Nesta tra Monza e Reggiana ma a decidere sarà Galliani
Ultime ore prima del verdetto per l’allenatore
Reggio Emilia Basterà aspettare altre ventiquattro ore per conoscere il destino dell'allenatore Alessandro Nesta. Martedì 4 giugno il direttore sportivo Marcello Pizzimenti aspetta una risposta da parte di Nesta sulla sua conferma e meno sulla panchina della Reggiana. Non potrà piacere ai tifosi granata e alla dirigenza granata ma Nesta ha un vincolo di riconoscenza nei confronti di Adriano Galliani e se il vice presidente del Monza gli proporrà la panchina brianzola, il mister laziale sarà chiamato a rispettare un impegno preso nel momento in cui, da giocatore, è sbarcato al Milan.
Riconoscenza
Inutile rimarcare che Nesta grazie ad Adriano Galliani ha vinto tutto per cui se arriverà la chiamata del Monza prevarrà in lui questo senso di riconoscenza, pur nella consapevolezza che non sarà più il Monza di Raffaele Palladino in grado di competere economicamente con le maggiori compagini della serie A ma verrà dato inizio a un ridimensionamento dei costi di gestione del club. È lo stesso sentimento di riconoscenza che ha portato Nesta a non prendere in considerazioni altre ipotesi oltre alla Reggiana anche se in questi giorni diverse società hanno sondato il suo procuratore per conoscere le sue intenzioni. Alessandro non ha dimenticato che la Reggiana l'ha richiamato dopo due anni e mezzo di “isolamento” dal calcio ma allo stesso tempo sa di aver restituito con la salvezza una parte di questo debito di riconoscenza, che pure è ben presente nella testa del tecnico.
Malumori in società
È però anche vero che dopo l'incontro di martedì scorso, il non aver preso immediatamente una decisione, ha in qualche modo infastidito la proprietà che non si aspettava la richiesta di prendere tempo per decidere. È stato posto l'accento sul fatto che c'è un contratto rinnovato automaticamente e che deve essere rispettato, pur non trascurando il fatto che non puoi trattenere un allenatore controvoglia. Mal di pancia della proprietà che potrebbero aver in qualche modo irrigidito la posizione di Nesta che sa benissimo cosa lo aspetta sulla panchina della Reggiana: un campionato di sofferenza e di lotta per agguantare la salvezza. Una squadra che dovrà essere rinnovata in tutti i reparti e soprattutto dovrà ripartire con un gruppo di giovani per farli crescere. Queste sono le prospettive reali, poi con la fantasia si può anche ipotizzare di imitare il Catanzaro ma in partenza, alla luce anche di una serie B ancora più competitiva, le potenzialità del club granata non possono che indurre a pensare ad un campionato da salvezza. Poi come ha dimostrato la classifica finale tra l'undicesimo posto dei granata e i play off c'era una distanza di 4 punti che poteva essere azzerata con qualche pareggio trasformato in vittoria, vedi Feralpisalò e Sudtirol.
La terna di Galliani
Negli ambienti del Monza vicini a Galliani si sussurra che oggi l'ad biancorosso deciderà chi sarà l'erede di Raffaele Palladino ormai prossimo a firmare un contratto biennale con la Fiorentina. Galliani ha nel taccuino tre nominativi: Marco Baroni ex Verona, Alessio Dionisi ex Sassuolo e, appunto, Alessandro Nesta. Difficile capire l'ordine di preferenza, di sicuro Baroni e Dionisi sono allenatori monitorati anche da altre società. Il ds Nereo Bonato del Cagliari, ad esempio, ha manifestato lo stesso gradimento per Baroni e Dionisi quali successori a Ranieri. Il Verona ha indicato in Pippo Inzaghi e Alessio Dionisi i possibili sostituti di Baroni mentre l'Udinese deve decidere se confermare Fabio Cannavaro o rivolgersi a Baroni o Dionisi. Come si può notare in questo valzer di indiscrezioni ci sono quattro società (Monza, Verona, Cagliari e Udinese) che pensano agli stessi tecnici e il destino di Alessandro Nesta è legato a questa girandola di panchine che potrebbe indurre Galliani a puntare proprio sul suo pupillo, che proprio perché non avrebbe altre richieste rischia di diventare il primo della lista. Se non sarà così, se il Monza dovesse invece puntare su un altro nome allora Nesta terrà fede a quello che è sempre stato il suo primo pensiero: proseguire la sua crescita professionale sulla panchina della Reggiana. Nella logica del calcio mercato e delle pressioni che esercitano i procuratori occorre considerare tutte le ipotesi, anche di un cambio di rotta avvicinandosi ad altre realtà della serie B ma al momento è una prospettiva che non gode di molta credibilità.
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