La Reggiana in campo a Santo Stefano: con la Juve Stabia serve vincere
Alle 15 arrivano le lanciate “Vespe" al Città del Tricolore. Reduci dalla bruttissima sconfitta patita ad opera del malconcio Cittadella i granata devono risollevarsi per evitare di precipitare in zona retrocessione
Reggio Emilia È iniziata la settimana più delicata per la Reggiana e per l'allenatore William Viali. Giovedì (ore 15) i granata ospiteranno al Città del Tricolore la rivelazione Juve Stabia e poi domenica, prima giornata di ritorno, ci sarà il derby allo stadio Danilo Martelli contro il Mantova, sempre alle 15.
Non si può dire che in queste due partite si deciderà il futuro della Reggiana, perché dopo la sosta natalizia mancheranno ancora 18 partite, ma è abbastanza logico pensare che queste due sfide incideranno sul destino del tecnico William Viali.
Non sarà solo un discorso legato ai risultati che la squadra saprà ottenere, seppur fondamentali ma soprattutto alle prestazioni che Bardi e compagni sapranno manifestare in campo. Dopo la brutta prestazione a Cittadella la proprietà e in particolar modo i tifosi si aspettano una pronta reazione da parte della Reggiana. Vogliono rivedere quell'atteggiamento in campo che i granata avevano fatto intravedere nelle ultime partite e che è letteralmente svanito nel nulla a Cittadella.
Il cliente peggiore
Questo è l'aspetto più preoccupante anche perché l'avversario di giovedì, la Juve Stabia, fa dell'aggressività e dei duelli individuali una sua peculiarità, pur senza trascurare la qualità nel palleggio e la possibilità di disporre di un bomber come Andrea Adorante (6 gol) micidiale in area di rigore. Una Juve Stabia che in trasferta ha perso solo al Braglia contro il Modena mentre è passata sui campi di Bari, a Genova con la Sampdoria e Salerno. Una squadra che ha pareggiato a Catanzaro, Frosinone, Cosenza, Carrara e Cittadella. Una compagine reduce da tre vittorie di fila (Sudtirol, Salernitana e Cesena) ed in serie utile da cinque giornate. In poche parole un brutto cliente, una vera gatta da pelare per una Reggiana decisamente frastornata in questo momento e in crisi di certezze.
La Juve Stabia ha tutto per mettere in difficoltà i granata sotto il profilo del ritmo, della capacità di sfruttate gli spazi, con uomini che in area di rigore sono spietati. Oltre al bomber Adorante non si possono sottovalutare Candelloni (3 gol) e Artistico (2 gol).
Non per niente è la squadra rivelazione con un quarto posto conquistato meritatamente con 28 punti.
Ciò nonostante la Reggiana è chiamata a fare la partita “della vita” per poter scacciare le nubi oscure che si sono addensate nelle ultime due sfide sopra la testa dei granata.
Tifosi arrabbiati e delusi
L'ambiente dei tifosi è decisamente arrabbiato anche se giovedì i due gruppi organizzati (Gruppo Vandelli e Teste Quadre) non faranno mancare il loro sostegno ma è evidente che sotto la cenere bruciano i carboni del malcontento. Servirà una grande prestazione sotto il profilo della generosità agonistica e anche tattica per poter riuscire a mettere sotto la Juve Stabia.
C'è anche un elemento numerico da tenere conto: la sfida con le “vespe” rappresenta l'ultima partita del girone di andata e l'attuale bottino di 18 punti è decisamente scarso per ipotizzare una quota salvezza come lo scorso anno attorno ai 46 punti.
Anche per questo motivo la vittoria assume un peso specifico rilevante, senza tenere conto che è dal 20 ottobre (2-0 col Frosinone) cioè oltre due mesi, che la Reggiana non vince al Città del Tricolore. Sono quattro partite tra le mura amiche (Cosenza, Catanzaro, Sassuolo e Modena) che i tifosi e la dirigenza non vedono un successo dei granata. Ci sono tutti gli ingredienti per parlare di una Reggiana sull'orlo di una crisi ma anche giustificati motivi per poter pensare a una squadra in grado di rialzare la testa. E' una necessità legata all'ambiente e più in generale a una fiducia che il “mondo Reggiana” nel suo insieme deve ritrovare: dai dirigenti, allo staff tecnico, ai giocatori, ai tifosi. Un'unità di intenti indispensabile per difendere questo patrimonio chiamato serie B.