Reggiana, senti Sampirisi: «Giocando come col Sassuolo non può andarci sempre male»
Il difensore a poche ore dalla sfida dello Zini in programma domenica
Reggio Emilia Stati d’animo contrastanti attorno alla Reggiana del dopo Sassuolo.
L’ottimista dice che in fin dei conti non era quella con la capolista, che in serie B è illegale, la partita in cui far punti, si tiene stretta la prestazione, trae dall’aver retto il confronto e giocato alla pari con Berardi e compagni buoni auspici per il futuro. Di Sassuolo ce n’è uno solo e continuando con queste prestazioni, la via della salvezza è più che praticabile. Il pessimista, di contro, vede il bicchiere mezzo vuoto, se, pensa, non muovi la classifica quando disputi la miglior partita stagionale, quando mai lo farai? Mario Sampirisi non sposa nessuna delle due tesi.
«In serie B – dice – non esistono partite perse in partenza. Nello scorso campionato noi, ad esempio, abbiamo fatto punti contro tutte le grandi. E per quanto mi riguarda preferisco giocar male e fare punti che non il contrario».
I guai fisici che gli hanno in parte fatto saltare la preparazione estiva e poi fermato per un mesetto sono solo uno spiacevole ricordo.
«Ora sto bene, per quanto riguarda infortuni e malanni ho già dato, e adesso sono pronto a dare il mio contributo ».
Impiegato a volte da braccetto di destra della difesa a 3, altre da esterno quando Viali opta per la linea a 4, forse adesso all’occorrenza anche da centrale vista l’indisponibilità di Rozzio, ma qual è il ruolo preferito?
«Non ho preferenze, per le mie caratteristiche ritengo di potermi adattare alla varie esigenze e richieste dell’allenatore, io cerco sempre di dare il massimo, ho esperienza ma non penso di essere diventato il punto di riferimento della difesa».
Reggiana che cambia spesso di modulo, segnale positivo di adattabilità alle varie situazioni o spia di una squadra ancora alla ricerca di una propria identità?
«Per me vuol dire che abbiamo dei valori: la capacità di interpretare diversi spartiti è un valore aggiunto”.
Come ci si salva?
«Con il lavoro, la prestazione, giocando sempre con l’intensità , la cattiveria agonistica messa in campo contro il Sassuolo e cercando di limare al massimo gli errori, le sbavature che ultimamente ci sono costati qualche rete subita di troppo».
L’impressione è quella di un campionato più difficile rispetto ad un anno fa, quando per vari motivi Lecco e Feralpi in fondo si sono staccate presto…
«Non vedo grandi differenze, è livellato come lo era allora, noi con la Feralpi abbiamo pareggiato in casa, a Lecco perso, sino allo fine non si sono arrese, come al solito si deciderà tutto da primavera in poi e nelle ultimissime partite, bisogna stare concentrati e più che guardare alla classifica pensare partita dopo partita».
Già e la prossima, a Cremona, non sarà agevole…
«Sappiamo tutti che siamo costruiti per la salvezza, la Cremonese per la promozione, ha avuto alti e bassi, altrimenti non avrebbero cambiato due volte la guida tecnica. Ora, con il ritorno di Stroppa ha trovato continuità di risultati, morale, là davanti sono pericolosi ed in difesa concedono pochino».
I numeri dicono che le cose migliori la Cremonese le fa in trasferta, come si prepara una sfida del genere?
«Come le altre, andiamo là per giocarci le nostre carte, dobbiamo aumentare il livello di attenzione, ma la partita va giocata con lo spirito, l’atteggiamento con cui abbiamo affrontato il Sassuolo».
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