Manuel Marras adesso è pronto: «Darò il massimo per la Reggiana»
L’esterno voluto fortemente dal mister Viali è stato tra i più positivi
Reggio Emilia Credere nel lavoro, in quel che si sta facendo e, soprattutto, continuità. Di prestazioni e risultato. Che in serie B diventa fondamentale, perché in un campionato incerto ed equilibrato per chi mette al primo posto la salvezza l’importante è muovere la classifica. Non disdegnare il punticino. Anche se poi si affretta a precisare che col Frosinone sarà partita da vincere.
Messa in breve ecco la ricetta che Manuel Marras sforna per la Reggiana.
Il giocatore, genovese di nascita e residenza, ma, come tradisce il nome, di origini sarde per via del nonno che vanta natali sassaresi, ammette che ultimamente ai granata manca qualcosa in fase di finalizzazione, ma resta ottimista sul futuro.
Anche e soprattutto per l’impegno che la squadra sta profondendo.
«La prestazione – dice – anche sabato sul terreno di una squadra forte non è mancata, c’è rammarico perché visto l’andamento dei 90 minuti, un pari potevamo benissimo portarlo a casa, ma ci deve confortare il fatto che per mentalità, atteggiamento, espressione di gioco finora abbiamo fatto bene».
Sabato scorso finalmente la prima maglia da titolare. In questo momento come va la condizione?
«Adesso bene, per vari motivi e qualche infortunio ho saltato in pratica la preparazione, non è mai facile entrare in un gruppo già formato e coeso, sono pronto e voglioso di dare il mio contributo».
Molti s’interrogano sul suo vero ruolo, attaccante o quinto di centrocampo, contro la Carrarese ha anche effettuato un paio di interventi decisivi di testa…
«Diciamo che sono un esterno, alto o basso poco importa, posso fare entrambi i ruoli, a Cosenza si usava per lo più il 3-5-2, quindi non ho particolari problemi».
In estate, quando Viali caldeggiava il suo arrivo diversi si chiedano il perché visto che a destra c’era Vergara e mancava uno che facesse la fascia mancina, lei può giocare anche a sinistra, che tra l’altro è il suo piede preferito, oppure meglio a destra per rientrare e calciare col sinistro?
«Ho sempre giocato a destra, io sto dove mi mette l’allenatore, ma la visuale, il modo di giocare è diverso da una fascia all’altra, quindi direi di no».
Cosa significa per un giocatore il fatto che un allenatore insista tanto per riaverlo nella nuova esperienza?
«Stimolo e responsabilità, vuol dire che un anno e mezzo a Cosenza abbiamo fatto bene, lui si fida di me ed io di lui, poi di certo il conoscersi ha facilitato l’inserimento».
In estate ha insistito molto per venire via da Cosenza. Qual è stato il motivo preponderante? La voglia ed il bisogno di avvicinarsi a casa, la conoscenza con Viali oppure il fatto di considerare chiuso il ciclo in Calabria, dove erano cambiate diverse cose?
«Un po’ tutte e tre le componenti, ma in primis la ricerca di nuovi stimoli, a Cosenza abbiamo ottenuto una salvezza tranquilla e fatto un buon campionato ma volevo provare una nuova esperienza, assaporare qualcosa di diverso».
Marras fuori dal campo che tipo è?
«Un tipo tranquillo, vivo con mia moglie, non siamo sposati ma presto lo saremo, senza figli per ora, mi piace seguire lo sport, non solo calcio, ma anche basket e tennis, ho diversi hobby ed interessi, direi una persona normale».
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