Il derby Modena-Reggiana visto da Rubiera: «Anche in giunta siamo divisi»
Il sindaco Emanuele Cavallaro: «Il tifo è una parte essenziale del calcio. Gli sfottò e le gufate sono ormai all'ordine del giorno in vista della partita del 1 maggio»
Rubiera Ci sono partite che dividono famiglie, amicizie e anche amministrazioni comunali. Il derby tra Modena e Reggiana ha questo potere e lo sa bene Emanuele Cavallaro, sindaco di Rubiera. «Ci vantiamo di avere dato i natali alle teste quadre – rimarca – non tanto come gruppo organizzato di tifosi ma perché dai cugini ci è stata appiccicata questa etichetta che portiamo con orgoglio e vanto poiché sappiamo di essere dalla parte giusta del Secchia».
Il derby è già iniziato?
«Non poteva essere diversamente: gli sfottò e le gufate sono ormai all'ordine del giorno».
Anche quest'anno si gioca il primo maggio che come ben ricorda lo scorso campionato ha coinciso con la vittoria-salvezza della Reggiana.
«Ormai è un'abitudine ma non ci faccio caso, non ci penso, piuttosto spero che la Reggiana goda dei benefici del 25 aprile. Per ora prevalgono cautela e scaramanzia».
Questa vittoria attesa da tre mesi pensa possa costituire una svolta per i granata?
«Lo spero. Devo dire che lo stadio era meraviglioso e la passione dei tifosi ha spinto la squadra».
La Reggiana ritroverà un Modena proiettato ai play off... È spacciata?
«Mi è stata fatta questa sottolineatura da esponenti del tifo avversario. Gente che sbaglia, ovviamente».
Cosa le hanno detto per questo derby?
«Che ci vogliono aiutare ma credo che si riferissero al fatto che ci vogliono spingere in serie C. Stanno perdendo tempo, ma è il giusto clima da derby».
Il derby è anche e soprattutto questo, non trova?
«Non c'è dubbio. Il tifo è una parte essenziale del calcio e non c'è da stupirsi se unisce e divide. Anche per questa sfida il Braglia sarà gremito di tifosi ma anche noi faremo la nostra bella figura».
A Rubiera il derby è così divisivo?
«Assolutamente sì. In giunta, ad esempio, ci sono esponenti che sono tifosi del Modena e che ritroverò dall'altra parte del Braglia. Mio figlio Cristiano gioca nel San Faustino di Rubiera e col suo miglior amico, in campo e nella vita, si dividono solo per il derby».
Nella solidarietà le due tifoserie hanno sempre condiviso battaglie e ideali.
«Vero, l'ultimo esempio è la raccolta fondi per la piccola Regina, così come non dimentico la solidarietà verso le popolazioni della Romagna colpite dall'alluvione. Un'unità d'intenti che si manifesta anche nel ricordare chi non c'è più o nel testimoniare solidarietà a chi soffre».
La rivalità con il Modena resiste...
«Nell'ormai famoso manifesto dove si dice che i cappelletti sono più buoni, ho aggiunto che anche i tortellini non sono male. Credo sia questa la sintesi del nostro contendere: meglio i cappelletti ma anche i tortellini non sono male».
Qual è il derby che ricorda?
«Sempre l'ultimo, nel bene o nel male».
Andrà al Braglia in curva?
«Assolutamente sì, assieme a mio figlio e ad un gruppetto di amici “giusti” con tanto di Regia Card. Devo decidere se in treno o in auto».
Scommetterebbe su un gol di Gondo?
«Mi è piaciuta la sua rete e anche quel momento liberatorio, come se volesse scacciare dei fantasmi, chissà che non si ripeta».
Come vede questo finale di stagione?
«Dicono che il nostro campionato inizia adesso, mi auguro che la vittoria sul Cittadella abbia concorso a sprigionare delle energie positive per far uscire la squadra dalla crisi. Logico che adesso non si possono più fare calcoli ma soltanto punti».l © RIPRODUZIONE RISERVATA