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Unahotels, il socio Sassi: «Coldebella? Cerchiamo un degno sostituto»

Adriano Arati
Unahotels, il socio Sassi: «Coldebella? Cerchiamo un degno sostituto»

Il secondo azionista sul club è intervenuto parlando della rivoluzione societaria

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Reggio Emilia «Coldebella? Ha lavorato benissimo, come ogni dipendente può fare altre scelte e cambiare lavoro, l’importante è che la società rimanga, e quella rimane. Cercheremo un sostituto di eguale valore o prestigio, se non di più». Guarda già avanti Graziano Sassi, secondo azionista della Pallacanestro Reggiana dopo la famiglia Bartoli, dopo una settimana di rara intensità, che in pochi giorni ha visto la fine della notevole avventura in Bcl, l’addio al general manager Claudio Coldebella e al direttore sportivo Filippo Barozzi e alla fine la sudatissima vittoria con Napoli che sancisce virtualmente l’approdo alla fase scudetto per la seconda annata consecutiva.

La Unahotels sarà nelle prime otto alla fine della stagione regolare: «Questa partita valeva i playoff, era davvero importante, ce l’abbiamo fatta – sottolinea Sassi – un’altra bella soddisfazione, siamo molto contenti, davvero questa gara era quella dei playoff».

Inutile però non pensare anche alle questioni dirigenziali, ancora più perché in tribuna, al fianco di Sassi, sedeva Livio Proli (in foto con Sassi), per tanti anni massimo dirigente dell’Olimpia Milano come uomo di fiducia di Giorgio Armani. Proli, modenese, conosce Sassi da decenni visto il comune ambito lavorativo, l’alta moda, e non è la prima volta che guarda una partita al pala Bigi con l’amico.

Ma in questo periodo, con Coldebella diretto al Maccabi Tel Aviv, le suggestioni sono inevitabili. Sassi glissa sorridendo, ma torna a ribadire un concetto: «quello che conta è la società, la società non va via, rimane e vuole fare ancora bene». Nel dettaglio: «Claudio Coldebella ha fatto benissimo e lo ringraziamo, ha lavorato molto bene in queste due stagioni. Come normale in tutte le imprese, i dipendenti possono andare e venire, fanno le loro scelte professionali legittime, non c’è nulla di strano in questo. Quello che conta è che rimanga la proprietà e noi siamo qui, al suo posto cercheremo una figura di eguale competenza e prestigio, se non di più, non vogliamo certi fermarci». © RIPRODUZIONE RISERVATA