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Basket Serie A

Black: «Alla Unahotels ho trovato un gruppo unico»

di Adriano Arati
Black: «Alla Unahotels ho trovato un gruppo unico»

Il centro biancorosso Tarik Black: «Insieme abbiamo vissuto momenti magici»

27 maggio 2024
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REGGIO EMILIA. Innamoato di un’Italia che ha potuto finalmente conoscere dal vivo, e senza particolare fretta per quanto riguarda le prospettive future.

Quanto è energico e vigoroso in campo, tanto è pacato e tranquillo fuori il 32enne centro della Unahotels Tarik Black, uno dei giocatori più ricercati dai tifosi nella festa finale. E non difficile da individuare, con la sua impressionante stazza.

Il suo arrivo a febbraio, al posto del talentuoso ma ormai poco gestibile Hervey, ha cambiato il volto al cammino biancorosso, donando enorme solidità in area e un equilibrio tra esterni e lunghi sino a quel punto ancora ballerino.

Dopo alcune settimane di rodaggio ha iniziato a macinare, mostrando quella miscela di potenza, velocità di piedi, intelligenza e tecnica spalle a canestro che gli ha permesso di costruirsi una carriera decennale spesa in gran parte tra Nba e Eurolega.

L’innesto di un lungo che sino a pochi mesi prima giocava le Final Four è stato poi un segnale che la società biancorossa era intenzionata a non mollare nulla. E per Black, l’approdo a Reggio ha rappresentato l’opportunità per rimettersi in mostra. Missione compiuta, decisamente.

Qualche rimpianto per la serie con Venezia?

«Dobbiamo prima di tutto fare i complimenti alla Reyer che è una squadra molto forte. Abbiamo avuto delle opportunità per girare le cose, qualche pallone vagante, qualche rimbalzo che avrebbero potuto cambiare l’andamento, ma bisogna anche riconoscere i meriti di Venezia».

Per lei, è stato un ritorno dopo tanti mesi di stop. Soddisfatto?

«Sì. Volevo provare a dimostrare che potevo dare una mano. E credo di averlo fatto, ho fatto vedere che posso essere ancora utile, ho fatto tutto il possibile in questo senso e ne sono contento».

Ha vissuto mille esperienze, dai Lakers e i Rockets all’Olympikos e al Maccabi. Di questa Unahotels cosa si metterà nel baule dei ricordi?

«Il gruppo. Prima ancora che in campo, abbiamo vissuto momenti unici tra noi fuori dal campo, c’è sempre stato molto dialogo, sintonia, e tutto questo mi ha regalato grandi momenti di empatia con tutto l’ambiente. E questo poi penso si sia visto bene anche in campo, nel modo in cui abbiamo sempre giocato e lottato».

Ha già idee per il futuro? I tifosi di Reggio la vorrebbero rivedere, e di tutto cuore.

«Adesso è davvero presto per fare dei ragionamenti su cosa fare nella prossima annata. Posso dire che sono stato molto bene qui, la stagione è finita e voglio godermi il riposo e conoscere meglio l’Italia».

Era la sua prima volta nel nostro paese. Soddisfatto?

«Come prima esperienza nel vostro paese sono stato molto bene, ci sarà tempo per concentrarsi su tutto il resto, adesso voglio conoscerla meglio».

A proposito, è vero che ha rimandato di qualche giorno il rientro per fare qualche giro italiano?

«Voi lo sapete in che luogo vivete, tutto il mondo viene in Italia per ammirare le vostre bellezze. Uno dei sogni miei e di mia moglie era quello di visitare l’Italia e ora voglio viverla. Siamo stati a Firenze, adesso vogliamo apprezzare tutto quello che possiamo».  l