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Modena-Reggiana, è il giorno del derby

Wainer Magnani
Modena-Reggiana, è il giorno del derby

I granata hanno bisogno di punti per la salvezza, mentre i canarini puntano ai play off

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Reggio Emilia Un passo alla volta per scalare la montagna e raggiungere la salvezza. Questa deve essere la mentalità di una Reggiana che si presenta oggi (ore 15) allo stadio Braglia contro il Modena, conscia che tutto è ancora in gioco. La classifica dice che oggi i granata sono ai play out assieme al Cittadella e da questo piazzamento occorre ripartire per fare punti in questo affascinante e storico derby col Modena. Tutti hanno ormai capito che più che gli schemi o l’aspetto tattico contano due fattori: l’atteggiamento e la condizione fisica. In pratica cuore e gambe.

Forse non sarà del tutto vero, perché sul rettangolo di gioco ci sono anche dei valori tecnici importanti e uomini decisivi ma le motivazioni, come si è visto nel secondo tempo contro il Cittadella, fanno la differenza. Modena e Reggiana hanno obiettivi diversi ma pur sempre vitali: i ragazzi di Mandelli si sono costruiti con un bottino di 9 punti nelle ultime 4 partite la possibilità di lottare per un posto nei play off. Traguardo che sotto la gestione Bisoli sembrava utopia e che Mandelli ha reso possibile. La Reggiana si gioca qualcosa in più, perché la permanenza in serie B ha una profonda incidenza anche sul futuro del club. “Chi è causa dei suoi mali pianga se stesso” recita un vecchio adagio e i granata ne sono buoni testimoni ma oggi hanno una prima occasione per invertire la rotta, cancellando un passato fatto di errori e di occasioni perse. Oggi a Modena la Reggiana si gioca il primo spareggio, la prima di quattro finali. Questo deve essere il concetto guida: non c’è un domani senza riuscire a portare a casa dei punti dal Braglia. I granata devono mettere in campo lo stesso animo battagliero mostrato nel secondo tempo col Cittadella.

È un derby particolarmente sentito dalle due tifoserie e questo rende ancora più preziosa la posta in palio ma per la Reggiana conta poco perché ha bisogno di punti: oggi, domenica e nelle altre due partite che restano alla fine del campionato. Per i granata è una lotta per la sopravvivenza sportiva anche se potrebbe essere un errore farsi prendere dall’angoscia o dall’ansia da prestazione. Sotto questo profilo spetterà ai “senatori” granata far valere la propria esperienza, in campo e negli spogliatoi. C’è poi un’altra partita che giocheranno i due allenatori e che riguarderà le mosse in campo per sfruttare quelle che sono le qualità del proprio organico. Paolo Mandelli confida molto sulle capacità offensive del trio Palumbo-Caso-Defrel con Mendes e Gliozzi pronti a subentrare. Per Davide Dionigi le problematiche sono legate alle assenza di Vergara per squalifica cui si è aggiunta quella di Vido che ha finito la stagione. La Reggiana è in emergenza a livello difensivo. Il tecnico granata sa che Palumbo (9 gol e 10 assist) può spostare gli equilibri della partita ma il suo primo pensiero deve essere quello di non passare in svantaggio, cercare di serrare le fila e rimanere compatti confidando sulla forza d’urto di Portanova o sulla ritrovata fiducia di Gondo. Il tecnico granata ha poche armi a disposizione ma le deve spendere bene, confidando anche sulle debolezze difensive del Modena. Dionigi ha cercato di cucire un nuovo vestito alla Reggiana ma è un sarto che non è ancora riuscito a completare la sua opera. Si deve affidare alla forza d’animo del gruppo e sotto questo profilo ha fatto un buon lavoro ma è difficile sapere se può bastare per sbancare il Braglia. Certo, un punto non è da buttare in questa problematica situazione di classifica e di organico ma sono considerazioni che si possono fare solo al triplice fischio finale dell’arbitro Cosso. Davide Dionigi torna a Modena da grande ex ma siamo certi che pagherebbe per poter indossare nuovamente la maglia nove e segnare il gol partita per la sua Reggiana. l © RIPRODUZIONE RISERVATA