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L’intervista

Il mister della Reggiana Viali: «Sappiamo quanto conta per i nostri tifosi questa sfida»

Luigi Cocconcelli
Il mister della Reggiana Viali: «Sappiamo quanto conta per i nostri tifosi questa sfida»

Il tecnico alla vigilia dell’attesissimo match con il Sassuolo

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Reggio Emilia Sulla carta non c’è, meglio non dovrebbe esserci partita. Lo dice la classifica, con il Sassuolo avanti di 16 punti, lo dice il monte stipendi, circa 33 milioni a 7 e mezzo, lo dice il valore degli organici, lo dice la profondità di una rosa con alcuni che Grosso deve addirittura tener fuori dalla lista dei 23 e che altre parti, Reggiana compresa, farebbero i titolari, lo dicono i numeri più recenti. Ma. Ma. Per William Wiali, questo è il bello del calcio, mai dare alcunché di scontato, le sorprese sono dietro l’angolo.



«Sarà una partita complicata –avverte il tecnico granata– il Sassuolo ha valori tecnici e fisici, qualità in ogni settore, ma noi arriveremo allo stadio accompagnati dalla consapevolezza che il match per i nostri tifosi vale tanto, ecco dobbiamo mettere sul terreno l’adrenalina, la determinazione, la voglia di strappare un risultato positivo sapendo che mai come in questa occasione non può essere che collegato alla prestazione, non ci sta di giocare male e non perdere contro la capolista»

Cosa deve fare la Reggiana per non essere travolta?

«Fare una partita gagliarda, avere la capacità di adattarsi alle diverse situazioni, avere, sì, un’idea di base, ma avendo coscienza che il Sassuolo parte con un 4-2-3-1, per poi variare spesso assetto, quindi essere pronti ad adattarci, giocare una partita pulita, con pochi errori in fase di possesso palla e con equilibrio, tanta attenzione quando saremo obbligati o sceglieremo di stare un poco più bassi».

Il Sassuolo ultimamente esce alla distanza ed è temibile in campo aperto, meglio andare a prenderlo alto o stare un poco più raccolti e agire di rimessa?

«La partita ci dirà quando andare a pressare o attendere, l’importante è saperlo fare con oculatezza. Il Sassuolo ha palleggio, qualità per far male anche sullo stretto, più che la tattica conterà l’atteggiamento e come si occupano gli spazi, poi conteranno molto le fasce e poi i cambi, bisogna avere qualcosa di importante, da chi comincia da chi subentra».

Per provare a contenere Berardi ci sono due scuole di pensiero: una che da quella parte vuole un difensore, l’altra uno che lo sappia attaccare contando sul fatto che forse in B una gran voglia di correre all’indietro non l’abbia…

«Sgomberiamo il campo da questa ultima suggestione, Berardi è un campione anche per questo, è pienamente dentro questo campionato anche se sa che è qua solo di passaggio».

E possibile che lei riproponga la coppia offensiva Gondo- Pettinari?

«Può darsi. A Cesena Pettinari mi serviva per ragione tattiche, per avere un raccordo con il centrocampo, ha fatto anche gol, ha il morale alto. Vedremo...».

E da un po’ che alla Reggiana mancano i 3 punti…

«Sì, ma questo è un torneo molto equilibrato, tra noi ed i playoff ci sono otto squadre in tre punti, occorre grande equilibrio nei giudizi, grande continuità, veniamo da tre pareggi ma in tutte le circostanze la squadra ha dimostrato di essere in crescita ed è sempre stata dentro la partita e anche quando, vedi Catanzaro e Cesena, è stata raggiunta ha sempre avuto la forza per provare ad andare a vincerla».