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Sara Batresi e l’Italia femminile del padel portano Reggio Emilia sul tetto d’Europa

Nicolò Valli
Sara Batresi e l’Italia femminile del padel portano Reggio Emilia sul tetto d’Europa

Le azzurre Fssi vincono il torneo a Malaga

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Reggio Emilia Sino allo scoppio della pandemia, Sara Batresi praticava pallavolo ad alti livelli e indossava la maglia della Nazionale volley femminile Fssi (Federazione Sportiva Sordi Italia). Quattro anni dopo è arrivata finalmente sul tetto d’Europa, ma in un’altra disciplina. È col padel che la trentaseienne nata nella provincia di Milano, cresciuta a Bergamo e oggi residente a Reggio, si è laureata infatti campionessa d’Europa.

Un traguardo incredibile, culminato a Malaga con la vittoria da parte della Nazionale italiana Sordi, di cui faceva appunto parte la stessa Batresi, al primo europeo della disciplina: «Fin da piccola sono sempre stata un’appassionata di sport – spiega–. Ho giocato a pallavolo per 23 anni e oggi ricopro il ruolo di direttore tecnico della nazionale volley sordi. Il prossimo impegno saranno le Deaflympics di Tokyo a novembre 2025, che rappresentano l’equivalente delle Olimpiadi. Con l’arrivo del Covid e con le restrizioni per gli sport di squadra, la pallavolo ha subito delle pause e sono stata invitata a provare il padel, che in Italia ha avuto un boom proprio durante quel periodo. Ho iniziato a praticarlo come sport agonistico e mi sta regalando tante soddisfazioni».

Sara Batresi, tesserata per il Gss Torino («Mi alleno durante l’anno col Beriv Multsport», ha precisato) ha ricevuto la convocazione dal direttore tecnico Emanuele Bianca e dall’allenatore Daniele Paolucci. I risultati sono stati clamorosi: «Oltre all’Italia, partecipavano anche Spagna, Belgio e Svezia – illustra–. Nella prima partita del girone abbiamo battuto il Belgio 3-0, nella seconda giornata abbiamo invece regolato 2-1 la Spagna, stesso risultato nella terza partita con la Svezia, che abbiamo poi nuovamente incontrato in finale vincendo con un netto 2 a 0, laureandoci così campionesse d’Europa».

«È il risultato di un gruppo compatto dentro e fuori dal campo, che ha creduto in se stesso lavorando insieme verso lo stesso obiettivo».

L’emozione è stata davvero molto forte: «Tornare a casa con una medaglia d’oro al collo è il sogno di ogni atleta e finalmente questo sogno si è avverato, è la mia prima medaglia d’oro conquistata – dice Sara –. Sono stati giorni intensi e pieni di emozioni ma essere sul tetto d’Europa è un’emozione unica. Non è la prima volta che indosso la maglia azzurra, ma ogni volta è come se fosse la prima».

Una medaglia al collo e un titolo che si sente di condividere con i suoi cari, a partire da l compagno Ermanno per cui dal 2015 ha scelto di trasferirsi definitivamente in questa città.

La mentalità vincente le è arrivata dalle difficoltà che ha affrontato nella vita, ma anche il posto di lavoro (è dipendente alla Ferrari di Maranello) ha sicuramente aiutato: «Reggio ha saputo accogliermi e farmi sentire a casa, questa città la sento ormai mia. Sono sorda dalla nascita e lo sport è stato fondamentale per uscire dal tunnel. Lo sport migliora l’autostima e permette di acquisire sicurezza nelle proprie capacità. Il padel, così come la vita, è un continuo via vai di sfide, di ostacoli da affrontare e – conclude Batresi – per raggiungere grandi traguardi ci vogliono impegno e determinazione».