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Salvezza alla portata della Reggiana anche senza rinforzi dal mercato

Wainer Magnani
Salvezza alla portata della Reggiana anche senza rinforzi dal mercato

La squadra ha dimostrato di avere tutto per poter mantenere la categoria: ecco perchè

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Reggio Emilia «Non bisogna mai lasciarsi travolgere dall’emotività del momento» è una massima di Ermete Fiaccadori, un presidente che ha scritto la storia della Reggiana. E vale per i momenti positivi come per quelli negativi. Ora i granata sono reduci dall’inopinata sconfitta a Bolzano e anche le aspettative del mercato andate deluse hanno contribuito ad alimentare un certo pessimismo nell’ambiente. Analizzando a mente fredda la situazione si deve arrivare a rimarcare due aspetti: il primo è la positiva prestazione e atteggiamento della squadra contro il Sudtirol anche se non è stata trasformata in punti. I numeri sono clamorosi: 15 tiri totali contro i 9 del Sudtirol di cui 5 nello specchio della porta contro i 3 degli avversari; 66% di possesso palla, l’84% dei passaggi riusciti. Viali ha ragione quando afferma: «Dobbiamo migliorare il rendimento nelle due aree».

È così: sono i particolari a fare la differenza ma la prestazione della Reggiana è stata la stessa di Mantova o di Salerno, è mancato il risultato. La classifica vede la Reggiana al dodicesimo posto, con tre punti di vantaggio sui playout. È una classifica che si è accorciata perché, Cosenza e forse Frosinone a parte, tutte le altre che seguono i granata si sentono pienamente in corsa per la salvezza. Alla vigilia del campionato la proprietà ma soprattutto l’allenatore Viali aveva sempre parlato di mantenimento della categoria. La salvezza era l’unico obiettivo che società e tecnico si ripromettevano di garantire. “Anche all’ultimo minuto” ha rimarcato non più tardi di una settimana fa lo stesso allenatore. Questa è la meta da raggiungere il 9 maggio iniziando dalla sfida in programma domenica al “Città del Tricolore” con il Cesena. Per molti tifosi è un derby, anche se atipico, in ogni caso è una sfida che rievoca successi importanti e sfide significative. Non a caso ci sarà un pubblico delle grandi occasioni, anche per la presenza di molti tifosi romagnoli. La gara con il Cesena è un appuntamento che potrà anche spazzare via la delusione per un mercato di gennaio che ha visto la Reggiana muovere poche pedine rispetto alle aspettative dei tifosi. Si puntava all’ingaggio di un terzino sinistro forse dimenticando le eccellenti prestazioni di Libutti. Il ds Pizzimenti aveva puntato su Sala del Como e Di Chiara del Parma che alla fine sono andati a Lecce il primo, a Frosinone il secondo. Si è cercata una prima punta ma alla fine De Luca è rimasto alla Cremonese e così Moro al Sassuolo. Poteva arrivare il primavera Flavio Russo ma è andato al Cesena. Sul taccuino del ds poteva esserci anche il costoso Moncini che alla fine non si è mosso da Brescia. Le ragioni di questo mercato ingessato riportano alla volontà del patron Romano Amadei di rispettare il budget anche in previsione di un disavanzo di gestione che sfiorerà i sei milioni di euro o forse più. Il doppio rispetto al campionato 23/24. «Si è già speso tanto» è quanto detto dal patron. Pizzimenti avrebbe potuto far quadrare i conti in caso di alcune cessioni (Pettinari, Vido, lo stesso Kabashi) ma poi le operazioni non sono andate in porto. Le indicazioni sono di rispettare il bilancio trimestrale di previsione ma anche a livello tecnico di non appesantire il portafoglio granata. Oggi l’organico della Reggiana è composto da 29 giocatori e di questi ben 14 (Sposito, Motta, Meroni, Nahounou, Brekalo, Stulac, Renihart, Portanova, Shaibu, Urso, Marras, Gondo, Girma e Maggio) sono sotto contratto; Sersanti e Vido possono essere riscattati, mentre cinque sono in prestito (Sosa, Lucchesi, Ignacchiti, Kumie Vergara) , mentre gli altri otto sono in scadenza di contratto. La società che, a detta della stessa proprietà, è alla ricerca di un futuro padrone «A patto che sia un altro Amadei» come ha rimarcato il presidente Salerno. © RIPRODUZIONE RISERVATA