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Il derby del Secchia

Modena-Reggiana, Palumbo e Portanova i più attesi

Massimo Sesena
Modena-Reggiana, Palumbo e Portanova i più attesi

Lo spettacolo rischia di essere soprattutto sulle gradinate del vecchio “Braglia” con un tutto esaurito

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Reggio Emilia Alla fine, lo spettacolo rischia di essere soprattutto sulle gradinate del vecchio “Braglia” con un tutto esaurito che serve se non altro a riaffermare che questo derby sulla via Emilia resta molto sentito, da una parte e dall’altra. A dettare questa premessa sono soprattutto i numeri, sulla scorta dei quali, granata egialli si avvicinano a questa sfida. Numeri impietosi per quel che riguarda i granata, di Dionigi, chiamati all’impresa di conquistare una salvezza che oggi assomiglia molto a un ottomila da scalare senza nemmeno tutto l’equipaggiamento disponibile. E numeri non esaltanti sono anche quelli del Modena, che soltanto dopo la cura messa in atto da Paolo Mandelli (uno dei tantissimi doppi ex di questo derby) ha saputo rialzare la testa. E se oggi i gialli possono legittimamente ancora sperare in un posto nei playoff, lo devono al tempismo con cui la società ha cambiato il tecnico, esonerando Bisoli quando la squadra era penultima in classifica e promuovendo il tecnico delle giovanili. Un tempismo, quello modenese, che a Reggio non hanno invece mostrato lasciando che la squadra andasse alla deriva con chi non era mai riuscito a darle un’anima. Un’anima che abbiamo rivisto finalmente contro il Cittadella e sulla quale il derby potrebbe produrre un ulteriore effetto positivo. Così si augurano le migliaia di tifosi che passeranno il Secchia sperando di assistere a un successo o quantomeno a un pareggio. Invero, se vale anche in questo caso il vecchio detto latino spes ultima dea, adesso possiamo concentrarci sui numeri che servono a dirci che partita potrà uscire il Primo Maggio allo stadio Braglia. E per una volta, nella loro mediocrità, anche i numeri del Modena hanno il pregio, almeno, di non incutere quella sorta di timore reverenziale che ad esempio provi se scorri i numeri della capolista Sassuolo che ha fatto un altro campionato.

Avrebbe forse voluto fare un altro campionato anche la squadra del patron Rivetti, ma poi il campionato ha mostrato anche a Defrel e compagni il suo volto nient’affatto compassionevole ed ecco all’ora che il taciturno Mandelli ha dovuto rimettere insieme i pezzi e ripartire. Bomber cercansi Il primo dato che salta agli occhi è quello legato ai bomber delle due squadre. Se Reggio – per via delle polveri bagnate dei suoi attaccanti – piange, di certo Modena non ride. Se infatti bastassero i nomi a incrementare il bottino dei gol segnati, allora davvero ci si aspettava di più dai giocatori ingaggiati dal ds reggiano Andrea Catellani. Perché Defrel, Gliozzi e Pedro Mendez insieme hanno segnato complessivamente gli stessi gol (11) di Vido e Vergara. Numeri a parte, il flop degli attaccanti di ruolo accomuna in qualche modo entrambe le formazioni protagoniste del derby del Secchia, ma non è l’unico aspetto che rende simili gialli e granata. Sul fronte del gol, a fare la voce più grossa sono stati fin qui due giocatori sì offensivi, ma non certo catalogabili come attaccanti puri. Parliamo di Antonio Palumbo, a sorpresa capocannoniere della squadra di Mandelli, con 9 gol e 10 assist è lui uno degli artefici della rinascita modenese. E parliamo, sull’altra sponda, di Manolo Portanova, 6 gol (come Luca Vido) e 2 assist all’attivo. Un dato, quello dell’attacco poco prolifico, testimoniato anche dal dato dei gol attesi che nel caso del Modena (settimo in questa classifica) è pari a 46,8, decisamente di più dei 43 effettivamente messi a segno sin qui. Invero, in questa classifica , la Reggiana è ovviamente messa peggio, dal momento che secondo le occasioni create dovrebbe avere all’attivo 44,71 gol invece dei 34 effettivamente nel carniere. Nessuna eccellenza Per il resto, che il derby non arrivo possa non promettere spettacolo, è un po’ nelle cose e, soprattutto nei numeri, dove nessuna delle due formazioni eccelle. Ad esempio, nei tiri se la Reggiana è esattamente terzultima come nella classifica che conta di più (362 i tiri di Gondo e C. verso la porta avversaria), sul versante del Modena non è che sia un fiorire di bordate: 382 in tutto, che collocano il Modena al tredicesimo posto di questa graduatoria. Altro aspetto che in qualche modo spiega anche quale sia stato – sul fronte dell’atteggiamento tattico il lavoro svolto da Mandelli, riguarda due dati che disegnano una squadra, quella modenese, decisamente pragmatica. Pensiamo ai cartellini rossi che collocano Cauz e compagni sul terzo gradino podio con 6 espulsioni (al primo posto c’è il Cosenza di Alvini con 9 cartellini rossi, al secondo posto, c’è la pericolante Sampdoria con 8), mentre la Reggiana è tredicesima, con 3 espulsioni. Dove la Reggiana supera il Modena è nei cross: i granata sono quart’ultimi con 454 traversoni contro i 428 del Modena , fanalino di coda.l © RIPRODUZIONE RISERVATA