Il Sudtirol di Valente ai raggi X traballa dietro, punge in attacco
Ultimo per compattezza difensiva, primo sul fronte offensivo
La Reggiana torna in campo due settimane dopo la sconfitta subita all’Arena Garibaldi ad opera di un Pisa che ha mostrato forse per la prima volta il suo vero volto in questo campionato, mettendo sul tavolo quelle che sono le ambizioni della squadra di Pippo Inzaghi.
E a proposito di ambizioni, di obiettivi, il campo è sempre quello che, alla fine, dice la verità.
Ecco, la partita di domenica al Giglio offre diversi spunti di riflessione in questo senso. La squadra di William Viali, al netto di quanto poco affidabile sia oggi la classifica ha comunque fatto intravedere molte cose positive. In primis, è impossibile non aver notato la voglia dei granata di stare sempre dentro la partita, anche quando – e con il Pisa è stato così – l’avversario dimostra di essere più forte. È una dote, questa che occorrerà preservare e coltivare perché verrà sicuramente utile. Poi si è detto della personalità, della capacità di Sersanti e compagni di imporre un’idea di gioco in modo da non subire mai ol tre il lecito il gioco degli altri.
In questo senso, la sfida con il Sudtirol arriva al momento giusto. E questo sempre via di una questione di identità.
Già, perché la squadra di Federico Valente, una propria identità ce l’ha già, al pari della Reggiana di Viali. E a confermarlo, sono – come spesso accade – i dati, il pane quotidiano dei match analyst, che dopo quattro partite di campionato finiscono comunque per dire che tipo di squadra Rozzio e compagni si troveranno davanti domenica pomeriggio.
Senza via di mezzo
La squadra di Valente, almeno quella vista fin qui, quella che oggi è al decimo posto, ma di fatto, a un solo punto dai granata, pare una squadra senza mezze misure, ovvero tanto bella dalla cintola in sù, quanto vulnerabile in difesa. In particolare, il gioco offensivo che gli altoatesini propongono si preannuncia come spettacolare. Dati che rendono l’idea: dominante (non straripante) nel possesso palla, Masiello e compagni occupano il quinto posto, con la media del 55% (il Mantova che in classifica ha gli stessi punti dei granata è primo con il 61% di possesso palla), sono secondi nei dribbling vincenti uno-contro-uno (103 dall’inizio del campionato) e secondi per tocchi in area avversaria. Indicativo della pericolosità offensiva di Casiraghi, Rover e compagnia è anche quello dei cross in area: il Sudtirol ne ha realizzati fin qui 83, una quota che lo colloca al quarto posto. Un dato questo che si lega a quello dei rigori conquistati: due in quattro partite, finora, che collocano la squadra di Valente al primo posto. A tutto ciò va aggiunto il dato dei calci d’angolo: 26 dall’inizio del campionato, che collocano il Sudtirol al terzo posto. Dribbling e cross, quindi, ma non solo.
Come sviluppa il gioco
Il gioco manovrato che predica Valente ai suoi non è quasi mai fine a se stesso. Se è vero che da quando è iniziato il campionato, Kurtic e i suoi colleghi hanno “viziato” il pallone, passandoselo la bellezza di 1949 volte (meglio ha fatto solo la Cremonese con 2.074 passaggi), è anche vero che in 24 occasioni questi passaggi erano filtranti (primo posto in questa specialità che valorizza chi mette gli attaccanti davanti alla porta avversaria in condizioni di segnare) e in 18 casi si erano comunque rivelati passaggi chiave. l
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