesso tutto questo».

Arriva ora il momento delle celebrazioni. Un primo appuntamento è già fissato: il prossimo 20 luglio, gli amici a Razzolo organizzeranno una grande festa di addio.