«Reggiana ancora fuori dalla zona retrocessione, restiamo ottimisti»
Intervista al presidente Romano Amadei dopo la sconfitta con la Salernitana. Sul futuro della società dice: «Cercherò di rimanere ma aspetto anche qualcuno che venga a dividere la torta»
Reggio Emilia C’è poca voglia di parlare in casa granata, ma non da parte del patron Romano Amadei che non si sottrae mai, anche e soprattutto quando serpeggia il malumore.
Come sta?
«Mah, un po’ così».
Anche chi sabato pomeriggio era a Salerno sta un po’ così…
«Bisogna farsela passare, perché sono cose che nella vita possono capitare».
Però la sconfitta all’Arechi fa davvero male. È d’accordo?
«In trasferta non è la prima volta che capita».
Non iniziano ad essere un po’ troppi gli episodi a sfavore dei granata?
«Effettivamente sono parecchi, ma sono nel calcio da diversi decenni e mi è capitato un po’ di tutto. È capitato di vincere quando forse non lo meritavo e di perdere quando meritavo di vincere».
Sabato dove ha seguito la partita?
«Ero a casa ma purtroppo Dazn non funzionava e non sono riuscito a guardare il primo tempo. Allora ho chiamato il mio amico Claudio e sono andato da lui a guardare il secondo tempo».
Quello con la squadra in dieci.
«Vuole che dica quello che penso? Non tutto si dice. Non mi va di entrare in polemica con chi dirige questo calcio».
La settimana scorso contro il Bari vicino a lei in tribuna c’era Gianluca Rocchi, designatore ufficiale degli arbitri per i campionato di Serie A e Serie B. Vi siete parlati?
«Era davanti a me. Gli ho solo detto, quando i nostri tifosi hanno iniziato a contestare, che si trattava di uno sfogo. Non abbiamo parlato d’altro, c’era ancora tutto il secondo tempo da giocare».
Anche perché, a detta di molti quella partita è stata arbitrata dal Var e non dal fischietto Alessandro Prontera che arbitrava l’incontro.
«Non è detto che l’arbitro debba tenere conto di quello che dice il Var. In quel caso le indicazione del Var sono state seguite: gol annullato e un giocatore espulso».
Nonostante tutto la classifica vede ancora la Reggiana a +4 sulla zona play out.
«È giusto essere ottimisti. La classifica ci vede fuori dalla zona retrocessione, ma siamo a poco più di metà campionato e può ancora capitare, non dico di tutto, ma quasi. Ovviamente speriamo che non capiti».
Vuole lanciare un messaggio positivo anche verso i tifosi?
«Sono delusi e arrabbiati. Cosa devo dire? I nostri sono tifosi navigati e con esperienza. Posso solo dire questo: che noi siamo con loro e loro devono essere con noi. Di non abbattersi quando le cose vanno e di non esaltarsi troppo quando le cose vanno bene».
Ogni tanto ha la buona abitudine di fare improvvisate ai campi d’allenamento. Ci sta pensando?
«Dicono che porto bene».
E usa sempre parole sagge.
«La mia saggezza sarà data dall’età. O forse perché (scoppia a ridere, ndr) per rispondere a questa intervista telefonica ho parcheggiato proprio davanti a un cimitero».
Mancano poco più di dieci giorni alla chiusura del calcio mercato. Cosa ci si deve aspettare?
«Qualcosa abbiamo già fatto dove c’era bisogno: un centrale e un centrocampista. Poi può essere che arrivi qualcun altro».
Se lo aspettano un po’ tutti.
«Va tenuto conto che quest’anno ci manca un milione e mezzo dai mancati introiti televisivi. Quindi noi amministratori, proprietari, soci, usate pure il termine che preferite, faremo quello che riterremo giusto e sufficiente ma nulla di più. Perché la situazione della Reggiana non è florida».
In che senso?
«Per chiudere l’annata in pareggio, i soldi li devono mettere i proprietari. E quest’anno saranno il doppio. Il dottor Balanzone (maschera bolognese della commedia dell’arte, ndr) si è stancato: ha detto di fare quello che è giusto fare, ma non di più».
Il prossimo 30 giugno cosa farà Romano Amadei?
«Intanto cercherò di arrivarci. Mancano quasi sei mesi e ancora non lo so dire. Cercherò di rimanere ma aspetto anche qualcuno che venga a dividere la torta. Resta il fatto che l’impegno è molto pesante e si sta appesantendo quindi io, ma non solo io, ci sto pensando. Vedremo quel che sarà...».l © RIPRODUZIONE RISERVATA