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Unahotels obbligata a volare più in alto dell’Aquila di Trento

Adriano Arati
Unahotels obbligata a volare più in alto dell’Aquila di Trento

Oggi alle 18 la partita a Torino: è una delle formazioni più brillanti della prima metà della serie A

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Reggio Emilia Un altro pronostico da smantellare, un altro viaggio da proseguire. Oggi alle 18 la Unahotels prenderà parte alla seconda Coppa Italia consecutiva sfidando a Torino Trento, una delle formazioni più brillanti della prima metà della serie A grazie a un gioco brillante e alla presenza di diversi solisti di rilievo, Lamb e Ford su tutti. La Dolomiti Energia ha chiuso al terzo posto l’andata, e incoccerà Reggio sesta a causa di un calo fisico a cavallo dell’anno. Ora, recuperate forze e giocatori, è di nuovo al comando della graduatoria della serie A. Poteva senza dubbio esserci una rivale più masticabile, per la Unahotels, ma il discorso vale anche sul fronte opposto. Il confronto metterà di fronte formazioni molto lontane tra loro per approccio – Trento vive di ritmo, attacco e esterni, Reggio si appoggia alla forza sotto canestro e a cadenze più controllate – ma unite dall’efficacia, dall’aver saputo puntare su giovani di gran valore, come Faye, Ellis, Niang, e su stranieri che al debutto in serie A hanno brillato, vedi Winston, Lamb e Ford. Entrambe, poi, hanno un livello di atletismo e fisicità superiore alla media italiana, e i numeri lo confermano. Reggio ha la terza miglior difesa con 78.1 punti subiti, Trento è quinta con 82.3 ed è nella stessa posizione come punti segnati con 88.5 (la Unahotels 13esima con 80.6) ; Reggio è primissima a rimbalzo con 40.5, inseguita sempre dai trentini con 40.1 per match. Non mancano gli atleti di livello superiore, né i muscoli e i garretti, quindi. Né i solisti di altro livello.

Ford e Lamb, al debutto europeo, stanno mostrando grandi doti realizzative e capacità di impattare in molti modi. Winston sta spiegando basket, Smith pure e il duo di centri Faried-Faye ha poca concorrenza in Italia. Quelle che invece non dovrebbero abbondare sono le energie. Trento arriva a Torino dopo il lunghissimo e dispendioso girone di Eurocup, la Unahotels dagli spareggi e poi dalla seconda fase di Bcl. Sul fronte biancorosso, ci sono pure diversi acciacchi da seguire. Vitali e Winston hanno saltato una gara a testa, per un guaio muscolare e una botta alla schiena, sono rientrati e pure non al massimo ci saranno. Dovrebbe essere della partita anche Faried, costretto a uscire anzitempo a Treviso per un brutto colpo alla testa. Altrimenti toccherà a Gombauld, e avere comunque un paracadute di questo livello non è decisamente male per il coach Priftis. Contro una squadra come la Dolomiti Energia la presenza in area servirà tutta, per evitare che i velocisti Ellis, Ford, Cale e Pecchia prendano ritmo e aprano il campo. Trento poi ha forza a rimbalzo, i numeri lo ribadiscono, ma non particolare stazza, Faye, Faried e Cheatham hanno centimetri e bicipiti da sfruttare al meglio contro Muwagbe e contro ali forti, Lamb e Zukauskas, che nascono prima di tutto come elementi perimetrali. Su tutto, serviranno voglia e lucidità, in una competizione che ha nell’imprevidibilità il suo grande fascino. Nel 2024 i biancorossi regalarono la prima grande sorpresa eliminando la Virtus Bologna prima di arrendersi a Napoli al supplementare in semifinale e aprire la strada all’imprevedibile vittoria partenopea nell’ultimo atto. La grande banalità è la grande verità: in una gara secca tutto può avvenire. Il tabellone dei biancorossi non è dei più agevoli ma neppure, almeno sulla carta, del tutto impossibile. A Torino oggi a sostenere Vitali e compagni nel quarto di finale contro i trentini di Paolo Galbiati ci saranno oltre 350 tifosi reggiani, che se la godano. l © RIPRODUZIONE RISERVATA