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Basket serie A

«Galloway sa farci male»

Adriano Arati
«Galloway sa farci male»

Dimitris Prifitis, coach della Unahotels, presenta il match contro Trapani. «All’andata Langston fu straordinario, speriamo che non si ripeta»

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Reggio Emilia Una rivale forte, con caratteristiche simili al Baxi Manresa appena battuto, e la stanchezza. Sono le due principali preoccupazioni di Dimitris Priftis in vista della difficile sfida che la sua Unahotels dovrà affrontare domani.

Alle 18. 15 arriverà il Trapani Shark dell’ex Galloway, quarto in classifica a quota 28 punti, 2 in più di Reggio, e capace all’andata di infliggere una pesantissima battuta ai biancorossi, un -36 ancora ben inciso nella memoria. Un duello di vertice che potrebbe tornar comodo per la corsa playoff e che si inserisce nell’intensissimo mese di marzo dei biancorossi.

Non vi fermate mai. E per ora vincete pure. Come arrivate alla gara?

«È stata una settimana tosta, con due partite contro avversari molto forti, Sassari e Manresa. Dovremo gestire stanchezza e fatiche perché aspettiamo un altro avversario di livello».

Trapani è partita per raggiungere i piani alti e si è confermata.

«È una squadra completa, che ha due giocatori forti in ogni ruolo, non ha punti deboli e gioca con tanta intensità. Ci aspetta una gara più o meno simile a quella giocata con il Manresa, come livello di intensità. E quindi recuperare energie e forze sarà fondamentale».

All’andata vi hanno seppellito 109-73, un match mai iniziato. È ancora nella vostra testa?

«È stata senza dubbio la nostra peggior gara dell’anno, in attacco e in difesa, dobbiamo trovare un giusto equilibrio di intensità e tecnica per provare a battere Trapani. Non sarà facile».

Ha fatto il parallelo con Manresa. Forse Trapani, avendo appena congedato il centro Pleiss, è un po’ meno profonda in area?

«Non credo. È molto forte e sotto canestro è molto solida con Horton e Eboua. Pleiss dava loro molta esperienza ma è un giocatore particolare, non è semplice sfruttarlo. Non credo si sia indebolita, ha ancora un pacchetto di tutto rispetto per la serie A. La differenza è da noi, piuttosto».

Cosa intende?

«Che rispetto all’andata Kenneth Faried è ovviamente molto più avanti nell’inserimento, siamo sicuramente più attrezzati e per noi è un’arma in più importante».

Come spesso vi accade sotto canestro, no?

«Quando si guardano le varie rivali che affrontiamo man mano, sembra che abbiamo sempre un po’di vantaggio tra i lunghi rispetto alle guardie, ma non è mai così semplice, dobbiamo sempre trovare un equilibrio».

In coppa, quando può usare tutti i lunghi stranieri, con Gombauld assieme a Faye e Faried, va ancora meglio?

«Sì, certo, poter contare su Gombauld è un grande aiuto, siamo più profondi, soprattutto possiamo gestire meglio i falli e possiamo anche usare Cheatham da ala piccola, quando serve».

Passiamo agli esterni, e lì Trapani non scherza. Il play Robinson ha dominato i primi mesi del campionato. È il pericolo principale?

«Non è l’unico: lui ha molte qualità, è rapido, veloce, ma ricordo che all’andata contro di noi non c’era per infortunio e loro hanno giocato benissimo sfruttando altri elementi come Rossato, un grande tiratore».

Poi c’è la guardia. Lei la conosce bene, si chiama Langston Galloway.

«Langston è una persona speciale per Reggio. Lo rispettiamo come persona e come giocatore, siamo contenti di rivederlo qui, saremo meno contenti se giocherà bene come all’andata».

La sfida con Trapani è roba da alta classifica, anche se dopo il -36 è quasi impossibile ribaltare la differenza canestri. La guarda, questa classifica?

«Per noi è un’altra partita che ci permette di andare avanti nel cammino. La priorità a inizio anno era la permanenza in serie A, assicurata questa ora l’obiettivo è più alto, vogliamo restare nelle prime otto perché rifare i playoff sarebbe un bellissimo risultato».

L’ambizione c’è, allora?

«Siamo ambiziosi ma dobbiamo anche essere realistici. Vogliamo il meglio, lotteremo per il meglio ma dobbiamo essere realistici su quello che potremo fare». l