Reggiana, senti Beppe Scienza: «Ho sempre visto un gruppo unito che non molla mai»
Il grande ex centrocampista granata è oggi il presidente della Suno, una scuola calcio di Novara
Reggio Emilia «Ho fiducia nella Reggiana perché ogni volta che si ritrova con le spalle al muro ha sempre la giusta reazione, poiché la ritengo una squadra con gli attributi». Le parole sono di Beppe Scienza, non uno qualunque ma indimenticato centrocampista della Reggiana di Pippo Marchioro, con un passato importante da allenatore (Brescia, Cremonese, Monopoli, tra le altre) e oggi presidente e gestore della Suno, un’ambiziosa scuola calcio di Novara, affiliata alla Juventus.
«Ogni volta che ho visto la Reggiana - prosegue Scienza - ho sempre notato questa caratteristica, anche nelle sconfitte: un gruppo unito e che non molla mai. Per questo motivo se a Frosinone pensano che per loro sarà la partita della vita, sono certo che anche la Reggiana metterà nella contesa la stessa determinazione e grinta. Di questo ne sono certo, perché in squadra ci sono giocatori che nei momenti di difficoltà hanno la giusta "cazzimma" per fare la differenza».
«Logico - prosegue - che i granata allo Stirpe troveranno un avversario agguerrito ma lo stesso ragionamento vale per la Reggiana che vorrà cancellare le ultime due sconfitte che, tra l’altro, ho giudicato immeritate. In palio ci sono punti pesanti per entrambe: il Frosinone affida a questa partita l’occasione per agganciare il gruppone che lotterà per la salvezza ma anche la Reggiana non può permettersi un passo falso perché altrimenti la strada inizierebbe a essere in salita. Detto questo, la Reggiana ha forse perso delle occasioni per alzare il livello della propria classifica ma quando c’era da picchiare i pugni sul tavolo non ha mai deluso. I ragazzi di Viali devono scendere in campo concentrati al cento per cento, perché questo è un campionato che non ti permette distrazioni di nessun tipo».
Beppe Scienza segue con interesse la serie B. «È il campionato che più mi affascina e che mi fa impazzire: avvincente, imprevedibile, mai scontato. A parte il Sassuolo, tutto è in gioco sia in testa ma soprattutto in coda dove penso che almeno dieci o dodici squadre siano tutte coinvolte. Del resto la serie B ci insegna che bastano due vittorie di fila per annusare i play off ma con la stessa facilità se ne perdi altrettante ti ritrovi nei guai - dice - adesso è iniziato un altro campionato dove i punti pesano, la palla scotta, senti il brusio della gente. Magari nel girone di andata a venti minuti dalla fine pensavi ancora di provare a vincere la partita, ora pensi a non perderla».
L’ex centrocampista granata punta su di un altro aspetto a favore della Reggiana e che lui conosce bene: l’ambiente. «Reggio Emilia è una delle piazze più belle d’Italia in cui giocare a calcio. Prima di tutto i reggiani hanno cultura di calcio e amano la squadra. Quando vai al bar o in tabaccheria e trovi un tifoso capisci che fa ragionamenti logici e sensati perché sa di calcio. A Reggio c’è competenza calcistica e i tifosi "pesano" subito il giocatore. Se giochi bene non passi inosservato. Quella reggiana è una piazza competente ma anche esigente, se però decide di aiutare la squadra riesce a fare la differenza. Allo stadio avverti questo attaccamento alla squadra, questo amore vero e passionale, però non li devi prendere in giro ma dare tutto te stesso, soprattutto in queste partite che valgono doppio». © RIPRODUZIONE RISERVATA