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Il compleanno speciale

La Federazione Pallacanestro Italiana regala a Reggio un match dell’Italia

Adriano Arati
La Federazione Pallacanestro Italiana regala a Reggio un match dell’Italia

Mezzo secolo di storia della Pallacanestro Reggiana festeggiato con l’annuncio del presidente della Fip Gianni Petruccio che porterà l’Italbasket in città il prossimo 25 novembre

04 settembre 2024
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Reggio Emilia Mezzo secolo festeggiato con l’annuncio della Nazionale.

Il basket italiano intero si inchina a Pallacanestro Reggiana nel giorno delle celebrazioni per il 50° anniversario dalla nascita della società biancorossa ospitate da una piazza Prampolini decisamente affollata.

Tra i tanti tributi, il più roboante è senza dubbio quello del presidente della Fip, la Federazione Pallacanestro Italiana, Gianni Petrucci: Reggio Emilia ospiterà una delle prossime gare di qualificazione agli Europei della Nazionale italiana. Italia-Islanda in programma il 25 novembre prossimo si disputerà al pala Bigi, a 24 anni dall’ultimo match azzurro reggiano.

Petrucci lo ha annunciato sul palco, consegnando altri doni tricolori alla presidente Veronica Bartoli, e ringraziando per l’impegno l’altro grande partner dell’operazione, la Regione, rappresentata da Giammaria Manghi.

L’arrivo dell’Italia è la ciliegina su una torta ricca di strati, partita con la presentazione sul palco delle varie formazioni biancorosse e dei loro tecnici. Under 15, Under 17, Under 19 e la prima squadra Unahotels, con picchi di applausi per il coach Priftis, per capitan Vitali, per Chillo e per il vecchio maestro Jamar Smith. A seguire il padrone di casa, il sindaco Marco Massari. Da sempre appassionatissimo di basket, abbonato pluridecennale, si è presentato con la sua maglia di Pallacanestro Reggiana, quella targata Magazzini Jolly. Dopo aver salutato l’ex presidente Enrico Prandi, si è inchinato virtualmente a quattro grandi nomi della storia reggiana. Prima citando Gianni Pastarini, Mike Mitchell e Dado Lombardi e poi leggendo un estratto di “Confiteor”, ultimo libro di Piergiorgio Paterlini, consulente dell’assessorato alla Cultura cittadino. Nel libro Paterlini ricorda quello che a fine anni’80 era un suo giovanissimo compagno di posto al Bigi, Kobe Bryant, e Massari, commosso, ha citato quelle righe.

Dopo Petrucci e Manghi, ha preso la parola Veronica Bartoli, la presidente del 50° anniversario, quella che assieme al socio Graziano Sassi e al vice presidente Enrico San Pietroha voluto celebrare la ricorrenza nel migliore dei modi. Come già nel suo editoriale pubblicato ieri sulla Gazzetta di Reggio, la Bartoli ha ribadito il concetto di «grande famiglia» e la voglia, sempre altissima, di valorizzare i ragazzi delle giovanili prima di accogliere un altro ospite d’onore, il presidente della AC Reggiana Carmelo Salerno. La squadra di calcio cittadina, come tributo ai cugini della palla a spicchi, ha varato una maglia celebrativa, e quella col numero 50 è stata consegnata alla prima dirigente.

Tante parole e tanti applausi ad anticipare il momento più atteso, la proiezione di “Prima della partita – 50 anni di basket reggiano”, documentario del regista Massimiliano Finazzer Flory con i contributi di parecchi protagonisti dei cinque decenni di storia di Pallacanestro Reggiana. Il filmato ripercorre in un’ora il lungo cammino partito nelle palestre del centro cittadino e giunto sino alle finali italiane ed europee. Compare anche la Gazzetta di Reggio, tramite le parole e i racconti di chi, per il nostro giornale, ha raccontato le vicende biancorosse, compresi gli anni più belli e insieme dolorosi, quelli delle due finali scudetto raggiunte nel 2015 e nel 2016 e poi perse con Sassari e Milano. Compaiono tutti i grandi nomi di Reggio, compreso il più applaudito, Stefano Landi, per vent’anni l’uomo che ha tenuto vivo il basket in città. Ad assistere, tanti eroi di ieri e di oggi: Kaukenas, Della Valle, Frosini, Rustichelli, Montecchi, Dalla Salda, Giumbini, Reale, Codeluppi, Pellacani, Mondo Vecchi, Infante, il presidente di Lega Umberto Gandini e tanti altri. Spiccava un’assenza, in piazza e nel video, quella di Max Menetti.