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Basket serie A

«Reggio vive di basket Felice di restare qui»

Linda Pigozzi
«Reggio vive di basket Felice di restare qui»

Matteo Chillo, confermata ala della Unahotels in città per la riabilitazione dopo l’intervento al menisco

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Reggio Emilia «Sono a Reggio per la riabilitazione e devo dire che le cose vanno bene. Sto facendo un bel lavoro assieme ai fisioterapisti. Sto prendendomi il giusto tempo per arrivare in forma all’inizio della preparazione».

Matteo Chillo, confermatissimo lungo della Unahotels, è impegnato nella riabilitazione post intervento chirurgico al menisco e sta progressivamente aumentando i carichi di lavoro, godendosi nel contempo la città come - dice - «non era riuscito a fare in stagione a causa degli impegni del campionato».

«Mi sta piacendo vivere la città - ammette - l’altra sera sono stato alla finale del Not in My House, il torneo alle ex Reggiane, c’era tanta gente e mi ha fatto capire che Reggio è una città di basket. Come accade a Bologna coi Giardini Margherita anche qui ci sono tanti eventi legati al basket e ho visto ragazzi molto giovani che verranno poi al palasport».

Nell’ultima stagione la Unahotels ha contribuito a far tornare l’entusiasmo a tutta la città. Il gruppo è stato la chiave: felice che in linea di massima sarà conservato?

«Sono davvero molto contento. Si era creato un bel gruppo e, con gli italiani e Jamar Smith, ci ritroveremo sicuramente. Mantenere un gruppo solido o comunque una gran parte di questo, darà poi una bella mano a chi arriverà per entrare nelle dinamiche del gioco del coach».

Aveva legato con Langston Galloway. Ha sentore che possa restare?

«Ci sentiamo spesso ma per altre cose. Dice che saremo i primi a sapere se rimarrà. Ora è in giro in vacanza. Di sicuro qui si è trovato bene, ha vissuto molto la città assieme alla famiglia e i figli. Giustamente, perché se non la vivi in questo modo diventa difficile entrare in sintonia con la sua gente».

Partecipare alla Bcl potrebbe essere uno stimolo in più per restare. Come vede questa opportunità che vi siete conquistati sul campo?

«È sempre molto bello disputare una coppa anche se molto dispendioso in termini di energie. Ci sono periodo in cui giochi sempre e di conseguenza fatichi tanto. Se si gioca due giorni dopo una sconfitta, questa viene resettata subito ma il dispendio di energie è più alto. Quando si perde e poi passa un’intera settimana la scimmia della sconfitta è più dura da scacciare».

Come vede le avversarie?

«Rispetto al campionato il livello differente e il gioco molto fisico. Girone impegnativo? Sì. Affronteremo il Vilnius che è campione lituano e poi gli ungheresi del Szombathely contro cui ci avevo già giocato con Treviso e so che è un club che gioca sempre in coppa e fa sempre buone squadre. Non conosco invece i polacchi dello Slask».

Con che obiettivo vi approccerete alla coppa?

«Vogliamo arrivare subito pronti. Sarà fondamentale visto che si parte già il primo ottobre. Per il resto si sogna sempre in grande poi si fanno i conti con la realtà quando si va a giocare. La mia esperienza con Treviso fu entusiasmante: partimmo dal Q-Round per arrivare sino alla Round of 16, ma fu molto impegnativo. In campionato faticammo infatti parecchio, per questo dico che bisogna trovare il giusto equilibro. Dovremo arrivare compatti all’appuntamento con la coppa, sapendo che possiamo dire la nostra senza però fare chissà quali proclami ma tenendo un profilo basso».

Tornando in Italia dove il mercato sta entrando nel vivo: cosa pensa delle vostre rivali?

«Al momento non ci sono molti volti nuovi. Anche Milano, ad esempio, ha annunciato LeDay che era già stato lì o Venezia che ha preso un sacco di giocatori ma che giocavano già dal campionato italiano. Il livello mi sembra comunque alto e tutte si stanno rinforzando. Anche la Virtus che sta rifacendo la squadra, giocando l’Eurolega immagino costruirà una squadra di alto livello. Sono curioso di vedere le neo-promosse. Trieste è sempre stata solida quando è stata in Serie A. Là c’è cultura cestistica e tanta gente che va al palazzetta. Trapani sta facendo poi grandi annunci. Ci saranno comunque grandi emozioni. Sulla carta sembra sempre in un modo, ma i risultati a sorpresa arrivano».

A livello personale che obietti vi si pone?

«In questo momento mi sto focalizzando sulla riabilitazione per arrivare al giorno del raduno in una buona forma fisica. Lavoro anche in campo, mettendo dentro esercizi con la palla nei limiti di quanto ora posso fare».l