Slittano i tempi per la Casa Biancorossa di Pallacanestro Reggiana
La presidente Veronica Bartoli annuncia: «Non sono ancora partite le operazioni di bonifica bellica» La società voleva posare la prima pietra a settembre
Reggio Emilia Slittano i tempi per la realizzazione di Casa Biancorossa. A margine della conferenza di ieri mattina, la presidentessa Veronica Bartoli ha annunciato che la prima pietra non sarà posta a inizio settembre, come da programma iniziale. «Casa Biancorossa è in vacanza, non sono ancora cominciate le operazioni di bonifica bellica», ha dichiarato con un mix tra ironia e amarezza la numero uno di Pallacanestro Reggiana.
«Una volta completato questo passaggio poi l’iter è più snello – ha aggiunto Filippo Barozzi – ma intanto c’è da attendere». Interpellati in proposito dalla Gazzetta, l’assessora allo sport Stefania Bondavalli e i responsabili di Stu Reggiane non hanno voluto replicare.
Il progetto
Casa Biancorossa nasce dalla volontà di riunire in un unico spazio tutte le attività gestite dal club, fatto salvo per le partite della prima squadra che continueranno a disputarsi al PalaBigi. A dicembre del 2023 è arrivato lo storico accordo con Stu Reggiane, società partecipata del Comune, per la firma preliminare dell’acquisizione del padiglione 15A dell’area delle Ex Reggiane. Un padiglione strategico per la sua posizione geografica (è infatti il primo una volta usciti dalla stazione centrale, ed è collocato proprio di fronte alla rinnovata area dello Skate Park) e molto ampio (11mila metri quadrati): vi nasceranno all’interno campi da basket per allenamenti e partite, bar, ristoranti. E ancora: sale convegni, spogliatoi, infermeria, fan zone e tanto altro. Insomma, una vera e propria Cittadella della palla a spicchi in una zona strategica della città. Da via Martiri della Bettola confidavano di posare la prima pietra a settembre, per una durata dei lavori stimata in 18 mesi.
Il precedente granata
Casa Biancorossa si farà, il progetto non è in discussione. Sui tempi, però, meglio non sbilanciarsi troppo. Ne sa qualcosa la Reggiana Calcio, che è tornata la scorsa stagione in via Agosti dopo un netto ritardo, e che attende ancora il campo sintetico in cui allenarsi d’inverno. È chiaro che la storicità dell’area (Santa Croce ospitava infatti le Officine Reggiane, che producevano durante la Guerra ordigni) rende il passaggio delle bonifiche belliche necessario, per evitare di fermare i lavori una volta cominciati.
Tutti auspicano però in un cambio di passo, per rendere quanto prima questo sogno realtà e coltivare in un contesto ideale le nuove pianticelle della nostra pallacanestro.
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