Irene Lusuardi, 19enne di Fabbrico: «Mamma e papà mi hanno trasmesso il grande amore per il volley»
La ragazza studia e milita nel campionato di Prima Divisione
Fabbrico «Ho praticato tennis, nuoto ed equitazione, ma poi quando ho provato pallavolo me ne sono innamorata».
Così Irene Lusuardi spiega il suo rapporto con il volley. Di ruolo banda, la 19enne gioca nella Pallavolo Fabbrico in Prima Divisione e si sta ritagliando un buonissimo minutaggio nonostante la giovane età. Lusuardi ha la fortuna di difendere i colori del suo paese, e fra i banchi di scuola frequenta l’ultimo anno del liceo socio-economico M. Fanti di Carpi. Si appresta il prossimo anno a scegliere come proseguire gli studi.
Come ha iniziato ha giocare a pallavolo?
«I miei genitori hanno sempre giocato ad alto livello. Mia mamma Sonia addirittura è stata convocata in nazionale italiana giovanile. Era molto forte. La pallavolo è una passione di famiglia, i miei si sono conosciuti proprio in una palestra».
Cosa le piace di più di questo sport?
«Mi piace che sia uno sport di squadra. Ho sempre avuto la fortuna di trovare persone giuste fra compagne ed allenatori. Questo è molto importante per poter divertirsi ed esprimersi al massimo».
Gioca in una prima squadra: come sono le dinamiche di uno spogliatoio con ragazze di tante età diverse?
«Sono fra le più piccole, ho compagne che hanno anche dieci anni in più di me, ma mi trovo molto bene. Lo scorso anno la rosa è stata ringiovanita, siamo un team molto giovane e qui ho tante amiche della mia età. Sono due anni che gioco in prima squadra, non ho mai preteso di scendere sempre in campo, ma mi sono impegnata tantissimo e sono riuscita a togliermi alcune soddisfazioni».
Ha delle scaramanzie prima di una partita per evitare di commettere errori?
«Sì, ho i miei rituali a cui tengo molto come le preghiere di mia nonna, che vive a Firenze. Se commetto un errore durante la partita ho la capacità di azzerare i pensieri. Al passato non si può rimediare, bisogna guardare avanti e lasciare da parte le tensioni di campo».
Esiste l’amicizia nello sport a suo parere?
«Lo sport e l’amicizia aiutano, ti fanno venire voglia di allenarti. Gioco alle 21 di sabato sera ed è un sacrificio per una ragazza della mia età, ma sapendo che ci sono delle mie amiche a condividere con me questo sforzo, tutto mi pesa meno».
Riesce a far coincidere bene lo sport e gli studi?
«Riesco a programmare tutto per organizzare al meglio gli studi. Magari cerco di essere veloce nel fare la doccia e non perdere troppo tempo. Mi alleno 3 volte a settimana, più la partita. Bisogna impegnarsi per far coincidere tutto, ma fortunatamente me la cavo bene».
È all’ultimo anno di scuola, che programma ha per il prossimo?
«Mi piacerebbe proseguire gli studi in economia e marketing all’università. L’economia mi sta suscitando interesse grazie ad un mio professore che mi stimola a leggere tanto i giornali per essere informati su ciò che accade nel mondo. Il mio sogno è approfondire le lingue, ad esempio vorrei studiare bene il francese. Mi piacerebbe provare un percorso di Erasmus in Francia».
Cosa vede nel suo futuro?
«Spero di riuscire a far coincidere università e pallavolo». © RIPRODUZIONE RISERVATA