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Modena-Reggiana, Cedric Gondo ci crede: «Vorrei segnare ancora»

Luigi Cocconcelli
Modena-Reggiana, Cedric Gondo ci crede: «Vorrei segnare ancora»

L’attaccante ha giocato una delle sue migliori partite contro il Cittadella

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Reggio Emilia Quinta rete stagionale – che, per un attaccante, bisogna convenirne, non sono tanti – per Cedric Gondo, ma giunta al termine di una delle sue migliori partite da quando veste la maglia granata. E che, soprattutto, è servita a sbloccare una gara di vitale importanza per la Reggiana. Inutile stare a girarci attorno: le possibilità di salvezza passavano tutte da una vittoria sul Cittadella. Non solo per la classifica, ma anche e soprattutto per il morale dell’ambiente, l’autostima, la credibilità di quel che si fa durante la settimana. La sensazione è che, nella circostanza del gol, il portiere avversario si attendesse una conclusione in diagonale e non sul primo palo.
Lei, Gondo, cosa voleva fare?
«Sinceramente non ci ho pensato: sono situazioni in cui la giocata viene istintiva. Mi sono girato a calciare, non ho guardato dove andasse la palla».
Rete messa a segno sotto la curva dei tifosi granata, che in passato non le hanno risparmiato critiche…
«Le critiche ci stanno, fanno parte del gioco e bisogna saperle accettare, l’importante è rimanere concentrati. Per me è stata una grande emozione segnare ed esultare sotto la curva. Volevamo questa vittoria. Noi alla salvezza continuiamo a credere, abbiamo la forza mentale e tecnica per proseguire e questi tre punti ci danno la spinta per andare avanti».
Avanti che significa derby di Modena, una sfida che lo scorso campionato si è tenuta sempre il 1° maggio, ma al Città del Tricolore, ed è stata decisa proprio da un certo Gondo…
«Ci terrei a ripetermi, ma l’importante è il risultato della squadra. Ci aspetta una partita dura dato che per le due tifoserie significa tanto, al di là dei rispettivi interessi di classifica. Ma sappiamo anche che dobbiamo e vogliamo dare il 100%, andare là determinati a portare a casa punti perché a quattro giornate dalla fine bisogna riuscirci e basta, senza stare a pensare dove, contro chi, né a quel che poteva essere e non essere: siamo tante squadre nel giro di pochi punti, i giochi si decideranno in volata e dobbiamo farci trovare pronti, fisicamente e mentalmente».
Nel primo tempo in pratica ha dovuto fare reparto da solo poi, nella ripresa, Dionigi ha cambiato qualcosa nell’assetto tattico. Preferisce agire da punta unica o avere un compagno a fianco?
«Fa sempre bene e piacere avere qualcuno vicino con cui dialogare, ma fare reparto da solo non mi dispiace, così come di attaccare la profondità. Cerco sempre di aiutare la squadra, per attitudine mentale. In generale, quello che l’allenatore mi chiede di fare io cerco di farlo al meglio».
Non ha ancora esordito, ma in allenamento Destro ha portato qualcosa di nuovo? Se sì, cosa?
«Innanzitutto la sua esperienza, fa sempre piacere avere in squadra qualcuno che ha giocato in serie A per tanti anni. Mi piace guardare i suoi movimenti, cerco di imparare cose da aggiungere al mio bagaglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA