Unahotels, il coach Priftis: «A Faried serve tempo»
Reggio Emilia: l’allenatore sul nuovo centro: «Prima dovrà conoscerci e ambientarsi e poi potrà darci una mano»
Reggio Emilia «Scafati è una squadra che sa segnare parecchio, dovremo giocare con concentrazione. Faried? Aspettiamo ci conosca, ci vorrà un po’ di tempo».
È inevitabilmente diviso tra l’imminente impegno con Scafati, una tappa importante da sfruttare per continuare il cammino nella parte destra della classifica, e l’ultimo roboante colpo di mercato Kenneth Faried, il coach della Unahotels Dimitris Priftis.
Il primo pensiero è al duello interno con la Givova Scafati del grande ex Andrea Cinciarini. Per la prima volta da settimane, Priftis potrà avere l’intero organico disponibile, i vari acciacchi sono quasi tutti recuperati, a parte il guaio al dito del piede di Sasha Grant che ha tenuto l’ala cagliaritana a sedere nelle ultime gare e gli ha tolto pure la soddisfazione della convocazione in Nazionale.
La sfida con i campani è preziosa perché sarà l’unica gara interna in campionato sino a quella natalizia in programma il 22 dicembre con Varese. Tutti impegni cruciali per la classifica di oggi e di domani, appuntamenti casalinghi da monetizzare contro squadre ancora non al massimo del rendimento. I punti servono per rimanere nella parte buona della graduatoria e magari pure per concludere nelle prime otto al termine del girone di andata, così da ottenere la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia del febbraio prossimo. E poi, c’è da occuparsi di un innesto con una carriera Nba di alto livello, Faried, e ai modi per sfruttarne la potenza.
Che partita si aspetta?
«Sarà una gara cruciale, Scafati è una squadra che ha davvero molto talento in attacco, che può segnare in tantissimi modi».
Come arginarla?
«Per fermare questa loro grande capacità di mettere punti dovremo attivare al meglio il nostro sistema difensivo».
E voi, in attacco?
«Dovremo cercare di attaccare e di lavorare in maniera ordinata. La ricetta è quella di giocare con la massima energia. Grande energia e grande concentrazione sono l’unico modo per cercare di ridurre la grande capacità offensiva che ha Scafati».
Grant sarà dei vostri domenica?
«Quasi sicuramente, anche se non nelle condizioni migliori. Dovremo cercare di gestirlo, sappiamo che ci vorrà ancora tempo ma lui ha una grande voglia di darci una mano. Perciò ci vorrà qualche settimana ma dovrebbe poter giocare, almeno a oggi».
Questo per quanto riguarda Scafati, ma è impossibile non pensare anche all’ultimo innesto, Kenneth Faried. Le sue prime impressioni?
«È un giocatore che ha fatto una grande carriera nella Nba, le sue caratteristiche sono ben conosciute e non devo certo presentarle io, ma non scordiamoci che deve conoscere il basket europeo, un basket che non ha quasi mai vissuto».
Servirà tempo?
«Avrà sicuramente bisogno di tempo per conoscerci, per conoscere il nostro sistema di gioco, adattarsi e poi potrà darci una mano».
Inserirsi in corsa non è mai immediato, no?
«Aspettiamo di conoscerlo e vedremo cosa è in grado di darci. Sicuramente ci vorrà un poi d tempo per far sì che ci conosca e che capisca in che squadra si trova».