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Il gm Claudio Coldebella: «Continuità sopra tutto: resto alla Unahotels»

Linda Pigozzi
Il gm Claudio Coldebella: «Continuità sopra tutto: resto alla Unahotels»

Intervista sul presente e futuro del club: «Al lavoro per rinnovare i contratti a Vitali e Smith»

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Reggio Emilia Alla (teorica) metà del suo percorso reggiano – nell’estate 2023 firmò un triennale – il gm Claudio Coldebella si ferma per fare il punto di un anno e mezzo di lavoro. Intenso ma stimolante, ammette fra le righe. Protagonista di insistenti rumors che lo vorrebbero in partenza per il Maccabi Tel Aviv o, la prossima stagione, per la più vicina Bologna a costruire la Virtus del futuro, coglie l’occasione per chiarire la sua posizione. «Non me lo posso permettere di guardare troppo in là adesso il focus è sulla squadra e sulle partite con Sassari, poi con Manresa - dice -. Ho un contratto, sono parte di questo club che mi ha dato un mandato ben preciso. Il mio obiettivo era stare dalla parte sinistra del tabellone. Così è stato la scorsa stagione e anche quest’anno siamo sulla strada giusta. A fine di questa stagione, poi, ci sederemo al tavolo e faremo il punto, guardando dove siamo arrivati e proveremo a fare i giusti ragionamenti. Il coach? Anche Priftis ha un contratto, sarà qui il prossimo anno nel modo più assoluto. È legato al club, alla proprietà, alla città. Sta benissimo qua. Per me è l’allenatore ideale ed è a un livello da Eurolega».

«La continuità – insiste - è alla base di tutto e saremo qui anche l’anno prossimo. La presidente Veronica Bartoli ha un ruolo cruciale su quella che è la continuità e la visione del club, io metto a terra le idee e la filosofia della Bartoli. Tutto parte da lei, che mi ha portato a Reggio e per questo le sono infinitamente riconoscente». General manager e coach non saranno gli unici a restare, lascia intendere. «Mettendoci nei panni dei tifosi, capiamo che a loro fa piacere rivedere i proprio beniamini. Con tante iniziative noi cerchiamo di creare un rapporto con il territorio, quindi cambiare i giocatori ogni anno non è il massimo. Seguendo questa logica cercheremo un accordo con Vitali che è in scadenza di contratto. Michele dà tantissimo alla squadra, al di là delle statistiche. Mi auguro che continui con noi, in qualunque ruolo, se avrà voglia di assisterci, anche Jamar Smith. Per lui qui ci sarà sempre posto. La sua esperienza è importantissima e il legame con la sua famiglia è grande. Non si può perdere uno come Jamar. È un valore aggiunto». «Non è però facile trovare spazio per tutti» tiene a sottolineare Coldebella. E di spazi ne sta trovando pochini Chillo e praticamente zero Gallo. «Vorremmo poter dare a Gallo – ammette – l’occasione che merita anche perché è cresciuto tanto. Ricevo ogni settimana richieste per lui, al momento però non sono previsti cambiamenti in squadra. In entrata di sicuro». Pensando alla prossima stagione l’idea è di «inserire due ragazzi del settore giovanile». I papabili? L’ala Mame Saba Deme assumerà lo status di giocatore di formazione italiana già in aprile, così anche i due fratelli Omer e Imran Suljanovic. Bisognerà indicativamente attendere fine stagione affinché Momo Faye concluda il percorso. «Faye ha fatto passi importanti – spiega il gm – a lui ci tengo molto a lui e da lui pretendo un ulteriore miglioramento nei prossimi mesi. Non l’ho mai considerato in base all’età. Di Momo sono contento ma ho grandi aspettative sia dal punto di vista dell’applicazione sia a livello di miglioramenti. Deve sempre dare sempre il massimo, deve sempre avere fame. Devo essere un po’ duro perché deve alzare il suo livello». Per il resto, il percorso prosegue. Pure con una certa intensità visto il marzo di fuoco che attende i biancorossi che saranno impegnati, fra campionato e coppa, in nove partite in meno di mese.

«Il percorso è iniziato un anno e mezzo fa – rimarca – e i nostri obiettivi sono quelli del club: playoff, Final Eight, passaggio del turno in Bcl. C’è una storia importante in Europa e c’è la volontà di fare un percorso importante, non solo a livello di risultato ma anche di riconoscibilità a livello internazionale. È un percorso di cui sono contento e orgoglioso, in base a quelle che erano le volontà delle proprietà. In giro ci sono ansie di cambiamenti, noi invece siamo fermi, non cambiamo. Anche quest’anno abbiamo fatto un’aggiunta e non un cambiamento. È la filosofia di un club che ha la giusta pazienza fa scelte mirate e ponderate e aspetta affinché si sviluppino». Il riferimento, neppure troppo velato è alla passata stagione. «La squadra dava certe emozioni e siamo stati sulle montagne russe, almeno a livello di prestazioni. Quest’anno abbiamo performance diverse, più solidità a livello europeo. Se avessimo giocato una sola competizione, avremmo forse quattro o sei punti in più, ma io non li scambio con il nostro percorso europeo». «È importante essere in Europa e lo dico anche per la mia storia personale - spiega - perché avere un palcoscenico europeo ti spinge a crescere a confrontarsi con livello diverso. Ora ci troviamo in Bcl ad affrontare un girone duro. Sinora ho visto un bell’atteggiamento, quando arriva una sconfitta ci sono infatti sempre belle risposte. Siamo molto soddisfatti dello staff, da Priftis in giù, fatto di persone molto valide. Un club si misura dalle persone che ci lavorano. Il fatto di avere uno staff di alto livello è un valore aggiunto che forse a volte si sottovaluta». «Non dimentichiamo – conclude – se è arrivato un ex Nba come Kenneth Faried significa che il club che ha uno status di un certo tipo. Lui ci ha portato tanto anche a livello di comunicazione e già si è inserito bene nella comunità reggiana». © RIPRODUZIONE RISERVATA