Cittadella-Reggiana, la Regìa cerca il regalo di Natale
La partita alle 17.15 in trasferta per la squadra di Reggio Emilia
Reggio Emilia L’imperativo per la Reggiana, alle 17.15 di oggi in campo a Cittadella, è uno solo: ripartire. È un confronto diretto per la salvezza e il primo pensiero deve essere quello di uscire dal Tombolato imbattuti, il che non pregiudica l’idea di puntare alla vittoria ma occorre adottare, oggi più che mai, il giusto atteggiamento. È risaputo che il Cittadella è un avversario che affronta le partite col coltello tra i denti, una squadra che prima cerca di sopraffarti sotto il profilo agonistico e poi con le qualità dei singoli. È infatti una squadra che non muore mai e che lotta fino alla fine. Sono le stesse caratteristiche che dovrà utilizzare la Reggiana perché sarà una partita agonisticamente accesa e giocata sui duelli individuali. Non c’è da aspettarsi nulla di diverso da questo scenario tattico e la Reggiana dovrà adeguarsi se vorrà poi far prevalere le proprie qualità tecniche che sono indubbiamente superiori a quelle del Cittadella ma da sole non bastano. La Cremonese, tanto per fare un esempio, ne sa qualcosa. Non è facile avere la meglio sugli uomini di Dal Canto anche se in casa il Cittadella non vince da 331 giorni (16 partite interne) e l’ultimo successo porta la data del 13 gennaio contro il Palermo. Dati statistici che mettono i brividi ai tifosi granata che sono reduci dalla sconfitta nel derby col Modena arrivata dopo ben 74 anni. Per questo motivo meglio non pensare ai precedenti e concentrarsi piuttosto sulla sfida al Tombolato, uno spareggio col Cittadella che può rappresentare la svolta per la Reggiana.
C’è anche una coincidenza ben augurante: lo scorso anno la Reggiana di Nesta era in piena zona play out e il successo a Bolzano col Sudtirol, poi bissato con il Catanzaro il giorno di Santo Stefano, consentì ai granata di cambiare il corso della stagione. Oggi siamo nelle stesse condizioni e, anche se la classifica è meno preoccupante di allora, ma i punti in palio oggi a Cittadella sono pesantissimi. Non è mai semplice rialzare la testa dopo una scoppola psicologica com’è stata la sconfitta nel derby anche se ha più segnato l’ambiente granata che non il gruppo squadra. In questa prima parte di stagione, però, i granata dopo le sconfitte interne con Sudtirol, Cosenza e Sassuolo sono riusciti a strappare un risultato positivo nelle successive sfide con Salernitana, Bari e Cremonese il che conferma il valore morale e la tenuta psicologica del gruppo di William Viali. È doveroso ammettere che la Reggiana ha qualità individuali superiori al Cittadella. In campo al Tombolato ci sono granata che possono fare la differenza anche con giocate personali, basti pensare a Portanova, Vergara, Girma senza trascurare gli attaccanti Gondo, Pettinari e gli ex di turno Vido e Okwonkwo. Questo per rimarcare che giustamente i tifosi si aspettano dalla Reggiana la conquista dell’intera posta in palio, pur senza trascurare i concetti sottolineati in precedenza: servirà una prestazione di grande intensità, carattere e grinta per mettere sotto il Cittadella. È stato giustamente rimarcato che la Reggiana vista nelle ultime sfide ha trovato una sua identità di gioco e un’anima. Una squadra che fa della compattezza la sua peculiarità, anche se oggi dovrà fare un salto di qualità: sfruttare al meglio le opportunità che riesce a creare negli ultimi sedici metri. Un po’ come è stato nella parte finale della sfida al San Nicola col Bari e allo Zini nel successo contro la Cremonese. Senza invocare alibi o scuse è però doveroso ricordare che la Reggiana è reduce da quattro torti arbitrali (Cesena, Sassuolo, Cremonese e Modena) che non possono essere sottaciuti. Forse è solo una coincidenza ma oggi per la sfida al Tombolato è stato designato un fischietto da serie A qual è Andrea Colombo. Un arbitro di ben altra caratura rispetto al debuttante Crezzini. Una scelta di rispetto per una partita di vitale importanza per entrambe le formazioni.l © RIPRODUZIONE RISERVATA